Le sue performance più mitiche
Di Tom MacIntosh
Janis Joplin (19 Gennaio 1943 - 4 Ottobre 1970), morì
di overdose 47 anni fa, aveva solo 27 anni. Forma parte di una lunga lista di
musicisti che morirono prematuramente alla stessa età e che danno vita
all’infame “Club 27” che include gente come Jim Morrison, Amy Winehouse, Jimi Hendrix, Brian Jones e Kurt Cobain. Joplin fu un’artista
incompresa, un genio tormentato, una vittima dei suoi abusi –come direbbero
alcuni- di alcol e droga, un’altra cantante con problemi in una band.
Nonostante una breve carriera (solo tre dischi pubblicati in vita), il suo fu
un viaggio brillante, come un meteorite che illumina il cielo nero, per poi
schiantarsi e bruciare in silenzio. Ma la sua fiamma è ancora viva e le
mantiene un posto permanente fra i più grandi interpreti di tutti i tempi.
Ripassiamo alcune delle sue migliori interpretazioni dal
vivo. Leggendarie reliquie della storia del Rock, cominciando dal Festival di
Monterrey, dove la troviamo alla guida di una sconosciuta band di rock
psichedelico chiamata Big Brother and
the Holding Company (BBHC). Fu lì che molti la scoprirono, grazie alla sua
grande cover di Ball And Chain di Big Mama Thornton, una delle due
canzoni della sua perfomance che furono registrate e che si possono vedere nel
documentario sul Festival. Quando la telecamera inquadra il pubblico, possiamo
scorgere Mama Cas Elliot dei Mamas And The Papas, con occhiali da
sole, guardando l’artista stupefatta e, quando la canzone finisce, la vediamo
aggiungere un semplice “Wow”.
Dopo aver registrato Cheap
Thrills, il secondo disco della BBHC, e aver raggiunto il primo posto nella
classifica Billboard due mesi dopo, decise di iniziare una carriera da solista
insieme allaq Kozmic Blues Band, con
cui incise un disco, I Got Dem ‘Ol Kozmic
Blues Again Mama!. Il disco non fu molto apprezzato dai critici, ma era più
vicino al suo stile blues, con una sezione di venti e coriche le davano un
sound e un ritmo molto ‘funky’, distante dal rock psichedelico di prima. Le due
migliori canzoni del disco, possibilmente, sono To love somebody dei Bee
Gees e Try (Just a Little Bit Harder).
Nella galleria dei video troverete una vigorosa versione di quest’ultima,
registrata a Francoforte, in Germani, nel 1969.
Nel maggio del 1970 formò un nuovo gruppo, The Full Tilt Boogie Band, formato principalmente
da giovani musicisti canadesi, ex membri degli Hawks di Ronnie Hawkins,
senza sezione di venti e con cui girò il Canada in treno nel Festival Express.
Fu una band che mise su lei sola e aveva pieno controllo di ciò che cantava.
Arrivò a dire: “Questa è la mia band,
finalmente la mia band”. Quel tour aveva un manifesto di tutto rispetto: Buddy Guy, The Band, The Flying Burrito
Brothers, Ten Years After, The Grateful Dead, Delaney and Bonnie, Eric Andersen
e Ian and Sylvia. Suonarono a
Toronto, Winnipeg e Calgary. Janis Joplin di solito suonava in ‘jam’ con gli
altri durante i trasferimenti, in performance che furono considerate fra le
migliori della sua carriera. Durante l’ultima notte a Calgary, lasciò tutti
senza parole per il suo spettacolo di due ore e, come si può vedere nel video
che troverete nella gallery, era in forma smagliante.
Una performance che non può essere dimenticata è quella con Tom Jones nel suo programma televisivo.
Un programma che aveva un pubblico giovanile e che vide passare di lì artisti
del calibro dei Who, Joe Cocker o The Hollies solo per citarne alcuni. Il
4 dicembre del 1969 Tom e Janis cantarono un duetto indimenticabile, Raise Your Hand. L’energia e
l’ammirazione mutua sono quasi palpabili: due grandi cantanti, faccia a faccia,
in un gran momento.
Fra le sue tante performance dal vivo, quella nel
leggendario festival di Woodstock è iconica. Salì sul palco dopo la Creedence Clearwater Revival, alle due
del mattino e diciamo che quando toccò il suo turno non era nelle migliori
condizioni possibili. Pete Townshend
avrebbe poi dichiarato: “…non era nella
sua forma migliore, ma anche così Janis era incredibile”. Fu un evento
pazzesco e lei era uno dei richiami del manifesto.
Janis Joplin fu la prima rockstar donna. La prima Elvis. Cambiò il modo in cui la gente guardava le donne. Il suo
modo di vestire, in scena, era autentico e rimase impresso nella mente degli
stilisti…non è forse tornato di moda? La sua voce era la sua moneta, la sua
stravaganza era la sua presenza e la sua volontà di farcela continua a essere
fonte d’ispirazione.
Fu l’evoluzione, baby.