I 10 migliori assoli di Jack White

Di Sergio Ariza

Jack White non è chiaramente il chitarrista più veloce e melodico del mondo, ma è certamente il chitarrista più identificabile del XXIº secolo. Un uomo con un suono tutto suo che può essere considerato uno degli ultimi 'guitar heroes' del rock e che, inoltre, ha la benedizione dei suoi idoli, persone come Jimmy Page o Iggy Pop. Da Guitars Exchange vogliamo evidenziare alcuni dei suoi migliori assoli che, per usare parole sue, sono "attacchi" in cui ogni nota che suona è una lotta, e che potrebbero anche essere descritti come l'equivalente sonoro di una scossa elettrica di migliaia di volt, qualcosa di simile all’essere colpiti da un fulmine. 

The White Stripes - Death Letter (Live Blackpool)
 

La vita di Jack White cambiò quando scoprì il grande Son House, uno dei padri del blues del Delta, diventando così un appassionato di blues per il resto della sua vita. Il primo album dei White Stripes lo dedicò a lui, ma fu nel secondo, De Stijl, dove gli rese il suo più sentito tributo con questa brutale versione di Death Letter, una canzone che è un perfetto esempio del suo primo stile, in cui si respira una nuova brezza nel genere musicale, combinando classicismo e ribellione punk. Per l’occasione usò la sua chitarra principale per le parti slide, la Kay Archtop degli anni '50, estraendone tutto il succo, spremendola con tanta energia e crudezza che sembra incredibile che rimase tutta d’un pezzo alla fine di questa incredibile versione live a Blackpool nel 2004 (vedi galleria video).
  

  

The White Stripes - Ball and Biscuit
 

Fino all'ultimo album dei White Stripes, Jack ha usato con la band solo tre chitarre, la già citata Archtop, un Crestwood Astral II rossa giapponese accordata in Mi aperto che ha usato in un paio di canzoni dell'inizio della sua carriera e la sua Airline "JB Hutto" Res-O-Glass red, quella che più si associa a questo chitarrista in quest’epoca. Non a caso, questa è stata la chitarra utilizzata nei tre assoli di Ball And Biscuit, la definizione più perfetta del suo stile e il suo miglior momento come chitarrista. L'ottava canzone di Elephant inizia come un blues più o meno ‘normale’ fino a quando, dopo un minuto e 48 secondi, White si lancia con la sua Airline in uno degli assoli più incendiari degli ultimi 20 anni. Una tempesta di feedback in cui non suona ma attacca le corde con l'intensità di un predatore, suonando con la formula 'calma/tempesta' dei Pixies o dei Nirvana ma usandola nel blues. L’apice lo raggiunge nel terzo, e ultimo, assolo, verso i cinque minuti, dove non dà note ma pugni in faccia, arrivando al K.O. finale.
  

  

The White Stripes - Seven Nation Army
 

È impossibile parlare di Jack White e non citare la sua canzone più famosa, Seven Nation Army. È quasi un cliché, ma è comprensibile se pensiamo che, in un secolo in cui il rock è passato da corrente principale a 'underground', questo riff viene gridato in ogni stadio del mondo, essendo iconico come i suoi famosi parenti del ventesimo secolo, tipo Smoke On The Water, Satisfaction o Whole Lotta Love. Ma su quel riff White costruisce anche un assolo con lo slide semplice ed efficace come la canzone stessa. Anche se nel video iconico appare con la Airline, registrò il pezzo, come quasi tutte le sue parti slide, con la Kay e gli effetti di uno dei suoi pedali preferiti, il Digitech Whammy WH-4.
  

  

The White Stripes - Black Math
 

Un'altra delle canzoni apparse in Elephant, il grande capolavoro di White. Black Math combina perfettamente i suoi impulsi punk in un contesto hard rock. Qui utilizza di nuovo la Airline rossa del 64, una chitarra fabbricata dalla Valco, la stessa che faceva anche le National e le Supro, fino a quando dovette chiudere nel 1968. L'assolo è una nuova dimostrazione dell'arsenale di trucchi ed effetti che White tira fuori dalla manica con la stessa facilità con cui un mago tira fuori conigli dal cappello.
  

  

The White Stripes - Icky Thump
 

Icky Thump
è stato il sesto e ultimo album in studio dei White Stripes, un ritorno al rock più diretto, al punk blues degli esordi ma con una base molto più classica e con più strumenti. Dopo gli esperimenti con il pianoforte, l'acustica e le marimba di Get Behind Me Satan e i flirt con il power pop con i Raconteurs, il riff di Icky Thump ha dimostrato che White tornò al rock più duro. L'assolo di questa canzone è uno dei più strani e innovativi della sua carriera, una raccolta di suoni sconcertanti in cui usa uno dei suoi pedali preferiti, l'Electro-Harmonix Poly Octave Generator per un risultato assolutamente brillante.
 

  

The White Stripes - 300 M.P.H. Torrential Outpour Blues
 

L'inizio di questa canzone potrebbe portare a malintesi, con la sua calma acustica, forse registrato con la sua Gibson L-1 del 1915, e la sua inquietante tranquillità. Una calma che sarà colpita in tre occasioni da tre aggressioni elettriche, tre brevi esplosioni di enorme intensità che servono come esempio perfetto di quelle scariche elettriche di cui abbiamo parlato all'inizio.  

  

The White Stripes - You Don't Know What Love Is (You Just Do As You're Told)
 

Il terzo singolo di Icky Thump è una delle migliori canzoni della carriera di White ma molti dimenticano che, oltre ad essere assolutamente coinvolgente, contiene uno degli assoli più significativi della sua carriera alla fine della stessa. Nonostante il fatto che nel video si presenta con la sua Gretsch Falcon Rancher, quei suoni acuti e strani che esplodono come piccole bombe possono arrivare dalla sua amata Airline, se osserviamo le versioni dal vivo.
  

  

The White Stripes - Catch Hell Blues
 

Un'altra dimostrazione del suo incredibile stile con lo slide. Catch Hell Blues è, fondamentalmente, un veicolo per l'esposizione dei suoi potenti 'licks' e dei suoi assoli aggressivi con lo slide. La Kay subisce un altro feroce attacco da parte del suo proprietario.
  

  

The Raconteurs - Blue Veins (Live at Montreux 2008)
 

Blue Veins
chiuse il primo album dei Raconteurs, il progetto parallelo di White, intitolato Broken Boy Soldier. Se con quest’album White ha dato libero sfogo al suo lato più 'power pop', per la sua chiusura si affidò a un blues classico che ha sempre trovato una gran vita nelle versioni live, in cui il chitarrista ha avuto l'assoluta libertà di improvvisare con la sua Gretsch Anniversary Jr, una chitarra fortemente modificata dal liutaio Randy Parsons che usò moltissimo durante la tappa con i Raconteurs. Ascoltando questa versione live del 2008 (vedi la gallery), si possono trovare parallelismi tra White e il Page più blues.
 

 

Jack White - Lazaretto
 

Lazaretto
è stato il secondo album solista dei White, uscito nel 2014, dopo lo straordinario Blunderbuss del 2012. Il titolo della canzone conteneva uno dei suoi assoli più innovativi e complessi fino ad oggi. Per la sua registrazione ujsò la sua 'Triple Jet' Copper Guitar, una chitarra in rame che Parsons costruì per lui con tre pickup e un amplificatore MXR Micro all'interno.