Un salotto imperiale?

Di Paul Rigg

Nel 1982 Elvis Costello aprì le porte della camera da letto con il suo classico Imperial Bedroom per raccontare personaggi tristi e talvolta contorti alla deriva sulle montagne russe della passione e dell'amore.  

Ora scopriamo che il furbo narratore ha trascorso gli ultimi 20 anni a creare un gruppo di personaggi in gran parte nuovo che, si potrebbe dire, potrebbe trovare in soggiorno. Voltando le spalle alla nostalgia e apparentemente cambiando la sua Fender Jazzmaster e la Gibson signature acustica per archi e fiati, Look Now  di Costello, pubblicato il 12 ottobre scorso, attinge alle sue collaborazioni con Carole King e Burt Bacharach per produrre un pop forte e sofisticato. "Sapevo che avremmo avuto qualcosa di buono fra le mani se avessimo potuto realizzare un album con l’obiettivo di 'Imperial Bedroom' e la bellezza e l'emozione di 'Painted From Memory,' [1998]", dice Costello.

   

Questa volta, Costello è accompagnato dagli Imposters, che includono il tastierista Steve Nieve e il batterista Pete Thomas, che hanno suonato con lui sin dalla sua epoca punk. Per quest’occasione li accompagna il bassista Davey Faragher con il suo Fender Precision, che aggiunge anche una dimensione vocale completamente distinta alla band. Coprodotto da Costello e Sebastian Krys, l'album contiene 12 brani più Isabelle in Tears, Adieu Paris (L'Envie des Étoiles), The Final Mrs. Curtain, e You Shouldn’t Look at Me That Way nella versione ‘deluxe'.
 

L'album inizia con l'eccezionale rock Under Lime e linee di testo ambientate in questa situazione: "La caduta è lunga quando sei su un cavallo alto, inciampi e poi ti getti". Costello di solito gioca con il titolo di una canzone riferendosi, per esempio, sia alla buccia di lime (in inglese ‘lime’)per un gin-tonic, sia alla pratica tradizionale di gettare la calce (in inglese ‘lime’) sopra un cadavere. Il testo è usato anche per far risorgere Jimmie, un personaggio di una canzone di nove anni fa, ma che ora è diventato più spiacevole essendo un ragazzo con la reputazione di molestare gli assistenti televisivi. "Hanno detto a una giovane ragazza con un blocco per gli appunti di farlo divertire, qualunque cosa tu faccia, non dirgli il tuo nome, qualunque cosa tu pensi, non lasciarlo bere". Pezzo eccezionale, con l’aggiunta di un po’ di veleno in piena epoca del #MeToo.
   

Il pezzo seguente, Don’t Look At Me, costruito al pianoforte, mostra ancora una volta la capacità di Costello di prendere la prospettiva di due personaggi in una canzone e poi raccontarla come se fosse un testimone disinteressato. Questa canzone è una delle tre scritte con Bacharach, insieme a Photographs Can Lie, in cui una donna fissa una foto di suo padre e ricorda la sua infedeltà nei confronti della madre. "In una cornice, sotto il vetro, staranno sempre insieme, così innamorati, ma le fotografie possono mentire".
   

   

La canzone che Costello ha scritto con Carole King 20 anni fa, Burnt Sugar Is so Bitter, è un altro gran pezzo dell'album. Racconta la semplice storia di una donna che cerca di prendersi cura dei suoi figli dopo che suo marito è uscito di casa. Con forti voci femminili, strumenti a fiato e con un ritmo contagioso, è certamente all'altezza delle sue promesse. Unwanted Number, invece, è un semplice rock. Con un groove in stile Motown, le deliziose tastiere di Steve Nieve aiutano a raccontare la commovente storia di un’adolescente che sta lottando per la sua gravidanza.
 

Stripping Paper
ha diviso in qualche modo i critici. Da una parte racconta una storia affascinante di una donna divorziata che passa attraverso emozioni contrastanti mentre rimuove la carta da parati: vede i segni lasciati da spasmi di passione, ma anche i segni a matita della tabella con l’altezza della figlia. Dall'altro, chi scrive questa recensione, ha trovato il testo troppo forzato per funzionare come un pezzo da voler canticchiare. Molto meglio è la bellissima Suspect My Tears, in cui Costello opta per il soul e il rhythm & blues, cui aggiunge il suo falsetto per un bell'effetto.
 

Con Look Now Costello ha prodotto un cast di personaggi oscuri e torturati che rivaleggiano con quelli di Imperial Bedroom, ma che forse ora sono più stravolti a causa della vita. Come dice Costello di se stesso, anche se in un contesto diverso: "Non direi che sono più saggio o migliore, sono solo diverso, perché il tempo ti cambia".
   

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