Le 10 (+1) domande che facciamo a tutti

James Collins (UK)

SEI CORDE…

1. GUITARS EXCHANGE: Come sei finito (o hai iniziato) a fare il liutaio?  

James Collins: Dopo aver lavorato per 15 anni nel settore musicale, oltre a suonare, scrivere e registrare regolarmente musica, sono arrivato a un bivio e mi sono messo in viaggio per l’America per frequentare la Galloup School of Lutherie nel Michigan. È lì che mi sono innamorato della riparazione e fabbricazione di chitarre. Quando sono tornato in Gran Bretagna ho aperto 12° Fret, un negozio dedicato alla riparazione di strumenti nell’East Sussex e dopo alcuni anni ho iniziato a costruire chitarre elettriche e acustiche.
   

2. G.E.: Che cosa ispira il disegno e la realizzazione di una nuova chitarra?  

J.C.: La qualità di uno strumento fatto a mano. Con dieci anni di esperienza, noto che le scorciatoie prese dai grandi produttori sono molto evidenti, anche se comprensibili. Noi possiamo sempre permetterci il lusso di utilizzare il legno e i componenti della migliore qualità per rifinire il prodotto, in quanto produciamo solo un numero limitato di strumenti.    

3. G.E.: Cerchi un determinato suono per qualche ragione precisa?  

J.C.: Conosciamo le proprietà del tono naturale e dell'accoppiamento dei nostri body con i top, manici e tastiere. Allineiamo questi elementi per creare un tono con un lungo sustain e per migliorarne ancora di più l'accoppiamento. Per esempio: usare una tastiera in Cocobolo con un top in Redwood su di un corpo in mogano ne migliora tutte le qualità naturali.  

4. G.E.: Scegli e spiega perché: soul, jazz, blues, rock, pop…o cosa?

J.C.: Sono impossibili da differenziare, per me sono tutti un genere... Ascoltiamo rock, blues, country e jazz in negozio ed è possibile ascoltarli tutti in rotazione con il nostro selettore a 5 posizioni!    

5. G.E.: Sei un artista a commissione o un eremita solitario?

J.C.: Essere liutaio è stata la mia unica professione negli ultimi dieci anni. Ho un impiegato a tempo completo e un altro part-time.    

6. G.E.: Qual è l’ultimo disco che hai comprato e qual è l’ultimo che hai ascoltato?

J.C.: Ho comprato Revelator della Tedeschi Trucks Band in vinile. Sublime. Lo sto ascoltando adesso...
 

…UN CORPO…  

7. G.E.: Elettrico o acustico?

J.C.: Elettrico.  

…UN MANICO…  

8. G.E.: Qual è il segreto dei legni che usi?  

J.C.: Nessun segreto, sempre mogano, tagliamo i nostri legni in due e li adattiamo con un altro legno per calibrarne il tono e la forza.      

…E DUE MANI.  

9. G.E.: Perché una chitarra fatta da un liutaio costituisce un’alternativa rispetto a quelle dei grandi fabbricanti?  

J.C.: Ogni chitarra fatta a mano ha qualcosa di unico che non può essere trovato nelle chitarre prodotte in serie. È un viaggio per entrambi, per chi produce e per chi lo possiede, crea una storia e questo è importante.    

10. G.E.: Chi suona le tue chitarre? Chi ti piacerebbe che le suonasse?  

J.C.: Musicisti di tutti i livelli, alcuni cercano un tono particolare, altri semplicemente ammirano la bellezza dello strumento. Chi mi piacerebbe che suonasse le mie chitarre? Derek Trucks? (Ride)  

(+1). G.E.: Quali corde usi e quali amplificatori ti piacciono per le tue chitarre?  

J.C.: Ernie Ball Power Slinkys. Barnett Davies 15/30 Amp. fatto a mano.


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