Giochi d'ombre
Di Paul Rigg
L'uomo alto, snello, con la frangetta di capelli castani e
grandi occhiali simili a quelli di Buddy Holly si fa avanti
stringendo la sua leggendaria Stratocaster Fiesta Red agitando la barra del
tremolo per dare il via alle battute iniziali di uno dei più famosi pezzi
strumentali della storia. La semplicità, la chiarezza, l’atmosfera, il tono e
il fraseggio di quelle famose note di apertura sono quasi sublimi e fanno
venire i brividi alla schiena di chiunque le senta. Il chitarrista
sorride calorosamente, dondola un po' e gesticola mentre sente la reazione del
pubblico; come ha fatto tante volte in passato. L'uomo è Hank Marvin - citato da artisti del calibro di Dave Gilmour, George Harrison, Jeff Beck, Pete Townshend, Eric Clapton e Mark Knopfler come uno dei più
influenti chitarristi del XX° secolo - e sta suonando Apache de The Shadows, il
loro più grande successo.
Apache fu originariamente scritta da Jerry Lordan, ma Bert Weedon la trasformò in qualcosa di più simile alla versione strumentale che oggi è
così nota. Gli Shadows sentirono per la prima volta la canzone perché Lordan li
stava seguendo in tour aprendo i loro concerti; la suonò per la prima volta con
il suo ukulele a Marvin e al bassista degli Shadows, Jet Harris, e Marvin immediatamente pensò "Questa è sensazionale! Che grande melodia;
che atmosfera!". Anche Bruce
Welch, il chitarrista ritmico e Tony
Meehan, il batterista, l’adorarono, e così Marvin aggiunse un’introduzione
e ci lavorò su per suonarla al meglio.
Quando gli Shadows registrarono per la prima volta la canzone
negli Abbey Road Studios di Londra, nel giugno del 1960, il produttore discografico
Norrie Paramor incomprensibilmente –
visto in retrospettiva - volle farne il lato B di una canzone chiamata The Quartermaster's Stores. Ma Marvin
sapeva che Apache aveva qualcosa di
magico e Paramor si convinse e ne fece la canzone principale.
Cliff Richard,
che era stato il responsabile del primo contratto discografico di Hank Marvin e degli Shadows, dovette poi stare a guardare come il potente pezzo strumentale
scalò le classifiche e spodestò la sua canzone, Please Don’t Tease, dalla prima posizione nel Regno Unito, per
rimanere lì per cinque settimane. Dopo Apache, gli Shadows piazzarono altri 13
successi nella Top 10 nei quattro anni successivi.
Anni dopo Marvin ricordò la reazione di Richard alla
"usurpazione" della sua canzone in un'intervista: "Era assolutamente felice quando Apache entrò
in classifica perché eravamo tutti amici, ma poi ovviamente buttammo giù la sua
canzone dal primo posto".
...
Brian Robson Rankin
è nato il 28 ottobre 1941; in seguito prese il nome d'arte di Hank Marvin.
Marvin suonò prima un banjo che aveva comprato da uno dei
suoi insegnanti prima di passare a una chitarra Hofner Congress, acquistata da
suo padre, dopo aver ascoltato Buddy Holly. Poco dopo fu impressionato dal fatto
che il suo compagno di classe della Rutherford Grammar, Bruce Welch, portasse a
scuola una "strana chitarra National dal corpo di metallo" e
cominciarono a parlarne; fu l'inizio di un rapporto di lavoro e amicizia durato
oltre 60 anni.
Dopo aver suonato insieme in un gruppo in giro per i bar e i club
del nord, la coppia decise che avrebbero dovuto trasferirsi a Londra per avere
una possibilità di guadagnarsi da vivere con la musica. Si diressero
direttamente verso il minuscolo club 2i a Soho, nel centro di Londra, perché
era lì che scoprirono Tommy Steele ed era considerato un posto interessante dove suonare e incontrare persone
dell’ambiente.
In quel momento Marvin e Welch erano al verde, ma ebbero un
po' di fortuna perché la donna che gli diede alloggio proveniva dalla loro stessa
parte del paese, e permise loro di rimanere nonostante non ricevesse l'affitto.
"Le prime settimane furono
abbastanza difficili", afferma Marvin. "Non avevamo un soldo, non potevamo davvero pagare l'affitto, raramente avevamo
molto da mangiare, la domenica prendevamo una mela dall'albero di qualcuno salendo
su un muro e basta".
Per inciso, vale la pena notare che Marvin significa in
realtà 'essere affamato' ed è piuttosto una coincidenza perché molti anni dopo
il suo nome in gergo Cockney (bassifondi dell’East End londinese) significò
'morire di fame'. In altre parole, se dici "I'm Hank Marvin" in alcune parti di Londra, significa che sei
molto affamato. Questa connessione è stata utilizzata in alcuni spot televisivi
per gli snack di Mattessons qualche anno fa, con un sacco di bambini vestiti da
Marvin, con la sua particolare acconciatura, occhiali fuori misura e brandendo Stratocaster
rosse, mentre suonavano insieme il successo degli Shadows Apache. Hank Marvin prese tutto questo con spirito: "Ce l'ho fatta finalmente!", disse
in un'intervista.
Con il sostegno della padrona di casa, i due iniziarono a
suonare per cinque o sei giorni a settimana al 2i e Marvin iniziò a sviluppare
il suo suono distintivo. In questo periodo disse che le sue principali
influenze chitarristiche furono Scotty Moore (che suonò nei
primi dischi di Elvis); Chris Gallup (che suonò con Gene Vincent); Buddy Holly e James Burton (che suonò
con Ricky Nelson ed Elvis, tra molti
altri). "Quei suoni non erano mai
stati ascoltati prima nel Regno Unito e non appena li ascoltai volli suonare
così", disse Marvin in un'intervista. “Nel 1959 mi sono imbattuto in un eco Meazzi/Vox e ancora oggi uso
quell'eco. Appena lo ascoltai, sentii che era il collegamento mancante sul
palco, quindi iniziai subito a sperimentarlo, perché in quel momento non lo
stava facendo nessuno".
Un momento chiave nella carriera di Marvin si svolse proprio
nel club 2i quando incontrò Johnny
Foster, il manager di Cliff Richard. A quel tempo, il diciassettenne
Richard stava avendo successo in classifica con la canzone Move It e Foster lo stava aiutando a mettere insieme una band di
supporto per il suo prossimo tour nel Regno Unito. Marvin fu assunto e si unì
al gruppo di Richard, The Drifters,
che in seguito divenne The Shadows quando si rese conto che il nome precedente
era già stato usato. Fortunatamente Foster aveva anche bisogno di un
chitarrista ritmico per la nuova band, e così Marvin lo persuase a contrattare
anche Welch.
In un video del 2017 disponibile su Youtube, Marvin ricorda
la prima volta che incontrò Cliff Richard in una sartoria, con una giacca rosa:
"Ci siamo salutati l'un l'altro con
un ghigno. Abbiamo poi preso un autobus della linea verde per andare a Cheshunt
[Hertfordshire]. Il viaggio fu grandioso perché parlammo. Scoprimmo
che avevamo un senso dell'umorismo simile e amavamo le stesse cose come The
Goons e Brigitte Bardot. Abbiamo quindi fatto la nostra prima prova nella casa
dei genitori di Cliff. Era una casa popolare e la stanza principale divenne la
nostra sala prove".
Fu nel marzo del 1959 che Richard importò la
"prima Stratocaster in Europa" per farla suonare a Marvin. Marvin disse: "Stavamo cercando la chitarra usata da James
Burton, quindi ci siamo procurati un catalogo e ordinammo quella più costosa,
perché pensavamo che fosse sicuramente quella che usava lui. La chitarra arrivò
qualche mese più tardi, aprimmo la custodia e ci trovammo davanti questa
magnifica cosa spaziale, assolutamente sbalorditiva... all'inizio
non l'abbiamo suonata, appena l'abbiamo toccata e guardata."
Bruce Welch disse che quando vide per la prima volta
la chitarra pensò che fosse un'opera d'arte, ma aggiunse un altro
dettaglio chiave che contribuì a rendere il suono di Marvin così
particolare al momento: "Suonavamo con
un amplificatore Vox AC 15 e Hank chiese alla Vox 'potete mettere insieme due
amplificatori?'”, e così nacque il
famoso AC 30. Questa chitarra, l'amplificatore, l'echo box [tutto ha
contribuito a rendere quel suono unico], ma la cosa più importante è il modo in
cui suonava Hank". Marvin racconta questa trasformazione con altre parole
in un'intervista separata: "Mi
sentivo strano - la prima cosa fu l'eco e la seconda le corde grosse ed era
un suono che piaceva alla gente".
Gli Shadows diedero innegabilmente una grande spinta alla
carriera di Richard e insieme ebbero grandi successi come Living Doll, Kon-Tiki e The Young Ones.
Ma quando si separarono alla fine del 1968, Hank Marvin decise di andare avanti
da solo. Il suo omonimo album solista di pezzi strumentali, con la chitarra sostenuta da un'orchestra, fu pubblicato nel 1969, e andò al numero 14 nelle
classifiche degli album nel Regno Unito. Seguirono altri 15 album da solista,
molti dei quali finirono tra i primi dieci delle classifiche del Regno Unito,
oltre a realizzare qualche collaborazione –molto apprezzate dalla critica- con Welch e
John Farrar in un gruppo di armonie
vocali nei primi anni '70.
Da quel momento Marvin ha suonato con star come Roger Daltrey, Jean Michelle Jarre, Olivia
Newton-John, David Gilmour e molti altri, e continuò a comporre, registrare
e suonare dal vivo. Anche Cliff Richard e The Shadows si sono riuniti per un
tour importante nel 2009. Marvin suona ancora con Richard in modo sporadico e
non ha escluso la possibilità di realizzare concerti con lui e gli Shadows in
futuro.
Gli Shadows rimangono la band strumentale di maggior successo
del Regno Unito e lo status di Hank Marvin come leggenda della chitarra è
assicurato, sia per il rispetto dei suoi pari che per l'amore del pubblico in
generale. Sembra appropriato lasciare a lui stesso le ultime parole sul suo
stile: "Quando suoni pezzi strumentali
è importante scoprire dove suona meglio, e da dove riuscire a tirar fuori il meglio
dalla chitarra stessa", disse nell'intervista ‘Just Hank Marvin’... "altrimenti suonerai noioso e morto
- e chi vuole essere noioso e morto?"