'Ma quanto caz*o è bella?': La Top 10 delle migliori canzoni del lockdown

Di Paul Rigg

Fin dalla preistoria la musica ha aiutato le persone nei loro momenti più difficili: che si tratti di problemi di cuore, di difficoltà o di altri tipi di perdita. È quindi comprensibile che molti musicisti abbiano risposto alla pandemia globale nel modo che conoscono meglio, condividendo la loro musica con un messaggio d'amore e di solidarietà.  

I lockdown hanno causato il caos nell'industria musicale, album rinviati, festival cancellati, il divieto di fare concerti dal vivo, e innumerevoli musicisti sono rimasti senza una fonte di reddito. Quando i tempi si fanno difficili, però, molti musicisti diventano creativi, e questo ha portato a un’enorme esplosione di video fatti in casa, che vanno da arrangiamenti hi-tec che coinvolgono molti artisti via zoom, a brevi filmati acustici girati da un unico musicista con poco più di un telefono. I video scelti qui sotto rappresentano un mix eterogeneo, ma l'unica cosa che hanno in comune è che sono stati in qualche modo ispirati dalla crisi generata dal Covid-19, insieme a un generoso pizzico di buona volontà. Ecco i 10 migliori brani del lockdown secondo Guitars Exchange.
 

10) Bono - Let Your Love Be Known 
 

Con la diffusione in tutto il mondo del Coronavirus proveniente dall'Oriente, l'Italia è diventata uno dei primi grandi focolai d'infezione in Europa, e Bono degli U2 ha risposto scrivendo una canzone al pianoforte di casa sua. La sua ispirazione è arrivata dall'isolamento italiano, dagli irlandesi, e dal desiderio di inviare un messaggio di sostegno a tutti gli operatori sanitari che sono stati costretti a rischiare la vita a causa della crisi: "Per i medici, le infermiere e gli assistenti in prima linea, è per voi che stiamo cantando", dice nella sua presentazione.
 

Questa è stata la prima 'uscita' di Bono, con o senza band, da Songs Of Experience del 2017. La sua semplicità cattura lo spirito di molte canzoni del lockdown e il suo testo che si riferisce al "camminare per le strade di Dublino e nessuno era vicino" sembra reale e autentico. "Canta e non sarai mai solo. Canta come un atto di resistenza...Lasciate che il vostro amore sia riconosciuto", intona, mentre lancia il suo potente messaggio di solidarietà.
  

  

9) John 5 - Now Fear This
 

Il meno noto John 5, dei John 5 e The Creatures, siede sul suo divano di casa e suona la sua Fender Tele, attaccata a un piccolo amplificatore, in un modo che molti lettori di Guitars Exchange riconosceranno. Purtroppo non molti di noi raggiungeranno mai l'apice della sua abilità tecnica, o del suo feeling, e non molti di noi hanno lavorato al fianco di Ozzy Osbourne, Dave Lee Roth, Rod Stewart e Marilyn Manson. In ogni caso, possiamo apprezzare e godere dei suoi incredibili riff e del suo stile; questo brano è stato originariamente pubblicato su Season of the Witch nel 2017.
  

  

8) Metallica - Blackened 2020
 

Quando abbiamo sentito per la prima volta le reinterpretazioni acustiche di Ace of Spades dei Motorhead o Layla di Eric Clapton, non avremmo mai pensato di sentire ancora cambiamenti così radicali, ma la rielaborazione di Blackened dei Metallica si trova sicuramente lì accanto a loro. Se avete qualche dubbio, confrontate questa meravigliosa versione con quella del loro concerto live di Seattle del 1989 (vedi il video sotto), e vediamo cosa ne pensate.
 

La canzone, co-scritta da James Hetfield, Lars Ulrich e l'ex bassista dei Metallica Jason Newsted, è molto appropriata per questi tempi in quanto tratta di un'apocalisse di livello biblico. Ascoltate Hetfield suonare la sua Gibson acustica su questa versione e poi godetevi Kirk Hammet che sfodera la sua famosa "Greeny" per l'assolo, la Les Paul del 1959 di Peter Green, acquistata nel 2017.
  

  

7) Twenty One Pilots - Level of Concern    
 

Il frontman Tyler Joseph ha scritto e registrato questa canzone sulla quarantena in Ohio nell'aprile del 2020 mentre era in autoisolamento. Joseph condivide le sue vulnerabilità, come si vede nel video in cui cerca conforto da sua moglie Jenna e dalla loro bambina, Rosie. Il testo prende ispirazione dal momento in cui Joseph incontrò per la prima volta la sua futura moglie. "Ero pronto a uscire con lei. Ero pronto a tuffarmi e lei era un po' più esitante", dice. "E non per paragonare una pandemia con le incertezze di un rapporto, ma in quel momento, per qualcuno che forse non sta ricevendo, sai, i suoi sentimenti contraccambiati, nel loro mondo si sente un po'... un po' ansioso. Così ho voluto, in un certo senso, accoppiare queste due storie e muoverle contemporaneamente".
 

Si dice che sia la prima canzone che Joseph ha scritto con la sua chitarra elettrica, prima di mandarla al batterista Josh Dun per aggiungere il ritmo. "Panico nel cervello, il mondo è impazzito... mi chiedevo se saresti stata la mia piccola quarantena... potresti diminuire il mio livello di preoccupazione", canta, in quello che forse è il primo uso della parola 'quarantena' in un successo internazionale.
  

  

6) Sting - Message In A Bottle
 

Message In A Bottle
arrivò al numero 1 delle classifiche nel settembre 1979 nel Regno Unito e rimase al primo posto per diverse settimane. Il chitarrista Andy Summers ha detto che è stato il "miglior brano che abbia mai suonato".
 Con così tanta disinformazione in Internet è confortante sentire Sting lodare "i nostri operatori sanitari" e dire chiaramente che "la cosa migliore che possiamo fare per aiutarli è non ammalarci, perché ci siamo dentro tutti insieme".  

Sting interpreta questo enorme successo dei Police, insieme a Fragile e Englishman in New York, nel suo studio di casa; ma è Message In A Bottle che si distingue, in parte per il suo duplice tema dell'isolamento e del contatto. È facile capire perché Sting abbia scelto questa canzone, anche se, concedeteci una battuta, Don't Stand So Close To Me avrebbe potuto essere una scelta più appropriata!
  

  

5) Live Lounge Allstars; cover di Times Like These dei Foo Fighters
 

Organizzata da Radio 1, la versione "Live Lounge Allstars" del classico Times Like These dei Foo Fighters, è una delle più grandi produzioni emerse dal lockdown. Con circa 25 star, hanno contribuito, tra gli altri, Dua Lipa, Ellie Golding, Biff Clyro, Simon Neil, Rita Ora, Rag 'n' Bone Man, Paloma Faith, Bastille e Chris Martin. La formazione in stile 'Live Aid' può essere vista da alcuni come una copia sdolcinata, ma la qualità sia della canzone che dei partecipanti significa che si dovrebbe avere un cuore piuttosto freddo per non esserne commossi.    
 

Il testo di Dave Grohl: "Sono un po' combattuto, rimango o scappo, e mi lascio tutto alle spalle? ... È in momenti come questi che si impara a vivere di nuovo" risuona più forte che mai in questo periodo, su una melodia che lui stesso ha definito "La migliore canzone che abbia mai scritto". Il brano è diventato un punto fermo dei concerti live dei Foo Fighters, è stato pesantemente usato in una campagna presidenziale americana, e ora tutti i profitti di questa versione andranno in beneficenza. Come può non piacere?
 

  

4) John Fogerty - Have You Ever Seen The Rain?
 

Quando John Fogerty scrisse il classico dei Creedence Clearwater Revival del 1971 Have You Ever Seen The Rain? aveva in mente l'uscita del fratello Tom dalla band, e questo lo rese molto triste. Più tardi, quando nacque una figlia, Kelsy, gli ricordò gli arcobaleni che arrivano con la pioggia e, dice, lo rese felice. Quest'anno, Fogerty ha dato alla canzone un'altra svolta mentre usa la sua acustica per evocare sentimenti sulla pandemia mentre canta ancora una volta il mitico verso: "Voglio sapere - hai mai visto la pioggia, venire giù in una giornata di sole?"
 

Fogerty canta la famosa canzone insieme a Bad Moon Rising e As Long As I See The Light; ma è la prima che si contraddistingue. E il suo buon senso e la sua grande umanità risplendono mentre presenta le canzoni ricordandoci di "seguire i consigli dei medici, [e] tanto più breve sarà. Statemi bene, tutti quanti".
  

  

3) Bruce Springsteen e Patti Scialfa - Land Of Hope And Dreams
 

Uno dei pezzi preferiti dai fan di Bruce Springsteen ha attraversato molte incarnazioni. Originariamente basato su una canzone di Curtis Mayfield, sia il ritmo che gli arrangiamenti sono stati frequentemente cambiati, ed è stato persino accompagnato da batteria elettronica e da un coro gospel, ma con questa versione con un'acustica Gibson, il Boss è semplicemente - e splendidamente - accompagnato da Patti Scialfa. Il duo prosegue con una versione acustica di Jersey Girl, ma è la canzone precedente che suona meglio di questi tempi: "Questo treno porta santi e peccatori, Questo treno porta perdenti e vincitori, Questo treno porta puttane e giocatori d'azzardo, Questo treno porta anime perdute, Questo treno non vanificherà i sogni, [Su] questo treno la fede sarà ricompensata".
  

  

2) Queen + Adam Lambert - You Are The Champions
 

È estremamente gradito che questa classica ed edificante canzone dei Queen, così nota in occasione di eventi sportivi in tutto il mondo, sia stata reinterpretata in questo periodo. Ed è particolarmente commovente che sia dedicata agli operatori sanitari e che tutti i proventi siano destinati al Fondo di solidarietà Covid-19 dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.
 

Collaborando dalle loro case di Los Angeles, Cornovaglia e Londra, Adam Lambert, Roger Taylor e Brian May, hanno rielaborato uno dei tanti capolavori di Freddie Mercury per essere ancora più diretti nel loro messaggio. Questo apparentemente è avvenuto in modo spontaneo mentre Lambert stava cantando con le due stelle dei Queen su Instagram, quando ha improvvisamente cambiato il testo a metà canzone. Quel cambio è stato particolarmente apprezzato dai "guerrieri in prima linea", uno dei quali ha scritto: "Non sapete cosa significhi per me. Sono un'infermiera e questo mi ha davvero toccato nel profondo. Grazie".
  

 

1) Roger Waters -Two Suns In The Sunset
 

Apprezziamo che una canzone sull'imminente olocausto nucleare, apparsa per la prima volta su The Final Cut dei Pink Floyd, sia "più Waters che Floyd", e probabilmente non per tutti meriti il primo posto di questa lista; ma questa è una rielaborazione eccezionale. Waters aveva già realizzato una nuova versione di Mother quando è apparsa Two Suns In The Sunset, ma quest'ultima ha un vantaggio, perché affronta in modo specifico la nostra vulnerabilità di fronte a una forza esterna travolgente. Waters canta "E mentre il parabrezza si scioglie, le mie lacrime evaporano, lasciando solo il carbone da difendere", esprime la nostra profonda fragilità umana che riflette questo particolare momento storico. L'intera canzone è poi innalzata da un superbo accompagnamento corale di Jess Wolfe e Holly Laessig, e da un inquietante sassofono - originariamente suonato da Raphael Ravenscroft -, che è qui splendidamente interpretato da Ian Ritchie. "Cenere e diamanti, nemico e amico, alla fine eravamo tutti uguali", canta Waters, mentre la canzone comincia a svanire. Se qualcuno avesse qualche dubbio sul messaggio finale di uguaglianza e di resistenza della canzone, è rafforzato dalla dichiarazione conclusiva di Waters: "Wow, quanto cazzo è bella", esclama tranquillamente. E lo è.