J. Geils, ricordi che non saranno venduti

Di Paul Rigg

My blood runs cold
My memory has just been sold
My angel is the centrefold
Angel is the centrefold  

[Mi si fredda il sangue
La mia memoria è stata appena venduta
Il mio angelo è il poster centrale
L'angelo è il poster centrale]   

Con queste suggestive parole la J. Geils Band - che comprendeva, in una delle sue incarnazioni più famose, il chitarrista J. Geils, il batterista Stephen Bladd, il trombettista Magic Dick, il tastierista Seth Justman, il bassista Danny Klein e il cantante Peter Wolf - si catapultò nei libri di storia quando pubblicò Centrefold il 13 settembre 1981.
   

L'idea semplice, sognata da Justman, era quella di un uomo che si imbatte nella sua cotta scolastica nel poster centrale, per esempio, della rivista Playboy. Da un lato ricorda la loro innocenza quando si passavano bigliettini sotto i banchi di scuola; mentre dall'altro è sopraffatto dai suoi attuali desideri di lussuria.  
    

     

La J. Geils Band aveva la reputazione di essere uno dei migliori gruppi dal vivo della loro generazione, ma questa canzone e la pesante rotazione del suo video di accompagnamento da parte di MTV - con Wolf che saltella in un'aula piena di 'poster' che ballano, vestite in modo succinto - li mandò al numero 1 per sei settimane nella US Billboard Hot 100, e in tour con i The Rolling Stones.
    

La band finì impantanata in una disputa in tribunale per i diritti sul nome, ma Geils alla fine si lasciò tutto alle spalle e rimase orgoglioso dell'eredità del gruppo. Sfacciatamente, uno dei suoi beni preferiti era un paginone centrale di Playboy autografato personalmente da una modella di nome Angel. "Era il suo disco preferito", ha detto.
    

    

John Warren Geils Jr.
venne al mondo il 20 febbraio 1946 a New York City e crebbe nel New Jersey. Suo padre era un appassionato di musica jazz, e portò suo figlio a un concerto di Louis Armstrong quando aveva 11 anni, ma la musica non era l'unica passione di Geils, poiché era ugualmente interessato alla matematica, alle moto e alle automobili, in particolare alle auto da corsa italiane; un hobby che avrebbe avuto un ruolo importante nella sua vita. Sorprendentemente, in una storia da "poster", uscì con l'affascinante attrice Meryl Streep mentre era a scuola... 
     

I dischi preferiti del padre di Geils erano quelli di Count Basie, Benny Goodman e Duke Ellington, e così suo figlio fu inizialmente attratto dalla tromba. L'eclettismo di Miles Davis aiutò a diversificare i suoi interessi musicali e presto ascoltò leggende del blues come Muddy Waters e Howlin' Wolf. "Wow, cos'è questo? Che figata!", ricorda di aver pensato tra sé e sé in quel periodo.
    

    

Geils prese in mano una chitarra all'ultimo anno di liceo e all'inizio si concentrò sul fingerpicking e sulla musica folk. Più o meno nel periodo in cui Bob Dylan cominciò notoriamente a suonare un'elettrica a Newport nel 1965, anche lui cominciò ad allontanarsi dal folk acustico. Quando incontrò Magic Dick e Danny Klein considerarono di trasferirsi insieme a Chicago, perché lì suonavano Charlie Musselwhite, Paul Butterfield e Mike Bloomfield. Ma invece quegli artisti cominciarono a suonare di più nell'area di Boston e così le giovani speranze rimasero lì, e fecero amicizia con Buddy Guy, Junior Wells e lo stesso Muddy Waters nel frattempo. Questi musicisti furono tutti molto importanti nello sviluppo musicale di Geils, ma in seguito sottolineò in diverse interviste che le sue più grandi influenze furono "B.B. King, T-Bone Walker, e Charlie Christian".
    

A metà degli anni sessanta Geils, Klein e Magic Dick si trasformarono definitivamente da un trio blues acustico - con l'improbabile nome di Snoopy and the Sopwith Camels - a una band molto più grande che includeva il sassofonista Peter Kraemer, il batterista Stephen Bladd, il bassista Martin Beard, il cantante Peter Wolf e, poco prima del primo disco della J. Geils Blues Band nel 1970, Seth Justman.
   

     

In seguito la band pubblicò un album quasi ogni anno fino al loro successo del 1980, Love Stinks; con il sottovalutato Live Full House del 1972, l'eccellente Bloodshot (contenente Give It To Me) del 1973 e il singolo Must Of Got Lost del 1974, che fecero veramente scalpore durante quel decennio. Mentre la band si spostava dall'R&B e dal soul ad un suono più commerciale, fu Freeze Frame del 1981 che conteneva la title track e Centrefold, che insieme cementarono la loro eredità.
     

Geils era un collezionista di chitarre vintage, e la sua amata Gibson Les Paul del 1959 era una delle preferite; ma alla fine l'ha lasciata andare. "Ho venduto molte chitarre, compresa la mia Les Paul del '59 dei dischi della J. Geils Band e di quando abbiamo suonato a Fenway Park con gli Aerosmith nel 2010", ha detto. "Urla ancora, e ho ottenuto una cifra a sei zeri per quella. Quando sono tornato a suonare la tromba, mi sono reso conto che non ho mai posseduto una tromba professionale! Avevo più di 60 chitarre, ora sono sceso a 20 o 30, ma ho 50 trombe", ha detto ridendo.
   

    

Quando la J. Geils band si sciolse nel 1985, l'uomo che portava il suo nome diede meno importanza alla musica, per concentrarsi sulla sua passione di una vita per le corse automobilistiche e il restauro, stabilendo anche un proprio garage di riparazione per auto sportive d'epoca, come Ferrari e Maserati. Geils occasionalmente suonò in concerti di reunion e con altre formazioni, ma era più stimolato dalla sua formazione jazz che suonava sulla East Coast, descrivendola come "jazz da manuale; un sacco di divertimento".    

Presumibilmente allertata da un amico o un parente preoccupato, l'11 aprile 2017, la polizia di Groton, nel Massachusetts, si recò a casa di Geils per controllare come stava, ma lo trovò privo di sensi; fu dichiarato "morto per cause naturali" a 71 anni.     

La J. Geils Band che ha contribuito a fondare ha lasciato un mucchio di grandi canzoni e ricordi, soprattutto delle loro esibizioni dal vivo, che non saranno mai dimenticate. Lo stesso Geils ha condotto una vita piena e movimentata, se n'è andato senza apparente amarezza, e ha realizzato uno dei suoi sogni di andare al numero 1 con Centrefold. Uno dei suoi versi, forse, potrebbe fornire un epitaffio adatto alla sua eredità: "It's okay, I understand, This ain't no never-never land..." [Va tutto bene, lo capisco. Questa non è la terra dei mai più...].
      

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