Una boccata d'aria fresca

Di Paul Rigg

La band scozzese Biffy Clyro ha appena pubblicato A Celebration of Endings (14 agosto 2020; 14° Floor / Warner Music), il loro nono album in studio, ed è come una boccata d'aria fresca.   

Il disco è chiaramente nello stile distintivo di Biffy Clyro, che per certi versi è una contraddizione in termini, perché la musica della band è così piena di sorprese e di colpi di scena inventivi. È un album con canzoni che vanno dal pop a veri e propri inni, guidati sempre dalla prevalenza della chitarra, che sembra crescere ad ogni ascolto, sia per i fan che per i nuovi arrivati.  

  

Nella maggior parte delle band è fondamentale che la sezione ritmica, basso e batteria, lavori strettamente insieme e ci si chiede quanto sia utile che questi due ruoli nei Biffy Clyro siano ricoperti da Ben e James Johnston, che sono gemelli. Il cantante solista e amante delle Fender Stratocaster, Simon Neil, d'altra parte, è stato aiutato nel suo sforzo di curare ogni dettaglio musicale dal produttore Rich Costey; e come risultato ogni singolo strumento suona nitido e distinto. 
   

L'album inizia con l'entusiasmante North Of No South, che in un istante passa dalla cacofonia rauca alla dolce melodia. "Non c'è niente sopra di noi, sotto di noi ci sono solo cadaveri" opina la band, prima di chiedere retoricamente nel ritornello "riesci a sentirlo?"
  

  

Segue la ballata guidata dal pianoforte di The Champ, che in contrasto si apre con una bella melodia ma che racconta la storia di un rapporto ormai in forte crisi. Seguono in successione due dei brani migliori dell'album, Weird Leisure, che è una sorta di esplorazione dell'edonismo senza temperamento, e Tiny Indoor Fireworks, in cui Neil "prega per giorni migliori".
   

Le crisi di cuore proseguono con Space, guidata sempre dal pianoforte, che potrebbe diventare un altro dei pezzi preferiti da suonare in uno stadio pieno; mentre End Of e Instant History affrontano questioni sociali più ampie, come la discriminazione e le società corrotte.
  

  

The Pink Limit
è stata collocata verso la fine dell'album e la si può facilmente immaginare come il pezzo di chiusura di un concerto dal vivo, mentre Opaque è molto più sentimentale.
   

Cop Syrup
, con i suoi 6 minuti, chiude in modo emozionante l'album, è come un giro su una montagna russa in un parco divertimenti pazzesco. ‘Fuck everybody, fuck everybody, woohoo!’ urla Neil in ciò che è stato descritto come un pezzo dove "Mozart incontra il metal". La canzone passa inaspettatamente da un'atmosfera rumorosa in stile Nirvana a una sublime sezione strumentale che fornisce un finale decisamente appropriato per A Celebration of Endings.
   

In un periodo in cui molti sono stati costretti a rimanere a casa, l'ultima proposta di Biffy Clyro è come una gita al mare: regala sia onde in tempesta che momenti più tranquilli, ma soprattutto è una gradita brezza d'aria fresca in quella che altrimenti è stata solo un'estate tesa e soffocante.  

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