Le 10 (+1) domande che facciamo a tutti
Renato Ruatti - Noah Guitars (Italia)
L'idea della Noah Hardshell Guitar prende forma nel 1993, quando l’architetto
Renato Ruatti accoglie il sogno dell’amico, cultore della musica, Giovanni
Melis di realizzare una chitarra elettrica innovativa. Uno strumento che
raccogliesse l'eredità di due “archetipi”: la National Style “O” e la Fender
Telecaster. Nel 1995 arriva Mauro Moia, tecnico caporeparto dell’ex Aermacchi,
che da sempre lavora con l’alluminio; con lui la squadra può sperimentare le
sue intuizioni, utilizzando tecnologie CNC per ricavare i corpi dal pieno.
Lo scavo del corpo dello strumento da un unico blocco in lega
d’alluminio costituisce l'aspetto tecnologico innovativo che caratterizza la
produzione degli strumenti NOAHguitARS sin dai primi esemplari. Assemblaggio, ponti,
pomoli e finiture sono completamente fatti a mano: il lavoro artigianale si
evolve e si riafferma accostando alta tecnologia a manualità d'eccellenza.
SEI CORDE…
1. GUITARS EXCHANGE: Come sei finito (o
hai iniziato) a fare il liutaio?
Renato Ruatti: Siamo una realtà che da sempre lavora attraverso la
pratica della “convergenza”: alla realizzazione di ogni strumento partecipano
competenze che arrivano da esperienze professionali molto diverse. Tutto è
iniziato a metà degli anni ‘90 come esercizio professionale nato dal desiderio
di un amico: incrociare il corpo di metallo della National, le sue potenzialità
acustiche ed estetiche, con la timbrica inconfondibile della Telcaster assieme
al suo design pulito ed essenziale. Nel 1996 nasce il primo strumento,
l’Ammiraglia: dopo pochi giorni è sui palchi del concerto del Primo Maggio a
Roma, nelle mani di Marco Colombo, a quel tempo chitarrista e coautore con
Gianna Nannini. Da allora, senza abbandonare le nostre prime professioni,
continuiamo a realizzare strumenti con lo stesso atteggiamento.
2. G.E.: Che cosa ispira il disegno e la realizzazione di una nuova chitarra?
R.R.: Dietro ogni strumento c’è una storia da raccontare. Ciò che
caratterizza i nostri progetti sono lo studio e il lavoro di reinterpretazione
su modelli di riferimento tradizionali. Per sua natura, NOAHguitARS nasce da
un’idea di “non design”: partendo da un strumento già esistente come la
Telecaster, e avviando un processo di eliminazione del superfluo, la ricerca
continua verso l’essenza ci ha portato a definire la Noah Slim Guitar. Con lo
stesso atteggiamento nasce quest’anno la Noah Lap Steel, il cui modello di
riferimento è uno strumento acustico disegnato negli anni ’40 dal liutaio
modenese Masetti.
Poi, ogni strumento custom porta con se una forma predefinita, ma che al
suo interno è sempre in continua evoluzione. Meccaniche, elettroniche, finiture
ed eventuali customizzazioni vengono ogni volta scelte e progettate su misura
per il suo musicista.
Inoltre, attraverso la “convergenza” con grandi designer italiani, in
alcuni casi sono nati pezzi unici, come il NO-NO Bass disegnato da Fabio
Novembre per Saturnino Celani, e in altri intere linee di strumenti, come il
modello Paraffina disegnato da Lorenzo Palmeri.
3. G.E.: Cerchi un determinato suono per qualche ragione precisa?
R.R.: Pur partendo da settaggi tradizionali, il suono è influenzato
dalle proprietà intrinseche dell’alluminio e dal fatto che i corpi sono
completamente cavi. Infatti, attraverso continue migliorie tecniche nelle fasi
di realizzazione e di finitura dei corpi siamo sempre alla ricerca di pulizia e
pienezza della voce. Questo è il punto di partenza, poi ogni musicista porta le
sue esperienze e necessità: su di esse viene completata la ricetta per il suo
strumento.
4. G.E.: Scegli e spiega perché: soul, jazz, blues, rock, pop…o cosa?
R.R.: Fin dai primi esemplari, è stata definita una chitarra “con un
sustain da pianoforte”, poi qualcuno ha detto: “questo è uno strumento per scrivere”.
Vediamo i nostri strumenti apprezzati in sala di registrazione, live,
sperimentazioni musicali: non potremmo limitarli ad un unico genere.
5. G.E.: Sei un artista a commissione o un eremita solitario?
R.R: Nasciamo come eremiti solitari, forse anche un po’ clandestini. Ma
troviamo stimolante anche lavorare come artisti su commissione, dipende dal
“principe”.
6. G.E.: Qual è l’ultimo disco che hai comprato e qual è l’ultimo che hai
ascoltato?
R.R.: “Call it what it
is” di Ben Harper & The Innocent Criminals è
l’ultimo album che abbiamo acquistato. Sabato lavorando in officina, abbiamo ascoltato
“American dream”, ultimo album del
gruppo LCD Soundsystem.
…UN CORPO…
7. G.E.: Elettrico o acustico?
R.R.: Elettrico. Poi, una particolarità dei nostri strumenti è che pur
ispirandosi ad esemplari tradizionalmente “solid body”, essendo completamente
cavi all’interno, hanno anche proprietà acustiche.
…UN MANICO…
8. G.E.: Qual è il segreto dei legni che usi?
R.R.: Dato il nostro campo d’indagine e d’azione, probabilmente abbiamo
più segreti interessanti sull’alluminio e sui punti d’incontro fra i diversi
materiali. Per ragioni genealogiche, una spiccata curiosità per il mondo delle
essenze favorisce la scelta dei legni.
…E DUE MANI.
9. G.E.: Perché una chitarra fatta da un liutaio costituisce un’alternativa
rispetto a quelle dei grandi fabbricanti?
R.R.: “Naturalmente per la massa ci sarà
sempre la produzione di massa e dopo tutto le Fender originali erano certo di
questo tipo. Il fatto è che se fossero sufficienti i componenti e i materiali
migliori, qualsiasi buon liutaio sarebbe in grado di fare questi strumenti. Tuttavia
qui c’è spazio per la magia e nessuno sa da dove questa arrivi. È strano cosa
rende “grande” una chitarra.” (Lou
Reed | D.de Blasio, Tre domande per Lou Reed | Abitare 479 02 2008).
Non avremmo potuto trovare nulla di meglio per
rispondere.
10. G.E.: Chi suona le tue chitarre? Chi ti piacerebbe che le suonasse?
R.R.: NOAHguitARS ha avuto il privilegio di crescere grazie
all’interazione sincera con la conoscenza ed esperienza di grandi musicisti
come, fra altri, Marco Colombo, Saturnino Celani, Stefano Cerri, Ben Harper,
Riccardo Onori e Lou Reed. Senza citarli tutti, musicisti che da anni ci
portano sui palchi sono Yuval Avital, Pasquale De Fina, Davide Ferrario, Orazio
Grillo, Giorgio Mastrocola, Fabio Testoni, Chris Wolstenholme. Tra i più
giovani possiamo citare Federico Paciotti e Cosimo Ravenni. Indipendentemente
dal livello di notorietà, per noi è sempre un piacere conoscere persone nuove e
poter dedicare la massima attenzione ad ogni musicista che bussa alla nostra
porta. Si può sempre crescere insieme.
+1. G.E.:
Che corde monti e che amplificatori ti piacciono di più per le tue chitarre?
R.R.: Gli strumenti Noah nascono solitamente montando
corde Galli Strings. Realizzando molti strumenti custom, nel tempo abbiamo
utilizzato spesso anche set D'Addario e IQS Strings.
Rispetto agli amplificatori: attualmente presentiamo le chitarre con un
MESA/Boogie Recto-Verb Twenty-Five, mentre da sempre accompagnamo i bassi con
aplificatori Aguilar (specialmente il Aguilar SC AG 500 Bass Amp Head bass
Aguilar Amplifier).
Noah Guitars Official Website: https://www.noahguitars.com/it/