I 10 migliori chitarristi di rock progressivo
Di Tom MacIntosh
Oggi festeggiamo alcuni dei più famosi chitarristi
progressisti del mondo e la strumentazione con cui raggiunsero il successo.
Abbiamo scelto 10 maestri della chitarra, senza seguire un ordine speciale
visto che, dopotutto, è soggettivo. Ma prima diamo una definizione di rock
progressivo da manuale: "stile di musica rock, popolare soprattutto negli
anni '70, e caratterizzato da influenze classiche, dall'uso di strumenti a
tastiera e dalle lunghe composizioni". Il chitarrista dei Dream Theater, John Petrucci va un po’ oltre
affermando che il rock progressivo è definito dalla mancanza stessa di confini
stilistici. Cominciamo:
John Petrucci (Dream Theater)
Considerato una delle forze trainanti del progressive metal,
un eroe del tech-prog con la sua band Dream Theater, si affida principalmente
ai suoi modelli Majesty Signature della Ernie Ball Music con pickup Illuminator
e tecnologia Game Changer che gli consente di accedere a una libreria di nuovi
suoni ed effetti. Acusticamente la sua scelta preferita è una Taylor 916ce per
una 6 corde e una Taylor 856ce per una da 12. Più che velocità e la potenza,
Petrucci predilige la tecnica e la complessità, tuttavia, sa essere veloce come
un fulmine e altrettanto brillante su canzoni come Illumination Theory (2017).
Adrian Belew (King Crimson)
Adrian Belew è un
mago polistrumentista, cantautore, produttore e chitarrista, che è stato nei King Crimson, dinosauri del prog-rock,
per 3 decenni. Insieme al più famoso Robert Fripp, i due hanno prodotto
suoni ultraterreni, ma è stato Belew ad esprimere meglio i suoni dei Crimson grazie
al suo modello Signature Parker FLY DF842 AB. Spiega: "È semplicemente la migliore chitarra che
abbia mai suonato. Mi fa suonare meglio, più liscio, più fluido, più veloce".
Adrian ha anche suonato con altre divinità rock come David Bowie, Frank Zappa, Paul Simon, Nine Inch Nails y Talking Heads. È un inventore di suoni di chitarra attraverso tempi
complessi, è un guru della tecnica, cosa che lo rende uno dei chitarristi più
"on demand" del mondo. Ha collaborato recentemente con Stewart Copeland, Mark King e Vittorio Cosma nel supergruppo Gizmodrome (2017).
Allan Holdsworth
Holdsworth,
compositore e chitarrista inglese, ha inciso 12 album in studio da solista in
una carriera durata oltre 40 anni. È considerato un pioniere del jazz fusion.
Secondo esperti e colleghi, il suo quoziente intellettuale musicale era al di
sopra di chiunque e poteva sistemare scale ridotte, aumentate, toniche
cromatiche e alterate, in ciò che venne definito come suono
"esterno". Ha lavorato con diverse chitarre nel corso degli anni:
negli anni '60 e '70 la sua migliore amica era un Gibson SG, poi passò a Fender
Telecaster con pickup humbucker modificati. Le sue prime chitarre Signature
furono con Ibanez, principalmente la AH-10 e AH-20. Ha collaborato con star
come John Stevens (Touching On, 1977), Jean-Luc Ponty (The Acatama
Experience, 2007) e Stanley Clarke
(If This Bass Could Only Talk, 1988),
solo per citarne alcuni. Ebbe un’enorme influenza su artisti come Eddie Van Halen, Shawn Lane e Yngwie Malmsteen tra innumerevoli
altri.
Todd Rundgren
Todd Rundgren,
nativo di Filadelfia, è un polistrumentista, leader della band Utopia, che faceva venire la pelle
d’oca con il suo stile sofisticato e gli abiti da palcoscenico stravaganti. La
sua carriera iniziò nel '67 con il gruppo psichedelico chiamato Nazz e con cui pubblicò il successo We Gotta Get You Another Woman nel 1970
e che entrò nel Top40 americano. I suoi più grandi successi furono Hello It's Me e I Saw the Light dall’LP Something/Anything (1972). Scrisse
anche il successo Bang The Drum All Day
nel 1983, uno dei pezzi rock da stadio più famosi che fece anche da colonna
sonora di diversi spot pubblicitari e trailer di film. Ha anche contribuito con
il suo notevole talento in dischi di successo come New York Dolls (1973) dei New
York Dolls o Bat Out Of Hell di Meatloaf. La sua chitarra principale
era una Gibson SG conosciuta come "Sunny" o "The Fool", che
precedentemente fu di proprietà di Eric
Clapton durante i suoi anni con i Cream.
Steve Hackett (Genesis)
Chitarrista solista DEI Genesis, dietro ai più famosi Peter Gabriel e Phil Collins, era una forza di eccellente destrezza e innovazione.
Le sue influenze venivano dal blues, dal jazz e dalla world music, ma anche
dall’ambito classico, avendo realizzato favolose interpretazioni di grandi
successi, da Bach a Satie. Dopo la sua gloriosa carriera
nei Genesis, si è unito a Steve Howe
(Yes) per formare il supergruppo GTR che fu immensamente popolare negli
Stati Uniti. I suoi principali strumenti erano una Les Paul Goldtop del '57,
una Les Paul Custom, che descriveva come: "Una chitarra dal suono davvero grosso con un tono caldo con in più la
facilità aggiunta di poter mescolare insieme il pickup del ponte e del manico -
cremosa, con mordente, ‘crunchy’!". Negli anni ’70 suonò anche con una
Fender Strat, una Schecter Strat, una Griffin Custom Electric - "una chitarra davvero intelligente, perfetta
per suoni con chorus". La sua acustica preferita era un Yairi Nylon
del 1973.
Alex Lifeson
(Rush)
Chitarrista canadese, Alex
Lifeson (nato come Alexandar
Zivojinovich) faceva parte del trio rock Rush insieme a Neil Peart
alla batteria e Geddy Lee al basso e
alla voce. Crearono un ritmo progressivo blues/metal/rock, che risuona ancora
ed è riconosciuto come uno dei suoni più puliti che siano mai stati messi su
vinile. Hanno avuto una forte influenza su atti come, Foo Fighters, Alice in Chains, Pixies, Red Hot Chili Peppers e Dream Theater, solo per citarne
alcuni. Le sua chitarra preferita durante i primi anni dei Rush fu una Gibson
ES-335, per lo più, collegata a un amplificatore Hiwatt. La sua scelta acustica
è stata invece una Signature PRS. Anche Gibson gli ha dedicato una Signature,
la Alex Lifeson R40 Les Paul Axcess. I Rush entrarono a far parte della Rock
and Roll Hall of Fame nel 2013.
David Gilmour (Pink Floyd)
Il dio del Rock David
Gilmour ha forgiato il suono dei Pink
Floyd con il suo tocco abile per il ricamo chitarristico melodico che si
può ascoltare in opere d’arte come Dark Side of the Moon, The Wall, Wish You Were Here e Animals. Dice che le influenze sul suo
stile arrivarono da Hank Marvin e The Shadows, uno stile pieno di
sfumature con flessioni espressive e sustain, "Le mie dita producono un suono distintivo...non sono molto veloci, ma
penso di essere immediatamente riconoscibile". Il suo arsenale di strumenti
include la Black Strat, la Fender Stratocaster 0001, una Gibson Les Paul
Goldtop con pickup P-90 e, per quanto riguarda i pedal steel, amava i suoi
Jedson e il Fender 1000. Fra le sue acustiche preferite troviamo la Gibson Chet
Atkins e una J-200 Celebrity. Con gli strumenti qui sopra e la sua innata
creatività musicale, talento ed emozione, è uno dei più grandi chitarristi di
rock progressivo di tutti i tempi.
Martin Barre (Jethro
Tull)
Il prog-rocker inglese è famoso per i suoi spettacolari
assoli in Aqualung, Cross Eyed Mary e Locomotive
Breath dei Jethro Tull. Mescolò
i suoi assoli con un virtuosismo classico come si può sentire in Minstrel in the Gallery, con un assolo
d’apertura di 4 minuti. Il suo assolo su Aqualung
è stato votato dai lettori della rivista Guitar Player come "uno dei migliori assoli rock di tutti i
tempi". Fra i suoi discepoli trociamo Joe Bonamassa, Steve Vai, Eric Johnson e Joe Satriani. All’inizio della sua
cariera suonava principalmente chitarre Hamers, Sunburst o Chaparral. Ora usa
una PRS 513, una McCarty semi-hollow, una Quatro e una PRS elettroacustica.
Robert Fripp (King Crimson)
Il già citato Robert
Fripp, leader dei King Crimson, iniziò
a suonare all'età di 11 anni con problemi di sordità da un orecchio, cosa che
gli è servita bene, perché è famoso per il suo cross-picking, con radici nel
jazz d'avanguardia e vene classiche. In oltre 40 anni ha accumulato oltre 700
pubblicazioni, tra cui contributi su album rock classici come Heroes e Scary Monsters di David
Bowie, oltre ad essere sulla lista dei migliori 100 migliori chitarristi di
tutti i tempi del Rolling Stones Magazine. Era un uomo da Gibson Les Paul, in
particolare quella del '57 con 3 humbucker, con un manico leggermente diverso
dallo standard. Ha collaborato con la crème de la crème: Peter Gabriel, Blondie, Talking Heads, Roches, Daryl Hall e John Wetton, e abbiamo appena iniziando...
Era ed è un gigante tra gli artisti del rock progressivo.
Steve Howe (Yes)
Non ci sono molti chitarristi al mondo che abbiano suonato
tanti stili diversi come Steve Howe,
appassionato seguace di Django
Reinhardt e Les Paul &
Mary Ford, di Barney Kessel e
della leggenda del flamenco Carlos
Montoya. Fu chitarrista solista degli Yes
con la sua fedele Gibson ES-175 del '59, e continuò a formare supergruppi come
gli Asia con Geoff Downes (Yes), John
Wetton (King Crimson) e Carl Palmer
(Emerson Lake & Palmer), e GTR
con Steve Hackett (Genesis). Dicono che il rock si fonda sull’ego, e il rock
progressivo lo spinge anche oltre, chiamandolo 'ego orchestrale', dove i musicisti
si vedono come 'compositori', qualcosa di più sofisticato di semplici showmen,
da qui i pezzi classici e jazz che erano i loro tratti distintivi. Così
diventarono dei. La mano di Steve Howe nel creare tutto ciò fu assoluta. Il suo
QI musicale era fuori scala. Per alcuni esempi del suo tocco magistrale, basti
ascoltare assoli come quello in Yours Is No Disgrace (The Yes Album), dove il suo ordinato
arpeggio si fonde con umidi wah wah, scivolando nel territorio psichedelico,
poi un mix di country e regtime su Clap
(stesso album) e Machine Messiah (Drama del 1980), dove fa un assolo in
stile shred, con velocità impressionante e una barra del tremolo portata ai
limiti con perfezione.
Speriamo ti sia piaciuta la nostra selezione di grandi
chitarristi di rock progressivo…metterli insieme, per noi, è stato divertente.
Saluti!