Il Boss a Broadway
Di Paul Rigg
Springsteen sembra aver
deciso che questo sia il momento giusto per alzare il sipario sullo
spettacolo della sua vita e lasciare che il pubblico si accomodi nel suo salotto
privato, dove solo ci siano lui, la sua chitarra e il suo pianoforte.
Mescolando le sue canzoni, spogliate di tutto, con racconti -
a volte lunghi, ma sempre divertenti o sorprendenti - tratti dalle sue memorie,
raccolte nel libro di grande successo Born
to Run, quest’album di 150 minuti è il frutto di una lunga e molto
apprezzata serie di concerti (dal 3 ottobre 2017 al 15 dicembre , 2018) al
teatro Walter Kerr di New York City, di appena 960 posti a sedere.
Basandosi sulle canzoni che ha scritto durante i suoi 40
anni di carriera, Springsteen racconta poco a poco la storia della sua vita.
Inizia parlando del suo "trucco magico", tagliando corto sui miti che
si sono costruiti intorno a lui e al perché delle sue canzoni. "Non ho mai avuto un lavoro onesto in tutta
la mia vita", dice l'uomo "conosciuto" per le sue incursioni
nella vita degli operai americani "...
non ho mai lavorato dalle nove alle cinque...non ho mai visto una
fabbrica da dentro, eppure è tutto ciò di cui ho sempre parlato. Sono il Signor ‘Born to
Run’...[ma] attualmente vivo a 10 minuti dalla mia città natale",
continua. "Di fronte a voi c’è un
uomo che è diventato selvaggiamente e assurdamente famoso per aver scritto
qualcosa di cui non aveva assolutamente esperienza. Ho inventato tutto."
Parla in modo irresistibile della sua infanzia, dei suoi
genitori, della religione, del lavoro e della morte. "La mia visione di queste cose è cercare di renderle il più personali e
intime possibile", dice. "Ho
scelto Broadway per questo progetto perché ha dei vecchi teatri bellissimi che
mi sembravano l'ambientazione giusta per quello che avevo in mente. Parte dello
spettacolo è parlato, un po' è cantato, tutto insieme è la ricerca del mio
obiettivo costante: comunicare qualcosa che abbia un valore."
L'album inizia in modo appropriato con una presentazione e
una lunga versione della canzone Growing
Up. Seguono My Hometown, My Father's House, The Wish (su sua madre) e Thunder
Road e tutte aiutano a preparare il terreno per ciò che verrà dopo. Quest'ultima
canzone è accompagnata da una storia di Springsteen e dei suoi compagni che mettono
poche cose in una macchina e lasciano il New Jersey per raggiungere "Le brezze oceaniche che mi chiamavano dalla
riva", forse simboleggiando il suo "passaggio" all'età
adulta e al grande mondo che c’è oltre.
È più o meno a questo punto che Springsteen abbandona
l'ordine cronologico e da spazio a diverse canzoni, guidate dal suo fantastico
ma incompreso pezzo anti-guerra, Born in
the USA. Tenth Avenue Freeze-Out
è un'altra grande canzone dell'album che fa emozionare lo stesso Springsteen
quando parla dell'importanza della sua grande amicizia con il defunto Clarence Clemons. "Porto ancora il [...] Big Man nel mio cuore
ogni notte quando salgo sul palco", dice.
La compagna e moglie di Springsteen, Patti Scialfa, si unisce al Boss per Tougher Than the Rest e Brilliant
Disguise con chitarra acustica e voce, ma la sua presenza è apparentemente
più coinvolgente nello spettacolo dal vivo che nel disco.
I grandi successi Dancing
in the Dark, Land of Hope and Dreams e Born to Run, che Springsteen interpreta con diversi modelli
acustici Takamine -come la P6N, la EF341SC e la 12 corde EF381SC-, chiudono lo
spettacolo e l'album che, immaginiamo, gli abbia dato enormi soddisfazioni.
Il Boss è ormai vicino ai settanta e Springsteen on Broadway rappresenta non solo un grande tributo alla
sua carriera ma anche l’ennesimo -e meraviglioso- lavoro da aggiungere alla
lunga lista dei suoi album. Tutto in quest’album ci piace. Il New York Times ha
scritto che "i lavori di molti artisti passano e si dimenticano e potrebbe
non esserci mai stato nulla di così reale - e bello – a Broadway" e quest’album
riflette fedelmente quella prospettiva.