Al fondo della miseria

Di Luke McGavin

L'undicesimo LP di Morrissey, Low in High School, lanciato il 17 novembre, offre una serie di canzoni di rock alternativo, scontrose e "anti-establishment", tipiche dell'ex leader degli Smiths.

La copertina di quest’album rende il suo contenuto piuttosto ovvio: un ragazzo in posa di fronte a Buckingham Palace, brandendo un'ascia e un cartello che recita "ghigliottina alla monarchia". Come previsto, l'album è pieno di sentimenti anti-monarchici, anti-guerra e anti-establishment, che restano a un livello basso nonostante forniscano un ascolto interessante.
 

Morrissey è ben noto per le sue opinioni controverse ma, soprattutto in questo LP, sembra che non abbia fatto nessuno sforzo per adattarsi a un altro punto di vista, e lo predica in un modo fastidioso e sicuro di sé. Nel primo singolo Spent The Day In Bed, implora il pubblico di non vedere le notizie, perché "cercano di spaventare" e "lo fanno sentire piccolo e solo". I Wish You Lonely lo presenta cantando su "tombe piene di pazzi che hanno dato la vita per la monarchia, gli oligarchi, i capi di stato e i potentati" che "non tornano mai". Sono testi come questi che mostrano una chiara mancanza di simpatia e consapevolezza da parte di Morrissey in termini di prospettive alternative e il risultato, in molte delle canzoni, è in qualche modo sgradevole.
 

 

La musica di Low in High School è molto più divertente, anche se non particolarmente degna di nota. Tutte le canzoni sono portatrici di una chiara minaccia, che conferisce all'album un piacevole senso di coesione, grazie alle Fender Starcaster di Jesse Tobias e alla Telecaster del 63, oltre ai diversi modelli di Gretsch, usati da Boz Boorer per creare molti degli interessanti "groove" dell'album. Canzoni come Home Is to Question Mark e I Bury the Living hanno melodie uniche che danno ai pezzi un'energia vigorosa, ma ci sono anche momenti come The Girl From Tel-Aviv Who Wouldn’t Kneel in cui la strumentazione prende un’altra strada, iniziando dal tempo, risultando interessante. Nonostante questo, sono poche le parti del disco in cui la composizione si distingua davvero.
 

 

In generale, Low in High School non manca di meriti, ma mancano molte delle qualità necessarie per renderlo davvero un buon disco. Ci sono sicuramente alcune canzoni orecchiabili e ben scritte, e che esista un musicista disposto a dire ciò che pensa e a sfidare l'opinione pubblica è probabilmente utile. Tuttavia, il modo in cui queste opinioni sono espresse rende il contenuto del disco particolarmente sgradevole e le carenze intrinseche nella musica rendono il risultato finale deludente.

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