Meraviglia Blues

Di Paul Rigg

Quando Joanna Connor ha inviato un tweet con alcuni link a suoi video, non si aspettava di ricevere una risposta da Joe Bonamassa, e ancor meno di sentirlo dire: "Dovresti essere famosa; mi piacerebbe parlare con te per fare un disco...".     

In realtà il prodigio del blues aveva aperto per Connor alla House of Blues di Chicago anni fa, quando era ancora un ragazzino, e ora sentiva di poter aiutare a realizzare il suo potenziale. "Ascolta, ho una visione per te, voglio fare il disco di Joanna Connor che vorrei ascoltare", disse. "Voglio prendere quello che sai fare meglio, come mettere un fulmine in una bottiglia, e lo voglio in ogni performance. Voglio che la tua voce sia forte come il tuo modo di suonare la chitarra".
     

     

Bonamassa ha mantenuto la parola e il risultato è il meravigliosamente contemporaneo 4801 South Indiana Avenue (26 febbraio 2021; pubblicato dall'etichetta discografica indipendente di Bonamassa, Keeping The Blues Alive).
     

Il titolo dell'album deriva dal vero indirizzo del suggestivo club di blues Theresa's Tavern, dove suonavano Buddy Guy e Junior Wells. Registrato agli Ocean Way Recording Studios di Nashville, Tennessee, e prodotto da Bonamassa e Josh Smith, l'album cerca di far sì che "l'ascoltatore apra quella porta, entri e senta fino in fondo un po' della magia che un posto come quello sprigionava notte dopo notte". Per raggiungere quest’obiettivo, Connor è stato affiancata da Reese Wynans (che ha suonato le tastiere per Stevie Ray Vaughan), Lemar Carter (che ha suonato la batteria per Mick Jagger) e Calvin Turner (che ha suonato il basso per John Mayer). 

Ma senza dubbio il cuore di tutto lo spettacolo è Connor, con la sua Les Paul 1960 reissue, la sua potente gamma vocale e la sua voglia di dar fuoco a una serie di canzoni blues meno conosciute.
      

      

Tutti i brani di quest'album hanno qualcosa di speciale, ma prima vorremmo evidenziare l'interpretazione di Connor di Bad News. Questo brano era una prima composizione di Luther Allison, che suonava con Howlin’ Wolf, e con cui Connor era andata in tour qualche anno prima della sua prematura scomparsa nel 1997. Il soul di Allison è straordinario, ma il lento e grintoso blues di Connor, con i suoi rintocchi di campana, la chitarra slide e la voce straziante, è semplicemente indimenticabile. Da non perdere.
      

Il brano di apertura dell'album è Destination, che definisce la scena facendovi sentire come se foste stati gettati nel mezzo di una festa pazzesca. Questo è il tipo di suono tumultuoso che Bonamassa aveva in mente quando scrisse per la prima volta alla Connor, e si adatta sia al suo stile chitarristico da "schiaffi in faccia" che alla sua voce grossa e potente. Per dirle in breve, significa PURO DIVERTIMENTO.
     

     

Il primo singolo che è stato pubblicato è il boogie mozzafiato I Feel So Good, che mette in mostra le capacità di Connor alla chitarra e la sua potente voce solista. Presenta anche un finale di chitarra strappalacrime che è solo uno dei tanti grandi "effetti speciali" di quest’album. 
       

L'album si chiude con It's My Time, che rafforza la varietà di quest’album blues. Iniziando con un ritmo incalzante, seguito da un afoso testo parlato di Connor, suona quasi come qualcosa che Tricky o i Massive Attack avrebbero potuto inventare; anche se la stessa Connor cita Somewhere Down the Crazy River di Robbie Robertson. Verso i due minuti Connor dice "Let me show you why" prima di lanciarsi in una battaglia di slide davvero forte ed emotiva con Bonamassa. Nel caso in cui aveste qualche dubbio sull'atmosfera di festa di questo album, inizia poi a sfumare con il rumore di gente che chiacchiera intorno. Meraviglioso.
      

4801 South Indiana Avenue
è stato definito un disco che segna la carriera di Connor e un forte candidato per essere il miglior disco blues dell'anno. Due artisti si sono uniti per creare magia, come spiega Connor: "Ho lavorato con un paio di buoni produttori prima e Joe ha il know-how tecnico. Ha avuto la visione. Ha dipinto uno scenario su come voleva che mi avvicinassi alle canzoni". Insomma, se vi piace il blues, questo è un album imprescindibile.
     

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