Lasciandosi andare...

Di Paul Rigg

Quando l’hanno scorso Guitars Exchange ha intervistato Donna Grantis inviò ai ai nostri lettori due pezzi in anteprima a cui stava lavorando in quel momento: Diamonds & Dynamite ed Elsa; da lì capimmo che stava per arrivare qualcosa di speciale e ora è qui!  

Diamonds & Dynamite
(eOne; 21 marzo 2019) è una gloriosa fusione di funk, soul, jazz e blues che trasuda Miles Davis e Prince da ogni nota ma che è anche Donna Grantis allo stato puro e in modo univoco.
 

   

La nativa di Toronto, che scrisse la title track per PlectrumElectrum, l'album di Prince del 2014 con il gruppo 3rdEyeGirl, sembra essersi immersa nelle ricchezze delle già citate tradizioni musicali, per poi lasciarsi andare, per esempio, in un album che ha voluto improvvisato, interamente strumentale, in gran parte completato in singole riprese e registrato direttamente su nastro in soli due giorni. Il risultato è un'avventura musicale ‘urgente’ ed elettrizzante, ben rappresentata dalla copertina dell'album da un Grantis dalla testa rasata vestita da cowboy afferrando la sua chitarra come fosse un fucile che ha appena sparato. Abbiamo la netta sensazione che “Purple One”, che avrebbe dovuto produrre quest’album prima della sua prematura scomparsa nel 2016, avrebbe amato tutto al riguardo.
     

"Questo era qualcosa di cui io e Prince abbiamo parlato", ha detto Grantis. "Ha chiesto se poteva produrre il disco, il che è piuttosto folle dal momento che la direzione del disco nel suo complesso è stata davvero influenzata da lui in molti modi. Mi fece conoscere un nuovo repertorio di musica jazz con cui non avevo familiarità"(in particolare album di Miles Davis come Bitches Brew, Jack Johnson e On The Corner).
 

   

Grantis richiede eccellenza e l’ha sicuramente trovato dalla sua band di Minneapolis che include il batterista JT Bates, il bassista Cody McKinney, il tastierista Bryan Nichols e la virtuoso di tabla (un tamburo indiano) Suphala. Mike McCready dei Pearl Jam aggiunge potenza di fuoco e alta tensione in un paio di pezzi.
 

L'album prende il via sorprendentemente con Mr Majestic, un pezzo meditativo e dolce, con Grantis tirando fuori bei feedback dalla sua chitarra con l’eBow, al ritmo del delicato tabla di Suphala. Come la calma prima della tempesta, il pezzo mette perfettamente d'umore giusto per ciò che verrà dopo.
 

     

La prossima è la title track, in uno stile funky e d’improvvisazione all'interno di una struttura jazz classica che Prince sicuramente avrebbe apprezzato. Nelle tracce successive, Violetta e Trashformer, troviamo McCready e non passa inosservato. Grantis conobbe McCready a un concerto Prince a Seattle nel 2013, e più tardi suonò con i Pearl Jam sul palco a Toronto. L'ultima canzone, su cui Grantis brilla con la sua PRS, è forse la migliore del disco e, per chi fosse interessato ai dettagli, prende il nome da un piatto. "Dopo averlo comprato e portato a casa, in seguito mi sono resa conto che la marca era 'Trashformer', e ho pensato 'dev’essere una canzone'", dice.
 

L'ultimo brano del disco, Elsa, è un altro ciclone di canzone che ha alcuni licks molto interessanti di Grantis su un fondo di percussioni e tastiere eccezionali.
 

Diamonds & Dynamite
è sperimentale, innovativo, audace e contraddistingue Grantis come artista indipendente da non sottovalutare. Le sue influenze sono chiare come la sua ambizione di portare la sua musica in una direzione completamente nuova. Si dice che Grantis si sia imbarcata in un tour per promuovere l'uscita dell'album e queste canzoni suonate dal vivo saranno, non è difficile da prevedere, qualcosa che nessun fan vorrà perdersi.
   

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©Joe Lemke