Il ritorno di Macca
Di Tom MacIntosh
Sir Paul McCartney ha 76 anni ed è una
superstar da quando ne aveva 20, ma non mostra segni di voler rallentare nella
sua "lunga e tortuosa strada". Ha appena pubblicato il suo 18º album
da solista intitolato Egypt Station,
diamo un'occhiata e ascoltiamo.
Quando nel mondo della musica hai raggiunto tanto quanto
"Macca" (McCartney) per così tanti decenni, e hai praticamente
co-scritto cos'è il rock and roll, quando sei probabilmente il Dio vivente del
rock più grande sul pianeta Terra, cos’altro devi dimostrare? Potresti rivivere le
glorie passate e riscrivere i vecchi successi, potresti metterti in contatto con
alcuni giovani talenti e continuare a essere più che rilevante, oppure potresti
giocare la tua carta più sicura e suonare il "nuovo" rock
tradizionale. In quest’album, sembra mettere in atto le tre opzioni.
L'album ha 16 canzoni, due delle quali sono strumentali, Open Station e Station II, che sono una reminiscenza di Sgt. Pepper's con rumori ambientali
di sottofondo di una stazione, con persone che vanno e vengono. Per usare le
sue parole è un "concept album" che lui stesso descrive in questo modo: "Mi piacquero le parole 'Egypt Station'. Mi
hanno ricordato i dischi che facevamo prima... ‘Egypt Station’ inizia in una
stazione fin dalla prima canzone e ogni canzone è come una stazione diversa, cosa
che mi ha dato l'idea di basare tutte le canzoni su questo. Lo considero un
luogo da sogno da cui nasce la musica".
Gran parte dell'album è "poptimista", non molto
diverso dalle melodie dei Beatles,
come Penny Lane o Ob-la-Di Ob-la-Da..."life goes on brahhh". Troviamo
dolci melodie per calmare il passo del tempo con tutta la sua diversità, come
il tocco di malinconia dei flauti di Hand
in Hand e Dominoes, dove è
possibile ascoltare il basso Höfner in tutta la canzone. Ma ammette anche che
le cose non migliorino sempre con l'età, come in I Don’t Know, una bella ballata al pianoforte o in Happy With You (100% McCartney),
ammettendo che la vita si "spreca", ma ora si gode la vita da sobrio tanto
quanto quella di prima, "bevevo
troppo / ho dimenticato di andare a casa / ho mentito al mio medico / ma di
questi tempi non lo faccio / perché sono felice con te", dice tutto. Who Cares parla del bullismo, chiedendo
"A chi importa?...a me",
che è nobile anche se la musica allegra sembra essere in contrasto con i testi, sempre
semplicistici, di McCartney.
Macca predica la pace e l'amore dalla psichedelica Penny Lane fino a Silly Love o Ebony and Ivory,
e qui ritroviamo il messaggio in People
Want Peace, una protesta gentile, e in Despite
Repeated Warnings, un colpo diretto alla tempesta politica del momento, a Trump, al Brexit, o a entrambi, e anche
al cambio climatico.
In Fuh You (prodotta
da Ryan Tedder dei OneRepublic) e in Come On To Me le cose si fanno un po' inquietanti, due pezzi
lussuriosi forse più adatti a giovani e sexy pop star - anche per la loro
composizione troppo leggera -, che suonano un po’ inusuali per un settantenne.
Un'altra zona in cui si avventurava uscendo dal seminato è Back In Brazil, una sorta di samba bop, presa in prestito da altre
culture e che forse dovrebbe restituire: lasciamo la samba ai professionisti,
Sir Paul. L'inno Do It Now è basato
su ciò che il padre di Paul gli diceva, in pratica "non lasciare a domani ciò che puoi fare oggi". Confidante è un pezzo commovente alla
chitarra di cui dice: "È una canzone
d'amore per la chitarra, racconta i tuoi problemi alla tua chitarra...Un
simbolo della chitarra come compagna, amica, confidente". Non sappiamo
se si riferisce alla sua amata Les Paul del '60, che ritroviamo in una delle foto
promozionali dell'album, o della Epiphone Texan del '64, ma è musica per le nostre orecchie qui a Guitars
Exchange.
Secondo l’opinione di chi scrive questa critica, il pezzo
migliore dell'album è il potpourri Hunt
You Down / Naked / C-Link, un rock entusiasmante in un primo momento, poi
un neo-doo-wop, per scivolare in una coda orchestrale blues, come ciliegina finale.
Touché Macca!
L'album è stato creato insieme al produttore Greg Kurstin, meglio conosciuto per il
suo lavoro con 25 di Adele, vincitore di un Grammy. Oltre a
essere il primo album in 5 anni, si tratta di un lavoro molto soddisfacente per
Paul McCartney.
50 anni dopo la Beatlemania, "the cute one" ha ancora una vena creativa e duratura che
scorre più forte che mai e che è un piacere ascoltare.