Immortal Randy Rhoads - The Ultimate Tribute
Various Artists
Dicono che Zakk Wylde declinò l’invito di Bob Kulick, il chitarrista fantasma dei
Kiss e specializzato in dischi
‘Tribute’, a partecipare all’ultimo tributo al grande Randy Rhoads, tanto grande quanto sconosciuto pur essendo uno dei
pionieri del suono della chitarra elettrica come lo conosciamo oggi. Un genio
inghiottito da un tragico incidente aereo quando aveva appena cominciato a
liberare la sua creatività –aveva 25 anni- nei Quiet Riot e iniziato a mettere musica a quel senza-cervello di Ozzy Osbourne.
Ha fatto bene Wylde a fare il finto tonto.
Sicuramente se n’è accorto subito che era tutto un montaggio per la gloria di Ripper Owens, ex-Judas, la cui gola la
fa da protagonista nell’album, cantando 8 delle sue 11 canzoni, e che sta
collezionando critiche piuttosto dolorose nei circoli specializzati. E questo
nonostante che ci siano più di 20 guest
stars… Come per voler far finta di niente, il primo pezzo, Crazy Train com’è ovvio, lo interpreta
Serj Tankian (System of a Down).
Ma qui, su Guitars Exchange, quello che ci
interessa è sapere chi si assume la responsabilità delle sei corde per un disco
che non è così facile come sembra. Visto anche che nessun chitarrista si può
permettere il lusso di fare una pessima figura davanti ai propri fan e a quelli
di Randy. Infatti, in generale, sono
proprio i chitarristi che salvano questo Ultimate
Tribute un po’ fatto in casa.
La lista inizia con Tom Morello (Rage Against the Machine), seguono Doug Aldrich (Whitesnake),
Jon Donais (Shadows Fall, Anthrax), Alexi
Laiho (Children of Bodom), Bruce Kulick (fratello del produttore, Kiss), George Lynch (Dokken), Dweezil Zappa, Joel Hoekstra (Whitesnake),
Gus G. (Ozzy, Firewind), Brad Gillis (Night Ranger) e Bernie Tormé
(Ozzy, Gillan…).
Come si può vedere, si tratta
di un cast sufficientemente attraente per dargli un ascolto. Ci sono poi altri
ospiti di tutto rispetto, come Vinnie
Appice alla batteria. Il giudizio negativo da parte della critica puzza di
bruciato…e in questo caso sembra che l’obiettivo non sia altri che Tim Ripper Owens. E certo non mancano
le ragioni.