Facendo i giusti errori
Di Paul Rigg
Fu ricevuta con certa preoccupazione da tutti gli amanti
della chitarra - e della musica rock in generale – la dichiarazione che Dan Auerbach fece
alla rivista Rolling Stone dopo
l’uscita di Brothers (2011), "la
chitarra mi annoia un sacco la maggior parte del tempo".
Arriviamo fino al 2019 e il nono album de The Black Keys, Let's Rock (28 giugno 2019; Nonesuch Records) è "un omaggio alla chitarra elettrica"
secondo il batterista Patrick Carney,
perché è centrato e basato sui riff.
L'ispirazione per il titolo dell'album è venuta dalle ultime
parole dell'assassino Edmund Zagorski
poco prima che attivassero l'interruttore mentre si trovava sulla sedia elettrica,
il 1° novembre 2018. Alla domanda della guardia carceraria se avesse qualche
ultima parola da dire, Zagorski rispose semplicemente: "Let’s rock!”. Che si pensi che sia di cattivo gusto
scegliere il titolo di un album da un momento come quello o che sia appropriato
l’uso dell'umorismo della forca è una decisione personale, ma il messaggio che
il duo dell’Ohio vuole inviare è chiaro: lo spirito del Rock n Roll è vivo e
vegeto!
L'album ha già prodotto i singoli Lo/Hi, Eagle Birds, e Go, ma nel complesso ha diviso il
pubblico. I ‘criticoni’ dicono che l'album è superficiale e nient’altro che
"una intelligente mossa commerciale", con molti brani che suonano
troppo simili a canzoni precedenti, come Go,
che ricorda il grande successo di Lonely
Boy.
Tuttavia, non crediamo che la band e i fan siano davvero
toccati dalle critiche perché i Black Keys hanno prodotto un album pieno di
pezzi rock e la sensazione è che si siano divertiti a farlo, cosa di cui
Auberbach aveva chiaramente bisogno quando cinque anni fa disse di essere
diventato "così alienato dal mio
lavoro che posso suonare davanti a una folla enorme senza pensare a quello che
sto facendo". Ora l'approccio è più viscerale: "Non cerchiamo mai la perfezione",
ha detto recentemente mentre era nel suo Easy Eye Sound Studio di Nashville.
"È tutto come si sente. Amiamo gli
errori, gli errori giusti. Possono fare la differenza".
Infatti Auerbach e Carney sembrano essersi divertiti a fare
le loro cose e a gestire i propri errori, dato che le uniche persone con cui
sembrano aver collaborato per l'intero disco sono le backing vocalist Leisa Hans e Ashley Wilcoxson.
L'album inizia inviando un chiaro messaggio di intenti con Shine a Light, con i suoi grandi riff e gli
accordi pulsanti. Seguono Eagle Birds,
che contiene un bel ritmo di batteria, e poi qualche chitarra sporca sul brano
di spicco Lo/Hi, che sembra perfetto
per essere cantato insieme a loro in qualsiasi tour da stadio. "Si arriva in basso come in una valle, poi in
alto come un uccello nel cielo", canta Auerbach; ok, i testi di quest’album
non vinceranno il premio dell'Oxford Brookes Poetry Centre di quest'anno, ma non
ci provano nemmeno, vogliono produrre un suono grintoso e minaccioso - e centrano
l’obiettivo.
Tell Me Lies
contiene belle armonie melodiche e una produzione incisiva, mentre Go, sospettiamo, è molto probabilmente
destinata a diventare una delle preferite dei fan. Nel video di quest'ultima
canzone, Auerbach sembra suonare la sua Harmony H78 semiacustica con tre pickup.
Con Let's Rock, i
Black Keys hanno di nuovo messo sul tavolo la loro pretesa di essere una delle rock
band centrate sulla chitarra più importanti del mondo. "Penso che il rock 'n' roll o rock
alternativo o il vero indie rock, come vuoi chiamarlo, vivrà presto un'altra
grande ondata. Lo vedi nelle persone", ha detto Carney.