Avanti con coraggio...

Di Paul Rigg

Erja Lyytinen (7 luglio 1976) è una chitarrista e cantautrice finlandese.  

Il disco di debutto della Lyytinen fu Attention!, uscito nel 2002, e da allora ha pubblicato altri 10 album di studio, tra cui l’ultimo, Another World (2019) che descrive come "l’entrata in un nuovo territorio, musicalmente e spiritualmente... scoprendo il nuovo ed essendo coraggiosi e naturalmente interessati al futuro".
 

La Lyytinen è stata l’artista di supporto in numerosi tour di grandi nomi fra cui Wishbone Ash, John Mayall e Carlos Santana, tra molti altri.
 

Guitars Exchange
incontra la Lyytinen mentre è letteralmente sulla strada tra Southport e Bromsgrove, durante il suo tour nel Regno Unito. "La scorsa notte abbiamo suonato all’Atkinson, che è un luogo eccezionale. Era soleggiato ieri, ma –ride-, oggi il tempo è ‘più inglese!’" Nonostante i suoi impegni, Erja è entusiasta di parlare della sua serata più incredibile su un palcoscenico, di come il suo Master l’aiuti nella sua musica e del suo entusiasmo per il suo nuovo album leggermente influenzato dallo spazio...
   

   

GE: Il tuo nuovo album 'Another World' è uscito in aprile; cosa ti ha ispirato?
 

EL: Sono passati un paio d’anni dal mio ultimo album, Stolen Hearts, in cui stavo attraversando per un sacco di cose nella mia vita personale, una rottura e tutti quei sentimenti lì, quindi questa è una specie di rinascita. È più aperto e coraggioso e direi che c’è molta più speranza; quindi è un album molto potente per me. Dopo un periodo buio vedo la luce alla fine del tunnel; mi sento come se ci fosse una nuova avventura che mi aspetta.
 

Ci sono canzoni come Another World, che è una sorta di storia di fantascienza, è come una storia d'amore in un universo parallelo. Mi piace il fatto che non debba essere qualcosa che possa essere spiegato, è un po' come suonare un assolo improvvisato sul palco, a volte è difficile spiegare perché succede. Certo che impari le cose tecniche, provi e hai una teoria musicale, ma poi c'è questo flusso in un momento ben determinato, da dove viene? A volte è surreale. Quindi ho portato questo tipo di vulnerabilità in quest’album.
 

GE: Come sono ricevute le canzoni in tour?
 

EL: Molto bene. Ho appena iniziato a suonarle dal vivo. Un pezzo, Hard As Stone, è andata particolarmente bene con il nostro pubblico dal vivo. È stata molto ben accolta. È piuttosto rock con un assolo di blues secco e spoglio nel bel mezzo della canzone, e poi esplode in un’uscita tipo jam latina [ride] - devi solo ascoltarla…giudica tu!
 

GE: C'è una canzone in particolare che ha una storia personale dietro?
 

EL: Cerco sempre di condividere ciò che ho vissuto personalmente in una canzone, perché offre il meglio per il pubblico. Ci sono cose qua e là [ride]; ma non è il mio diario, sai? Miracle è sicuramente personale, perché riguarda la nascita dei miei adorabili gemelli. La adoro. Riguarda i bambini ma non è solo una bella canzone per tutte le mamme del mondo; è una canzone up-beat e ha un lungo assolo di chitarra. Il pensiero dietro è l’amore, la musica e la famiglia.
   

   

GE:
Jennifer Batten si è unita a te in 'Snake in the Grass' - come hai deciso di ‘assegnare’ le diverse parti di chitarra?
 

EL: Beh, quando stavo pensando di chiedere a Jennifer di suonare nell'album, ho potuto vedere immediatamente che questa canzone era perfetta per lei perché è una chitarrista fantastica e questa è la canzone più divertente dell'album. Così ho scritto questa parte di armonia nel mezzo della canzone e ho suggerito dove dovesse aggiungere alcuni riempimenti, e tutto conduce alla fine della canzone con un po' di battaglia tra chitarre. Penso che sia andata molto bene.  

Jennifer ed io ci siamo incontrate in un festival in Germania dove entrambe stavamo insegnando una masterclass e siamo rimaste in contatto. Verrá in Finlandia la settimana prossima [la seconda settimana di aprile 2019] per il festival "Monstress of Guitars"; sarà fantastico!  

GE: Ti chiamano "la regina della chitarra slide" e Sonny Landreth, che suona in quest’album, viene spesso chiamato "il re dello slide" - come è stato l'incontro?
 

EL: [ride] Sì, due reali dello slide allo stesso tempo; detto con umorismo, naturalmente! Ho sempre ammirato Sonny perché ha uno stile unico, ha avuto una carriera straordinaria ed è anche una persona adorabile. Suona in due brani: Wedding Day e Break My Heart Gently, ed è stato brillante su entrambe le canzoni.
 

GE: Suoni un sacco di assoli sul tuo nuovo album; che chitarre hai usato?
 

EL: Ne ho usate diverse tra cui una Eric Johnson Signature del 2009 e una Fender Turquoise Custom Shop; mi piacciono le chitarre custom shop, perché mi piace il tono e il suono ruvido che hanno.    

   

GE: Tornando alla tua infanzia, hai detto che le tue ispirazioni furono Aretha Franklin, Koko Taylor e
Bonnie Raitt; aggiungeresti qualcun altro a questa lista?
 

EL: Certo. Solo per citarne alcuni ci sono Robben Ford, Brian Setzer, Sonny Landreth, e Mike Stern, mentre più tardi sono arrivati ​​artisti blues come Muddy Waters, Son House e Elmore James.
 

GE: Hai iniziato a suonare a 15 anni; qual è stata la tua prima chitarra?
 

EL: Quando mio padre mi ha portato al negozio scelsi una Aria Pro 2, tipo Les Paul. L'ho avuto per due anni, poi sono passata alla Stratocaster americana.    

   



GE: Hai un master in musica; in che modoe pensi che questo ti abbia aiutato?
 

EL: Ci sono voluti 12 anni per finire il mio Master perché viaggiavo, producevo album, e ho anche studiato all'estero, a Los Angeles e in Danimarca, durante quegli anni; ma ho imparato molte abilità come la direzione, la composizione, la storia della musica e la teoria musicale. Durante i miei studi ho imparato a suonare il piano, la batteria, il basso; e ho anche studiato analisi di musica classica; e tutto ciò mi ha aiutato quando, ad esempio, stavo facendo gli arrangiamenti per l'album.  

GE: Le tue canzoni 'Not a Good Girl' e 'Dust My Broom' sembrano colpire in modo particolare i tuoi fan su Youtube; quale pensi sia il motivo?
 

EL: Ho suonato molto quei brani quando ho iniziato a viaggiare a livello internazionale, quasi 15 anni fa, quindi credo che siano stati in giro per molto tempo; e sono più divertenti e vanno dritte a una jam blues semplice, per quello credo che piacciano alle persone. Entrambe hanno anche lunghi assoli di chitarra, quindi penso che siano divertenti per gli appassionati del blues.  

GE: Molte delle tue canzoni su Youtube sono blues dal vivo, ma per la produzione di un video principale hai scelto la più rock 'Stolen Hearts'; cos’ha ispirato questa decisione?
 

EL: La canzone parla di una donna che gioca con i sentimenti degli uomini, ma alla fine ne paga il conto, quindi lo stile ‘noir’ in bianco e nero del video ha aggiunto un tocco un po' più drammatico.
 

GE: Un cambio di direzione ora; per ogni nome a continuazione dirai il primo sentimento o aneddoto che ti viene in mente:
 

Walter Trout...
 

EL: Ricordo di aver fatto da supporter a Wolverhampton in un posto bellissimo, ed è stata una serata molto bella. Ha avuto una lunga carriera, è un sopravvissuto e un gran lavoratore.  

Carlos Santana...
 

EL: Magico, divino e spirituale. Ho aperto per lui nel 2018 di fronte a 20.000 persone e lui mi ha invitato sul palco per suonare con la sua band per 20 minuti. È stato il momento più bello della mia vita.  

Joe Bonamassa
 
 

EL: Ho suonato con lui nel 2009 in un grande festival in Norvegia quando mi ha invitato sul palco. Ammiro il modo in cui ha costruito una carriera e un business e come aiuta le scuole di musica.  

GE: Passando ora specificatamente alle sei corde, se venissi rapita dagli alieni e potessi prendere solo una chitarra con te da portare sul loro UFO; quale prenderesti?
 

EL: [ride] Forse la mia G&L Semi-hollow Z-3 perché potremmo fare qualcosa di enorme nello spazio con esso. Sembra anche un po' futuristica; andrebbe bene con il mio vestito da aliena!    

   

GE: E quale attrezzatura ti porteresti dietro?
 

EL: Prenderei il mio pedale Whammy 5 per i diversi suoni che si possono fare. Sarebbe saggio prendere anche il mio TC-Electronic Looper perché potrei registrare qualcosa, suonarci sopra e fare diversi tipi di arrangiamenti.    

   

GE: Che consiglio daresti agli aspiranti chitarristi?
 

EL: Di essere paziente e disciplinato e di suonare tanto. La mia normale routine giornaliera era di tre ore di pratica: un'ora di scale e accordi (ci sono centinaia di accordi diversi da imparare, imparare a suonare i ritmi latini, per esempio, o i ritmi funk o blues); e poi la seconda ora di apprendimento delle canzoni (ad esempio, dei chitarristi che ti ho detto prima); e poi l'ultima ora per esercitare le abilità di assolo e improvvisazione per queste canzoni. Tre ore al giorno, minimo.    

   

GE: Quali sono i tuoi piani per il 2019?
 

EL: Il mio album è uscito il 26 aprile in Europa. Sarò in tour in Finlandia con Jennifer Batten e più tardi con la mia band andrò in Canada; abbiamo molti concerti programmati quest'anno. A Ottobre pubblicherò anche un libro.    

Guitars Exchange
chiude l'intervista ringraziando Erja Lyytinen per averci dedicato del tempo togliendolo al suo intenso programma e lei risponde che è stato un piacere. Poco fa abbiamo ricevuto da Erja una mail: "Sarò in tour anche in Germania e in vari festival durante l'estate! Quindi, state attenti!"
   

 

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