Cosa ci fa un chitarrista come te in una canzone come questa?
Di Miguel Ángel Ariza
Acqua e olio,
gatto e topo o Rutger Hauer e Michelle Pffeifer in Ladyhawke... ci sono alcune cose che non
stanno insieme perché semplicemente non sono fatte per starlo, ma l’essere
umano, dimostrando la sua infinita capacità di andare oltre ogni limite,
finisce per unirle arrivando a risultati quasi sempre disastrosi. Anche il
mondo della musica, e in particolare quello dei suoi più leggendari chitarristi,
ha deliziato il nostro udito con miscele impossibili che lasciamo ai lettori
giudicare da soli. Erano, sono e saranno i nostri eroi...nonostante abbiano
dato la loro approvazione a partecipare ad alcune di queste impossibili
collaborazioni.
Slash e Marta Sánchez - Obsession
Il povero Axl Rose è diventato una macchietta di
se stesso nel corso degli anni. Non a caso è spesso ridicolizzato in diverse
vignette che circolano su Internet. Tutti parlano del suo sovrappeso, delle
chirurgie estetiche, della sua decisione di cantare con gli AC/DC, della sua
gamba rotta... D’accordo, haters,
questo ragazzo se lo merita, ma dove eravate quando si realizzò l’assurda
collaborazione tra Slash e la
cantante spagnola Marta Sánchez?
Jimmy Page e Puff Daddy – Come With Me
Ci sono alcune
cose che un bullo di quartiere sa che non deve fare almeno che non voglia cercarsi
problemi. Ebbene, nei quartieri della musica rock ci sono alcune canzoni sacre per
la loro importanza, la bellezza o la grandezza che hanno raggiunto, che è
meglio non toccare, soprattutto se non si ha l’intenzione di rispettarne la
versione originale. Una di queste canzoni è Kashmir
dei Led Zeppelin. La cosa è
doppiamente dolorosa quando è lo stesso autore dell’originale a metterci le
mani sopra, fino al punto in cui risulta evidente che, in questo quartiere fato
di musica, non la prenderanno molto bene... Neanche la sua Les Paul lo
perdonerà mai.
Brian May e Dappy - Rockstar
Ci troviamo di
fronte ad un’autentica "rockstar", Brian May, che mise la sua Red Special al servizio di una canzone
in cui, fin dai primi secondi, ci chiediamo perché abbiamo schiacciato il tasto
‘play’, pregando che sia tutto uno scherzo e che in realtà non sia il
chitarrista dei Queen a suonare
l’assolo finale... Ma è tutto vero e la cosa peggiore è che fu un successo di vendite
nel Regno Unito.
Steve Lukather e Olivia Newton John - Physical
In questo caso
abbiamo un buon assolo di chitarra di Steve
Lukather all'interno di una canzone che fu un vero successo nelle
classifiche pop nei primi anni '80 e che, all'interno di quel genere musicale,
non è poi così male. Ma la includiamo in questa lista perché supponiamo che il
buon Steve non potesse immaginare il video promozionale della canzone quando
registrò le parti della sua chitarra. Nell’epoca di telefilm come Stranger Things, non fa male rivedere
questo video per ricordare che, in fondo, gli anni '80 non erano poi così belli
in ogni loro aspetto. Non perdetevelo.
Jack White e Insane Clown Posse - Leck Mich Im Arsh
Unisci la musica
di Mozart, quella di Jack White, il suono delle chitarre dei
White Stripes e questo duo di rapper
e la risposta è un grande punto interrogativo. Non possiamo smettere di applaudire
l'eterna ricerca di nuovi percorsi sonori e musicali di Jack White: è un'anima
inquieta ed è grazie al suo carattere che ci ha regalato alcune delle migliori
canzoni rock degli ultimi tempi, ma questa volta non si può dire che il
risultato sia stato un grande successo, anzi…
Paco de Lucía e Brian Adams – Have You Ever Really Loved A Woman?
A nostro giudizio
è uno dei pochi successi di questo elenco di collaborazioni impossibili. Paco de Lucía, il più grande
chitarrista flamenco di tutti i tempi, uno che nel suo campo ha ricevuto
l'unanimità assoluta dalla critica, dal pubblico e dai colleghi di essere il
numero uno, mise la sua chitarra al servizio di Bryan Adams, all’epoca il ‘bello’ alla moda, per la colonna sonora
di una super-produzione di Hollywood...incredibile ma vero. E la cosa funzionò
a meraviglia. La chitarra flamenca di Algeciras impreziosisce perfettamente una
canzone che restò per settimane al numero uno delle classifiche. Certo, non
possiamo smettere di pensare come presero la notizia di questa collaborazione in
un mondo chiuso come quello del flamenco o ciò che dissero a Cadice quando videro
Paco de Lucía suonare pop.
Metallica e Lou Reed – The View
La scelta di
questa canzone, che appartiene all'album Lulù
inciso dalla band di Los Angeles insieme al poeta di New York, è quella di
dimostrare ciò che abbiamo detto all'inizio, che l'essere umano cerca deliberatamente
di mescolare acqua e olio per vedere come reagiscono. Qui il risultato lo
cercarono in un disco di oltre settanta minuti in cui si unirono i testi di Lou
Reed ai riff della band metal, e quando diciamo che ‘si unirono’ è perché
pensiamo che il termine ‘fondere’ non sia appropriato. Nonostante, è un disco
degno di essere ascoltato con attenzione.
Richie Sambora e Orianthi - Masterpiece
Orianthi è un talento delle sei corde (e supponiamo che per
questo fu scelta per This Is It, il
tour –mai realizzato- di Michael Jackson)
e sappiamo anche che Richie Sambora
non è il chitarrista più ‘tamarro’ della storia. Ma, mentre Orianthi non dimostra
ciò che in realtà è, Sambora è abbastanza vicino da convincerci del contrario,
collaborando in canzoni così melense come questa Masterpiece.
Joe Perry e Pitbull - Bad Man
Un vero ‘bad man’
è stato il signor Joe Perry per aver
detto sì a Pitbull ei suoi seguaci per
partecipare in questa canzone da pubblicità americana. I fan più agguerriti di Steven Tyler hanno un altro motivo per
riaffermare la loro posizione su quale dei due sia il buono della band. Non
vogliamo entrare nelle questioni interne degli Aerosmith, ma in questa canzone
sì.
Raimundo Amador e Bjork – So Broken
E tra le cose
strane, questa è la più strana di tutte. Dalle unioni impossibili, arriva
quella perfetta. Due artisti con radici così diverse, entrambi impulsivi e assai
differenti ma che, come per magia, si sposano in modo incredibile in questa So Broken. Lo stesso Raimundo Amador, dopo quest’avventura, si
convinse che l’islandese Bjork fosse
una zingara. E non sorprende che una tale frase sia venuta fuori da lui: il
maggiore degli Amador non aveva mai visto una tale forza della natura in una
razza che non fosse la sua.