Decollo!

Di Paul Rigg

In quello che è già stato un anno imprevedibile, le leggende del rock Deep Purple hanno aggiunto alla situazione selvaggia l'uscita del loro 21° album in studio Whoosh! (7 agosto 2020; earMUSIC). E, per fortuna, la band ha prodotto un'altra superba offerta ricca di varietà, melodie accattivanti e grandi riff. Ma è anche di più... è davvero un album divertente!  

La prova di ciò si può trovare in uno dei video del nuovo album, che presenta un astronauta che cammina in giro "smarrito sulla terra", che guarda confuso mentre un razzo spaziale decolla in lontananza, e che alla fine si disintegra nell'immagine che forma la copertina dell'album. 

 

Un altro indizio dell'umorismo che si cela dietro l'album è dato dalla spiegazione del titolo fornita dal cantante: "Whoosh è una parola onomatopeica che, vista attraverso un'estremità di un radiotelescopio, descrive la natura transitoria dell'umanità sulla Terra; e, attraverso l'altra estremità da una prospettiva più vicina, illustra la carriera dei Deep Purple", dice Ian Gillan.
 

Quattro dei cinque membri della band sono ormai sulla settantina - in realtà a 66 anni, il chitarrista Steve Morse è il "giovane" - ma non lo direste mai. La qualità e la profondità della voce di Ian Gillan sono abbinate alla potente sezione ritmica di Roger Glover e Ian Paice, e all'Hammond A-100 di Don Airey. L'album è stato prodotto ancora una volta dal leggendario Bob Ezrin (Pink Floyd, Alice Cooper, Kiss), che ha aiutato la band a realizzare un classico dei Deep Purple degli anni Settanta, un disco che oltrepassa i confini e si sente ancora fresco.
 

  

La "formazione Mark VIII" dà il via all'album con il singolo Throw My Bones, che contiene diversi ganci chitarristici, forse anche della famosa Frankentele di Morse, che secondo un commentatore è "degna di essere suonata a torso nudo su una scogliera tempestosa". La solida sezione ritmica è sostenuta da archi orchestrali e sormontata dalla potente voce di Gillan. Altri meravigliosi assoli di chitarra sono presenti nel brano successivo, Drop The Weapon, questa volta abbinato al tocco raffinato di Airey sul suo organo Hammond. Il testo fornisce anche un messaggio serio, sotto forma di un appello a fermare la violenza con armi e coltelli. 
  

Nothing At All
è un'altra canzone di punta che crea un'atmosfera meravigliosa. È per molti versi una power rock ballad senza tempo, con una melodia accattivante e una bella voce. The Long Way Round, invece, è pesante e corposa e si può immaginare il suo ritornello cantato negli stadi.
 

 

Step By Step
è una canzone affascinante perché è diversa da tutto il resto dell'album. Sembra semplice, ma contiene alcune belle armonie del cantante, che riesce a creare un'atmosfera inquietante, quasi minacciosa. Il boogie-style What The What The What al pianoforte fornisce un altro contrasto, ma il cambio di direzione dell'album qui è forse meno gradito che in altri punti.
  

Molto più forte è il brano funky The Power Of The Moon, che presenta un'eccezionale musicalità, così come Remission Possible. Il secondo singolo, Man Alive, è lungo più di cinque minuti, e ancora una volta crea un'atmosfera meravigliosa sia con la musica che con i testi. Il tema dell'astronauta e dell'alienazione ritorna nel video, che presenta alla fine un cenno ironico a 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrik.  
  

L'album si chiude con una versione strumentale di And The Address (che originariamente figurava nel debutto dei Deep Purple del 1968 Shades of Deep Purple), e Dancing In My Sleep, che fornisce un finale appropriatamente selvaggio ma divertente. 
 I Deep Purple hanno prodotto un altro grande album, che soddisferà i fan irriducibili, ma è anche pieno di sorprese. C'è poco da aggiungere...Whoosh! Decollo! Ce l'hanno fatta di nuovo!  

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