Che la festa glam abbia inizio!

Di Paul Rigg

Il dodicesimo album dei Def Leppard, Diamond Star Halos (27 maggio 2022; UMC/Mercury), è stato preparato per due anni e si ispira al glam rock per riportare la festa nel periodo post-pandemia. È infatti il bizzarro testo dei T Rex "Well, you're built like a car, You've got a hub cap diamond star halo", da Get It On, a dare il nome all'album.    

Registrato in tre paesi diversi, questa formazione - che comprende i membri fondatori, il cantante Joe Elliott e il bassista Rick Savage, insieme al batterista Rick Allen e ai chitarristi Phil Collen e Vivian Campbell - ha prodotto una celebrazione del pop anni '70 e una festa della chitarra che molti aspettavano da tempo.
   

   

I primi due singoli, Kick e Fire It Up, segnano l'atmosfera glam con il grande riff e il battito di mani del primo e il suono anthemico da stadio del secondo. Insieme al pezzo rock, Take What You Want, i Def Leppard inaugurano il loro ultimo lavoro con un triplo colpo che lascia presagire qualcosa di speciale sia per i fan più accaniti che per i nuovi arrivati.
    

La ballata country This Guitar segna un cambio di passo con Alison Krauss - che di recente ha lavorato a stretto contatto con Robert Plant - che canta armonie su versi come: "È assurdo, lo so, ma questa chitarra mi ha salvato la vita". L'artista compare anche in Lifeless, che, a dire il vero, è resa più vivace da un assolo di chitarra pungente - forse con la Jackson di Phil Collen - verso i tre minuti.
    

    

Tra gli altri brani anthemici spiccano SOS Emergency, All We Need, Gimme A Kiss e Unbreakable, che si possono immaginare come canzoni da cantare nei tour futuri - se la band riuscirà a trovare spazio per loro. Altri riferimenti agli anni '70 sono presenti in brani come Liquid Dust, l'accenno a Slade in U Rok Mi e alla Electric Light Orchestra in Goodbye for Good This Time.
    

Un'altra grande ballata è Angels (Can't Help You Now), che vede la partecipazione dell'ex tastierista di Bowie, Mike Garson, un assolo di chitarra svettante e un'orchestrazione più marcata alla Jeff Lynne.
    

    

La chiusura, From Here To Eternity, inizia con il botto quando Elliott canta "can't you see, there's a hole where my heart used to be; set me free, from here to eternity". È di portata cinematografica ed epica e rappresenta una nota estremamente edificante per concludere. 
    

Con 15 brani e 60 minuti di durata, Diamond Star Halos contiene inevitabilmente alcuni riempitivi, ma l'energia e l'esuberanza della maggior parte delle canzoni collocano l'album nel suo complesso tra i migliori dei Def Leppard. Il resto sta a noi: che la festa abbia inizio!
    

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