In The Style Of John McVie

Di Miguel Ángel Ariza

Volevamo allontanarci un po’ dal mondo delle chitarre elettriche e quale modo migliore per farlo se non parlare di uno dei bassisti più famosi della storia del rock? Famoso per quanto è bravo e per quanto ha fatto con la sua band, ma anche perché dal suo soprannome -derivato dal suo cognome-, e dal cognome del batterista, Mick Fleetwood, sono nate le parole magiche Fleetwood Mac, nome di uno dei gruppi che più milioni di copie hanno venduto nel corso della storia.    

Storia curiosa quella della formazione di questa band e ancora più sorprendente è il fatto che il fondatore e leader indiscusso, Peter Green, chiamò la banda Fleetwood Mac per adulare il suo bassista e batterista preferito e fare in modo che ognuno abbandonasse il suo progetto dell’epoca, i Bluesbreaker di John Mayall nel caso di McVie, e unirsi a lui. Nel caso di Mick Fleetwood la risposta affermativa al genio di Green fu immediata; nel caso di McVie costò un po’ di più allontanarsi dalla band guidata da Mayall, che funzionava molto bene, fino a quando finalmente si unì agli altri due...ma sembra che il tempo gli abbia dato ragione: alla fine prese la giusta decisione.
   

In quei primi Fleetwood Mac -che da Guitars Exchange non smetteremo mai di consigliare di ascoltare (per favore, se siete appassionati del blues britannico anni '60 e non avete ancora sentito quei dischi, avete compiti da fare)-, possiamo vedere le immagini di McVie con i due i modelli di bassi più famosi al mondo: il Fender Jazz Bass e il Fender Precision Bass. Possiamo vederlo usare entrambi indistintamente nei suoi primi anni di carriera, quando la sua musica era principalmente alimentata dal blues.
   

È dalla metà degli anni '70, quando il timone della band svolta bruscamente verso orizzonti più pop, quando decide di unire la sua carriera ai bassi della marca Alembec, fatti a mano e con un disegno caratteristico. Alcuni dei primi modelli Alembec Series I sono quelli usati in quasi tutti i brani del disco Rumors, pezzo fondamentale della cultura anni '70, e che ad oggi ha venduto più di quaranta milioni di copie. Dopo un tale successo, supponiamo che John Mayall avrà smesso di rimproverarlo per aver lasciato la sua band alcuni anni prima…ammesso che l’abbia mai fatto.
   

Per menzionare qualche altro strumento, è stato dal vivo anche con bassi Lakland e Rick Turner. Per quanto riguarda gli amplificatori, lo vediamo in fotografie degli anni ’60 con testate Fender e, anni dopo e durante molto tempo, con testate e cabinet Ampeg. Mentre la sua scelta attuale è Orange. Già negli anni '60 e '70 l’abbiamo visto utilizzare diversi modelli e ci sono diverse dichiarazioni di McVie lodando il suono che riesce a tirare fuori dagli ampli della prestigiosa firma britannica, con cui ha anche firmato un 'endorsement'.
   

John McVie è un tipo dal profilo basso, definizione che calza a pennello, che ha superato i tanti cambiamenti della band, dipendenze di ogni genere, i divorzi all’interno della formazione e persino un cancro al colon per continuare a salire sul palco e iniziare a suonare quelle linee così sobrie che sembrano facili ma che chi ha suonato abbastanza sa che sono piuttosto il contrario. Seguite la filosofia di questo tipo: less is more.
 

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