Volando alto
Di Paul Rigg
High As Hope
(pubblicato il 29 giugno 2018 da Republic/Virgin EMI Records) è il quarto album
di studio di Florence and the Machine,
dopo How Big How Blue How Beautiful del
2015. Entrambi gli album hanno uno stile intimo e teatrale, ma per scrivere il
suo ultimo album, la cantante e cantautrice Florence Welch ha smesso di bere alcolici e ha iniziato a leggere
libri e andare in bicicletta ogni giorno al suo studio a sud di Londra; un
cambiamento radicale nell'approccio rispetto al suo metodo precedente.
Co-prodotto da Emily
Hayne (conosciuta per aver lavorato a stretto contatto con Lana del Rey), il risultato è un altro
bellissimo album anche se forse un po' più malinconico del precedente.
Sky Full of Song,
il primo singolo estratto dall'album, riflette in qualche modo questo
cambiamento di ritmo, dai selvaggi anni di festa a vent'anni al suo apparente
desiderio attuale di giorni più seri. "Stavo
baciando estranei, stavo facendo certe figure [...] Prendimi per le caviglie,
ho volato troppo a lungo", canta.
In un altro grande singolo estratto dall'album, Hunger, troviamo Welch guardare
indietro, verso i suoi anni dell'adolescenza, quando era anoressica. "A 17 anni, ho iniziato a morire di fame",
canta schiettamente, "Pensavo che
l'amore fosse una specie di vuoto, e alla fine ho capito, la fame che sentivo, non
dovevo chiamarla solitudine". Il violoncello del pezzo enfatizza i
testi grezzi, e questa orchestrazione, abbinata alla vistosa e spigolosa voce
di Welch, ne fanno un pezzo degno di nota.
La canzone che segue, South
London Forever, vede Welch immersa in un viaggio sentimentale attraverso la
sua giovinezza. Il testo "Ho sognato
troppo in grande? Devo lasciarlo andare? E se un giorno non ci fosse che neve?"
si può forse leggere come un dubbio per alcune delle decisioni che ha preso e
si chiede quale possa essere il suo futuro.
Big God, anch'esso
pubblicato come singolo, è un'altra canzone straordinaria dell'album. Inizia
con un pianoforte, con Jamie XX al
sintetizzatore e Kamasi Washington
ai corni, Big God mescola immagini
religiose e sessuali. "Hai bisogno
di un grande Dio, grande abbastanza per riempirti [...] Gesù Cristo, fa male",
canta. Welch ha detto che la canzone parla di messaggi senza risposta, ma vi
lasceremo riflettere e trovare voi stessi una spiegazione. In ogni caso,
qualunque sia il significato, la canzone suona alla grande.
Sampha ha
co-scritto e cantato Grace, costruita
su un pianoforte; una traccia che esprime il rimorso su come Welch trattò sua
sorella quando erano più giovani e dubitare del fatto che abbia soddisfatto le
speranze di sua madre. "Mi dispiace
aver rovinato il tuo compleanno", canta, "credo che potrei tornare all'università, cercare di rendere orgogliosa
mia madre". Tuttavia, ha anche chiarito che la sua abilità nel cantare
è stata la sua salvazione, "l'unica
cosa in cui abbia mai avuto fede".
Patricia è un
omaggio a uno degli eroi personali di Welch, Patti Smith. "Capisci
con ogni seme che semini, rende bello questo mondo freddo?" chiede a
Smith, la sua "stella del nord".
Robert Ackroyd e
la sua Guild F-50 danno il supporto acustico della potente 100 Years che, insieme a The
End of Love, porta al culminante finale dell'album: No Choir. "È difficile
scrivere su come essere felice perché più divento vecchia, più credo che la
felicità sia un argomento estremamente tranquillo", canta a capella.
In No Choir Welch
esprime ancora una volta le sue paure, questa volta sulla possibilità di
perdere l’ispirazione; ma mentre i testi scivolano via e lei inizia
semplicemente a canticchiare "la da
da" è difficile non sorridere e pensare che sia impossibile! High As Hope è un disco onesto e sincero
che vede Welch in un momento di trasformazione nella sua vita. Difficile
immaginarla senza idee e senza voglia di raggiungere mete ancora più grandi.