¡Mummia mia!
Di Paul Rigg
La rivista online AltFloyd
ha definito l'album di debutto degli Xtatic5
"un diamante grezzo" e ha scritto "Do You Want to Play?
ci sorprende e nello stesso momento ci riporta alla mente nomi come quello di David Bowie"; mentre la
rivista Rock y Punk descriveva la
band come dotata di "complesse armonie e testi di alta qualità pieni di
contenuti umani e sociali. Bande come questa sono essenziali nella scena
nazionale".
Xtatic5 è una band con base a Madrid che canta canzoni in
inglese.
La musica del loro album di debutto, Do You Want to Play? è stata composta dal fondatore, cantante e
chitarrista, Tati.
Tati è accompagnato dal bassista Diego Jiménez, che suona in tutta Spagna nell'attuale tour del
Michael Jackson Tribute; dal tastierista Álvaro
López; dal chitarrista Pedro Palomar;
dal batterista Andrés Luna; e dalla
cantante di supporto Cristina Lubian.
L'album è stato registrato al Post Electric Studios di
Edimburgo e prodotto dal chitarrista principale di Idlewild, Rod Jones;
mentre Greg Calvi di Sterling Sound,
New York, ha masterizzato il disco. Per pubblicizzare l'album, al momento sono
usciti due singoli: la title track, Do
You Want to Play?, e Not Going Home.
Guitars Exchange raggiunge Tati nella sua casa nel centro di
Madrid, poco prima di un concerto, alla fine di novembre 2018:
GE: Ci sono almeno due chiare canzoni pop nell'album - 'Anita' e 'My
Valentine' - descriveresti il gruppo come pop?
Tati: Forse potremmo descriverci come pop/Indie rock.
Abbiamo alcune canzoni molto dark, qualche ballata e altre canzoni più
orecchiabili. 'Live Out Your Dreams'
è chiaramente rock, alcune persone hanno detto che ricorda loro Van Morrison o anche i Rolling Stones, che è totalmente
diverso da Not Going Home. La title
track è chiaramente una canzone indie, è più sperimentale. È un mix di generi.
GE: Perché avete scelto di registrare l'album a Edimburgo piuttosto
che a Madrid?
Tati: Beh, onestamente, lo studio è stato più economico lì
che a Londra o a Madrid. Inoltre volevo lavorare con Rod Jones di Idlewild.
GE: Com'è stato lavorare con Rod Jones?
Tati: Ha una visione molto chiara della direzione che una
canzone deve prendere. Il modo in cui pensa agli arrangiamenti di chitarra è
molto innovativo e ti dice sempre ciò che pensa; in altri posti hai la
sensazione che ti dicano ciò che ti aspetti. È molto organizzato, sistematico e
professionale. È anche un ragazzo molto gentile, il che è importante perché
abbiamo passato molto tempo insieme in studio.
GE: Due canzoni dell'album riguardano i diritti dei bambini ["Do You Want
to Play?" e "Not Forget"]; è qualcosa che sentite in modo
particolare?
Tati: Óscar Vega,
intimo amico, regista e pittore, stava girando un film sui diritti dei bambini,
che speriamo possa uscire presto, e le canzoni sono state ispirate da lì; una
versione di una canzone del disco apparirà nel film. Ma la cosa fondamentale è
che si tratta di bambini da tutto il mondo e dei problemi e delle difficoltà
che devono affrontare.
GE: Che chitarre usate in Do You Want to Play?
Tati: La mia chitarra è un Gibson Songwriter. Rod ha suonato
una Fender Jaguar e una Telecaster.
GE: Cos’ha ispirato il tema della mummia per il video del secondo
singolo, "Not Going Home"?
Tati: Non so per quale motivo amo le mummie e l'arte
egiziana. Era una civiltà così avanzata. Volevo fare qualcosa di umoristico ma
serio allo stesso tempo; perché riguarda l'amore perduto. Non penso che il rapporto
tra uomini e donne sia cambiato così tanto negli ultimi 10.000 anni; ci saranno
sempre difficoltà, e ci sarà sempre stress, quindi ho pensato perché non fare
riferimento a una relazione che è accaduta tanto tempo fa?
La mummia si sveglia, vede un altro sarcofago e pensa alla
sua relazione. Devi solo vedere il video!
Per quanto riguarda i testi della canzone, chi li ha scritti
è stato ispirato da Come Home di Pere Ubu e dall'incredibile storia di
vita del cantante soul americano, Charles
Bradley.
GE: L'album si chiude con la canzone 'Let it Go'; quale è stata
l'ispirazione che ha portato alla nascita del pezzo?
Tati: l'ho scritto insieme all’autore di altri testi e parla
della parte difficile delle relazioni. Gli uomini e le donne possono essere piuttosto
distruttivi e la rottura finale a volte è molto buia, spesso con le coppie che
si accusano a vicenda, e la canzone parla di questo. È forte e oscuro.
GE: Che piani avete per il 2019?
Tati: Il nostro album di debutto è ora disponibile su CD e
su tutte le piattaforme digitali, ma prevediamo il lancio ufficiale il 1°
febbraio 2019 al Moby Dick di
Madrid; in seguito ci saranno più concerti e apparizioni in festival. Inoltre
stiamo lavorando a un secondo album.
GE: Grazie!