Il mago meraviglioso
Di Tom MacIntosh
Michael Gordon
Oldfield, nato il 15 maggio 1953, musicista polistrumentista e compositore
inglese, s’impose con una forza gigantesca sulla scena musicale grazie al suo
capolavoro sinfonico Tubular Bells del
1973, un’opera in cui suonò più di 20 strumenti. Ma ci arriveremo più tardi.
Cominciamo dall’inizio, quando all'età di 14 anni, dopo aver
imparato a suonare la chitarra, collaborò con sua sorella Sally per formare una coppia folk, Sallyangie, e pubblicare il loro primo album Children of the Sun, appena un anno dopo. Fu davvero un inizio
impressionante per il ragazzo di Reading, Inghilterra.
Non solo sua sorella aveva un dono musicale, ma anche suo
fratello Terry, che suonava il
flauto e la tabla. Quando Sallyangie si sciolse, i fratelli formarono un gruppo
chiamato Barefoot, riportando Mike sul
sentiero del rock, ma durò solo 6 mesi. L’avventura successiva, a 16 anni, lo portò
in diverse direzioni musicali. Iniziò a suonare il basso con Kevin Ayers (ex-Soft Machine) in The Whole
World, insieme a David Bedford, appassionato
di musica classica, e al sassofonista d'avanguardia Lol Coxhill: in breve tempo fu il loro chitarrista principale e
pubblicarono l'album Shooting at the Moon
nel 1971.
Prese del tempo per sé nel 1973 per incidere il suo
capolavoro Tubular Bells, una
collezione di pezzi forgiati in studio, con il sostegno di un giovane
imprenditore di nome Richard Branson,
che gli concesse tutto il tempo necessario di cui avesse bisogno per realizzare
il suo lavoro. Una volta terminato, Oldfield mandò la demo a diverse case
discografiche senza successo, così Branson e il suo partner Simon Draper gli fecero firmare un
contratto con la loro nuova etichetta Virgin
Records. Tubular Bells fu il loro
primo lancio e andò diretto ai vertici delle classifiche e delle vendite, con
più di 2.630.000 di copie vendute nel Regno Unito, conquistando il primo posto nelle hit del Regno Unito per mesi, e vendendo
finalmente più di 16 milioni di dischi in tutto il mondo, specialmente dopo essere
stato usato come colonna sonora per il film The
Exorcist, vincitore dell’Oscar nello stesso anno. L'album è un'avventura
strumentale di 49 minuti che passa attraverso un'intricata composizione di temi
rock/folk fusi insieme usando strutture semplicistiche. Un critico lo descrisse
come "una delle migliori poesie strumentali di sempre". Si usarono trenta
strumenti per la sua registrazione (tra cui la cornamusa, il mandolino e
diversi suoni di chitarra trattati con sintetizzatore) e Oldfield ne suonò la
maggior parte. La Fender Telecaster Blond del '66 che usò in tutto l'album era
di proprietà di Marc Bolan (T-Rex). Mike descrisse così il suo
stile: "Per cominciare, uso tutte e
cinque le unghie della mia mano destra, non un plettro, quindi ottengo un suono
molto puro. Ecco perché la gente non sembra vedermi come un chitarrista. Nei
miei video, sembra che non stia facendo gran cosa... Uso molto le note di
grazia celtica. Uso il vibrato del violino; se ci penso, credo che solo Robert Fripp faccia la stessa cosa". Usò diverse tastiere e
sintetizzatori, tra i quali il Sequential Circuits Prophet 5s, la Roland JV
1080 e JV 2080, oltre a un Korg M-1, e di pianoforti, uno Steinway e un Clavia
Nord Lead.
Tubular Bells non portò
solo la Virgin alla ribalta come etichetta, ma ebbe anche il merito di aver
aperto la strada al "new age". La ciliegina sulla torta fu vincere
il Grammy per la migliore composizione musicale nel 1974.
Il disco che venne dopo fu Hergest Ridge, che spodestò Tubular
Bells dal primo posto delle classifiche U.K. prima di essere battuto dallo
stesso album. Per quell’album continuò ad usare la Telecaster e ammise che le
cose non cambiarono fino all’album successivo, "Quello che non avevo in quei giorni - non fino al 1975 con ‘Ommadawn’-
era il suono incendiario di una Gibson. Ricordo che a metà degli anni '70 avevo
dei soldi da spendere, quindi andai in Denmark Street, pagai qualche centinaio
di sterline e uscii da un negozio come orgoglioso proprietario di una Gibson SG
del '69”. Ommadawn fu
un'ulteriore esplorazione del suono, utilizzando un approccio atmosferico
bizzarro e musica dal mondo. Con l'avvento della musica punk, Oldfield si sentì
un po' fuori posto, così si prese qualche anno di riposo per mettere a posto la
sua prospettiva. Fece un corso auto-assertivo chiamato Exegesis, che fece esattamente questo; e il nostro amico, una volta
un tipo riservato, iniziò a dare passi più audaci rispetto alla sua accessibilità al
mercato, così intraprese la strada di un tour europeo per promuovere il nuovo
disco Incantations (alcuni dei quali
sono presenti sull'album dal vivo Exposed).
Nel 1982 pubblicò QE2,
diretto ai dance club. Finirono le lunghe orchestrazioni per dare spazio a qualcosa tipo “revival pop”, come si può notare dalla cover di Arrival degli ABBA. Per la maggior parte degli anni '80 rimase su questo genere
con Crises ('83), Discovery ('84) e Islands ('87) che si adattano bene al genere pop.
Il
viaggio di Oldfield continuò attraverso composizioni e alcune collaborazioni
con cantanti di primo piano dove mise grandi assoli. Il più memorabile di
questi fu nella colonna sonora Moonlight
Shadow, accompagnato da Maggie
Reilly. Negli Stati Uniti, entrò di nuovo in classifica con Hall & Oates in una cover di Family Man per il loro disco H2O (1982). Poi rivolse nuovamente la
sua attenzione verso film e video, arrangiando la colonna sonora di The Killing Fields di Roland Joffe e producendo il video per il
suo album Islands del '87. Arrangiò
la colonna sonora per il film The Space
Movie della NASA e contribuì a creare la colonna sonora di The X Files.
In
questo periodo le relazioni con la Virgin iniziarono a essere tese, Branson
insistette per registrare Tubular Bells 2,
ma a Oldfield questo titolo non piacque e ne pensò un altro, Amarok, un viaggio di un'ora con pezzi
diversi, pieni di cambi, esplosioni musicali e persino un insulto codificato a
Branson, in codice Morse, che dice "Fuck
Off RB". L'album fu un flop commerciale. L'ultimo disco che fece con la
Virgin fu Heaven's Open, dove canta
per la prima volta.
Poi
vennero gli anni della Warner, in cui continuò a esplorare cose nuove. Il primo
lavoro che ne uscì fu Tubular Bells II,
sequel dell'opera originale, che iniziava con un concerto al Castello di
Edimburgo, poi arrivò The Songs Of
Distant Earth, basato sul libro di Arthur
C. Clarke dallo stesso titolo, che offriva una sensazione "new age"
più fluida. Un fatto divertente dell'album sulla fantascienza è che l'Unione Astronomica Internazionale, chi
cioè assegna i nomi a pianeti, orbite etc., diede ufficialmente il nome di
Oldfield a un asteroide, 5656 Oldfield.
Il nostro chitarrista è anche un pilota con licenza di volo per aerei ed elicotteri,
(c'è qualcosa che non possa fare quest’uomo?).
Nel
1995 si interessò al sound celtico e lanciò Voyageur,
senza dubbio per aver incontrato nel 1992 Luar
na Lubre, una band folklorica celtica della Galizia, fece infatti una loro
cover intitolata O Son Do Ar - il
suono dell'aria. Tubular Bells III uscì
nel 1998, ispirato dalla scena dance della sua residenza a Ibiza, in
Spagna. L'anno successivo pubblicò 2 album, Guitars
e The Millenium Bell, entrambi con
l'aggiunta di sound dell'ultimo millennio. Come accennato in precedenza fu un
mago con i numerosi strumenti che suonò nel corso della sua illustre carriera
ad esempio, oltre alle sue Fender e Gibson, chitarre come la PRS Artist Custom
del 1989, con cui utilizzò un Roland GP 8 per ottenere quel suono tipico di overdrive,
e una varietà di altri strumenti come il banjo, il bouzouki e l'ukulele, i
fiati, il flauto, fischietti e la lista potrebbe continuare con archi e una
vasta varietà di percussioni.
Il
2002 segnò un altro cambiamento per quanto riguarda i media con il suo progetto
Music VR, un videogioco di realtà
virtuale, il Tr3s Lunas, che consente
ai giocatori di interagire con il mondo della nuova musica. È un set di 2CD,
uno per il giocatore e l'altro con la musica. Il gioco di realtà virtuale che
venne dopo si chiamò Maestro, con
temi tratti dall'album Tubular Bells 2003.
Si può giocare gratuitamente su Tubular.net.
Genio puro.
Il
compromesso con la beneficenza del signor Oldfield si manifestò con la
composizione di una canzone, Song of
Survival per il gruppo Survival
International. Alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi del 2012 eseguì
le Far Above the Clouds e In Dulci Jubilo da Tubular Bells.
Light & Shade uscì nel 2006, un doppio CD che
esplora concetti "leggeri" con sound rilassanti e "oscuri",
con un approccio più cupo e nitido. Ma forse il suo miglior successo per la
critica arrivò con Man On the Rocks,
dove suona principalmente la chitarra, accompagnato dai talenti di Leland Sklar al basso, del tastierista Matt Rollings, di John Robinson alla batteria, Michael
Thompson alla chitarra e dal cantante degli Struts, Luke Spiller. È un disco
pop/rock che affonda le radici nel rock/folk celtico con qualche pennellata che
ricorda Toto, Queen e la Steve Miller Band,
trattando argomenti come la perdita, la lotta, la libertà e la redenzione;
un disco avvincente da aggiungere alla montagna di lavoro realizzato in precedenza.
Per
approfondire i contributi storici di quest’uomo al mondo della musica, consigliamo di guardare la trasmissione della BBC del 2013, Tubular Bells: The Mike Oldfield Story, un
clip di un'ora di pura ammirazione per la sua carriera e vita musicale. Era ed
è davvero un gigante, tra i migliori compositori e musicisti della storia.