Questo è ciò che accade dopo!
Di Tom MacIntosh
Il chitarrista americano di rock strumentale Joe Satriani ha
iniziato la sua carriera come professore di chitarra, insegnando a persone del
calibro di Steve Vai, Larry LaLonde e Kirk Hammett, solo per citarne
alcuni, fece un tour di presentazione dell’album solista di Mick Jagger, ha vissuto una breve
esperienza come chitarrista Deep Purple, ha creato i G3,
lavorando con alcuni dei migliori chitarristi al mondo, e fa parte del
supergruppo Chickenfoot. È stato
nominato ben 15 volte ai Grammy e ha venduto oltre 10 milioni di dischi,
diventando il chitarrista strumentale best-seller della storia.
Ha appena lanciato un nuovo album intitolato What Happens Next, accompagnato dal
bassista Glenn Hughes (Deep Purple, Black Country Communion) e dal
batterista Chad Smith (Red Hot Chili Peppers). È il sedicesimo
album di una carriera che dura da oltre 30 anni, e questa nuova produzione è
rock puro a livelli imponenti, pieno di assoli infuocati che tira fuori da una
Ibanez JS2400 (modello 'signature' nel marchio). L'album è composto da 12
canzoni "crazy, rockin’, soulful,
groovin’", secondo lo stesso Satriani, e qui parleremo delle parti più
succose. Si tratta di un album che brilla per l’incredibile destrezza del suo
"muro del suono", con martellanti linee del basso di Hughes sui ritmi
di Smith.
Il pezzo d’apertura, Energy,
ricorda il riff di Oh, Well di Peter Green, un blues rock
rumoroso, che veniva chiamato "la musica per muovere la testa". I
giovani si divertono molto con questo ritmo preciso e il fraseggio. Una bella
canzone da sentire on the road! Thunder on the Mountain inizia con una
linea di percussioni vigorosa (ovviamente) e si basa su una chitarra che suona
come sintetizzatore, che avanza lentamente fino a un assolo di chitarra
Satriani, seguito da qualcosa di simile a un riff di danza celtica con gran
finale. Un classico di Satriani! Cherry
Blossoms si apre con tamburi primari spazzati via da diversi riff dolci in
stile ‘latino’, che diventando arpeggi prima di chiudersi in un finale scuro e
improvviso. Il quinto pezzo del disco è Righteous,
che sembra preso in prestito dal rock degli anni '70, un po’ funky e dal ritmo
memorabile. Il pezzo successivo è la sexy Smooth
Soul, che ricorda Carlos Santana per certi versi, pieno
di echi e con un lavoro della sezione ritmica davvero contundente. Allacciate
le cinture per la traccia successiva, Headrush.
Un’altalena di incredibili performance di assoli di chitarra e linee di basso.
Una canzone dove dimostrano il loro pedigree di musicisti di prim’ordine, cambiando
spesso marcia e tenendo il passo come dei maestri. E se vi piacciono il 'deep
bass groove' e le batterie potenti, il numero successivo -il funk/rock Looper, una delle canzoni più
orecchiabili dell'album -, vi piacerà: Satriani e i suoi ragazzi sanno come sfornare
riff solidi, puliti e perfetti in ogni momento. Questa canzone spacca davvero!
La title-track è una melodia rock cosparsa di tocchi di
jazz, che la rende difficile da ignorare. Super
Funky Badass riflette il titolo stesso, mentre il pezzo finale, Forever and Ever, che ha un pizzico di Hendrix, inizia lento con riff
celestiali, e può essere uno dei pezzi più delicati e romantici di questa
magnifica raccolta.
Joe Satriani è uno dei pochi chitarristi ad avere numerosi
modelli ‘signature’: le Ibanez JS1200, JS24P, JS2410, JSA20 JSA10, e
un’acustica che descrive come "...
una bella chitarra acustica. Davvero grande dal vivo, perché mi permette di
ottenere quel tono acustico assoluto, senza 'feedback' impazziti, stridii e
cose così". Possiede una Hagstrom III, una Martin 000-21 del 1948 e
troppe Gibson e Fender da citare in un articolo. Un insegnante e i suoi
strumenti!
Joe Satriani è un chitarrista di chitarristi: se non hai ancora
nulla di suo, quest’album è un bel modo di iniziare; una bell'avventura nel
mondo della chitarra rock, accompagnata da due partner formidabili. Da non perdere!