Lo stregone e la sua bacchetta magica
Di Massimo D'Angelo
“His
name is Stevie Vai, and he’s a crazy guy” (Frank Zappa)
L’iperattivo Steve Vai ha rivoluzionato
il mondo della chitarra elettrica da quando si laureò cum laude
all’università di Frank Zappa. Lui stesso è un entusiasta professore (per Vai suonare e insegnare
vanno di pari passo) che si prodiga per tutto il mondo, fisicamente e
virtualmente. È anche un buon compositore -quando trova il tempo di esserlo-, impegnato
a passare più tempo su un palcoscenico piuttosto che sulla terra ferma. È una
vita intera dedicata al suo strumento preferito, uno ‘stregone’ meraviglioso
con un posto riservato fra le leggende.
Ha un approccio unico e uno
stile inconfondibile. Il suo modo di suonare gli arpeggi è speciale così come
un altro marchio di fabbrica –tipico di Steve- sono gli ampi intervalli…e il
tapping frenetico, ovviamente!
Per usare le sue parole: “ogni volta che lavoro su qualcosa, lo
scompongo in piccoli pezzi e mi esercito su ognuno di essi. All’inizio non fu
per niente facile. Ciò che faccio –e che raccomando a tutti di fare- è la
meditazione musicale. Vuol dire concentrarsi su qualcosa finché suoni
esattamente come speravi.”
Non è una coincidenza che
Steve Vai parli di meditazione: la sua musica viene da qualcosa di molto
spirituale. Un luogo dover la sua ombra ha la forma di un’immagine ormai
iconica del mondo della chitarra: la Ibanez Jem, la leggendaria sei corde che
sviluppò esattamente 30 anni fa con la marca giapponese.