Un mondo senza Gibson non è un mondo migliore

Di Miguel Ángel Ariza

Durante tutto ciò che abbiamo vissuto del 2018, la gran notizia che ha bombardato il settore della chitarra elettrica è stata quella della bancarotta della Gibson. Molti hanno persino lanciato questo messaggio in una versione ancora più apocalittica annunciando la fine della compagnia, flirtando mentalmente con la sua scomparsa, etc... La stampa generalmente ama questo tipo di giornalismo catastrofico. A noi le Gibson piacciono.    

Nel frattempo, come non potrebbe essere altrimenti, Henry Juszkiewicz, amministratore delegato della società americana, si è stancato di dare spiegazioni su ciò che è realmente accaduto con l'azienda e ha gettato un po' di luce sul problema (vero è che non ha spiegato proprio tutto nei minimi dettagli perché, come molti sottolineano, è lui il principale responsabile di questo mal di testa).
   

Da GuitarsExchange ci siamo messi in contatto con Gibson Spain che ci ha inviato le risposte del loro CEO e ci hanno rassicurato abbastanza dicendoci che non avevano notizie di eventuali ristrutturazioni o modifiche ai loro piani, il che dà la massima tranquillità perché se i lavoratori di un'azienda sono tranquilli, la cose non possono andare così male.
 

Alcuni dei chiarimenti sull'argomento a cui ci siamo riferiti all’inizio, sono state ad esempio le parole di Juszkiewicz sulle buone condizioni della compagnia di chitarre elettriche, il che vuol dire che Gibson, il mitico marchio che piace a tutti e che si dedica alla costruzione di chitarre, continua ad essere più che solvente e più che redditizio. Il problema è dovuto in gran parte al delirio di grandezza dello stesso Juszkiewicz che voleva rendere l'azienda ancora più gigantesca assumendo il controllo di una manciata di società di componenti elettronici che non hanno funzionato come previsto cosa che ha finito per far saltare tutti gli allarmi.  

Secondo la versione ufficiale sembra che non avranno problemi a rifinanziare il debito e uscire presto dal tunnel; tuttavia, aziende come Moodys, che osservano il mercato finanziario, non hanno ancora le idee chiare. Vedremo e staremo attenti a cosa accadrà in ciò che resta dell'anno poiché questi pagamenti dovrebbero essere saldati quest’estate.
 

Nel frattempo, da GuitarsExchange, abbiamo voluto dare un impulso al marchio che ci ha segnato per sempre grazie all'utilizzo che leggende come Robert Johnson, Elvis, Peter Green, Jimmy Page, BB King, Angus Young e un altro milione di geni hanno dato alle sue chitarre. Per questo abbiamo fatto un elenco di Gibson a bassissimo costo con cui iniziare a innamorarci di queste chitarre se ancora non ne possiedi una in casa o se hai speso troppo in vacanza ma hai bisogno di una nuova chitarra per il nuovo corso.
 

Gibson Les Paul M2
 

Trecentosessantanove euro. Sapevamo che Gibson aveva messo sul mercato alcune serie economiche ma non fino a questo punto. Non avevamo visto niente del genere con almeno due pickup come quelli che monta la M2. Ai suoi tempi, sebbene più costosa, la vecchia Melody Maker montava in alcune versioni solo un pickup e questo rendeva il suo costo più economico. C’è poco di più da dire di una Gibson realizzata in legno di pioppo al posto del mogano dei modelli superiori e che monta due pickup Gibson Pro-Bucker. Infine, vale la pena sottolineare il design minimalista e questo color fragola che amiamo.
   

     

Gibson Firebird Zero
 

Per meno di quattrocento euro Gibson mette a disposizione uno dei progetti che più ha fatto parlare di sé negli ultimi anni per la sua rottura con il design classico della Firebird che abbiamo in mente grazie a artisti come Johnny Winter.
Corpo in legno di pioppo e manico in acero, monta due humbucker che rendono questa chitarra l'opzione ideale per entrare nel mondo sonoro di questo tipo di pickup che è ormai un classico Gibson e che troviamo in modelli più costosi di Les Paul.      

     

Gibson SG Fusion
 

Occhio che con questo modello, ancora sotto i 400 euro, entriamo nel mondo delle chitarre con il corpo in mogano come i modelli superiori di Gibson. Questo sì, il manico è in acero e i pickup in dotazione sono i Double Slugs che non sono quelli che montano le sue sorelle SG di maggior categoria, ma che rende questa SG un bocconcino più che desiderabile per il valore dei materiali, la costruzione e il prezzo.
   

   

Gibson Les Paul Custom Special
 

Vedere scritto Gibson Les Paul Custom di seguito e un prezzo inferiore ai 500 euro ti fa saltare a tutti i possibili allarmi su falsificazioni varie, ma non è il caso di questo modello 'Custom Special' della Gibson che in termini di costruzione, legni e pickup è uguale al modello SG Fusion che ti abbiamo appena mostrato e questo riduce le possibilità di una Les Paul ‘classica’ perché, sebbene monti 2 pickup, ha solo un controllo di tono e un controllo del volume invece dei quattro che distinguono le Les Paul di gamma più alta.
   

     

Gibson Les Paul Faded
 

Per meno di settecento euro hai tutto ciò di cui hai bisogno e tutto ciò che contraddistingue una ‘vera’ Les Paul. Per dirlo chiaramente, si tratta della Gibson Les Paul di sempre al prezzo più basso del mercato. Niente trucchi; due pickup classici nell'universo Gibson, i 490. Quattro potenziometri per ottenere il massimo da ciascun pickup. Corpo in mogano, top e manico in acero su una chitarra che, senza dubbio, è una gran chitarra per un prezzo molto più che accettabile. Chi scrive queste righe è stato abbastanza fortunato da comprare una Gibson Les Paul Studio Faded nel 2008 che, sebbene non fosse esattamente la stessa chitarra, le somiglia molto e posso dire che in questi dieci anni sono passate diverse Les Paul tra le mie mani (alcune di un valore ben più alto) ma l’unica che è rimasta è proprio questa.