Live hard, die fast
Di Tom MacIntosh
Randall William
Rhoads (6 dicembre 1956 - 19 marzo 1982), è stato un chitarrista rock e
metal americano che ha suonato nei Quiet
Riot e con Ozzy Osbourne. Randy Rhoads è cresciuto in una
famiglia di musicisti, i suoi genitori erano insegnanti di musica. Quando aveva
solo 6 anni prese una Gibson acustica fra le mani e la futura leggenda cominciò
a schiacciare l'acceleratore. Delores, sua madre, gli fece prendere lezioni di
pianoforte per imparare a leggere la musica e la teoria, ma non durò a lungo
perché il giovane Randy, dopo aver visto un concerto di Alice Cooper, capì cosa volesse suonare e chi volesse essere.
A 15 anni fondò la sua prima band, i Violet Fox (usando il secondo nome di sua madre Violet) insieme a
suo fratello Doug alla batteria. Poi
fu il turno di altre bands di adolescenti con cui suonò a Burbank, come The Katzenjammer Kids e i Mildred Pierce. All'età di 20 anni
formò i Quiet Riot con l’amico Kelly Garni (gli insegnò a suonare lo
strumento), il cantante Kevin DuBrow
e Drew Forsyth alla batteria.
Suonarono soprattutto nei locali notturni della zona, nelle scuole superiori e
nelle università di L.A., ma la loro grande occasione arrivò nel 1978, quando
firmarono un contratto con la CBS/Sony Records e pubblicarono il loro primo
album, Quiet Riot e, un anno dopo, il
secondo Quiet Riot II. Ricevettero
buone recensioni in Giappone, dove furono considerati "the next big thing", ma non furono
promossi abbastanza negli Stati Uniti. Rhoads era meticoloso per quanto
riguarda le apparizioni sul palco, vestiva spesso con abiti a pois, più 'glam'
che rock, ma i suoi seguaci lo adoravano, andando ai concerti vestiti nello
stesso modo del loro eroe. Prima di lasciare la band visitò il liutaio
californiano Karl Sandoval con
disegni e specifiche della chitarra che avrebbe voluto gli realizzasse: il
risultato fu la Sandoval Custom Polka Dot. Simile alla Gibson Flying V, ma con
una V più pronunciata, come una freccia, o una ‘pinna di squalo’, sarebbe
diventata il suo modello signature, per sempre associato allo stravagante
chitarrista... ma ne parleremo più avanti.
Entra Ozzy Osbourne in scena. L'ex cantante dei Black Sabbath stava cercando
chitarristi per formare una nuova band. Orgaqnizzò audizioni a Los Angeles con
diversi musicisti, ma ciò che vedeva non gli piaceva, e stava per tornare in
Inghilterra quando entrò un giovane Rhoads di 22 anni con una Gibson Les Paul
Custom del '74, e iniziò a suonare alcuni riff. Osbourne si convinse subito: aveva
trovato il suo nuovo chitarrista. Un ‘confuso’ Osbourne avrebbe in seguito
affermato di essersi sempre chiesto perché un chitarrista giovane e talentuoso
come Rhoads volesse farsi coinvolgere da un "disastro alcolico" come
lui. Ma bisognava progettare il resto della band. La storia cambia dipendendo
da chi la racconta, ma arriviamo alla formazione finale del 1979: Rhoads alla
chitarra principale, Lee Kerslake (Uriah Heep) alla batteria e Bob Daisley (Black Sabbath) al basso,
con Ozzy come voce principale, naturalmente.
Andarono in Inghilterra per lavorare al loro primo album, Blizzard of Ozz. Prepararono tutto il
materiale in un mese, provando negli studi di John Henry a Londra. Dopo aver
composto ogni canzone, Ozzy e Randy andavano nei club locali per vedere la
reazione del pubblico. Si esibivano sotto il nome dei Law e una delle loro prime canzoni, Crazy Train, lasciò un'impronta notevole nel pubblico: aveva
qualcosa di speciale. Blizzard of Ozz
andò dritto al settimo posto delle classifiche del Regno Unito e ne seguì un
tour, nel 1980, con 34 spettacoli nel Regno Unito, raddoppiando le vendite
dell'album ovunque suonassero. L’album divenne disco d'oro (500.000 copie
vendute) in soli 100 giorni. La premessa dell'album era unire il metal più
pesante con ballate più convenzionali, mettendo l'accento sulle canzoni invece
che sullo "spettacolo". Qui è dove brilla Rhoads di luce propria e in
maniera assoluta, con un gran lavoro di riff agili e creativi, soprattutto in Suicide Solution e Goodbye to Romance. Il materiale composto supponeva un grande
sforzo per la band, mentre Ozzy era impegnato nella lotta tra sete di alcol e i
problemi al fegato. In questo periodo, Rhoads decise fosse arrivata l’ora di
avere un'altra chitarra, quindi contattò Grover
Jackson di Charvel Guitars. Due mesi dopo ricevette una Flying V bianca che
sarebbe diventata la Jackson Rhoads "Concorde" con cui fece e suonò
la Storia. Il secondo e ultimo album in cui suonò Rhoads fu Diary Of A Madman (1981), che vide Rudy Sarzo al basso e Tommy Aldridge alla batteria nei
crediti del CD, ma che fu originariamente registrato da Kerslake e Daisley. Cè
chi lo chiama metal neoclassico, una miscela di metal con acrobazie da chitarra
classica fornite dalle abili dita di Rhoad. La BBC Music lo definì l'album
"rock classico in ogni senso...
spinto fuori dall'ordinario dal leggendario dio della chitarra rock Randy
Rhoads". Nel 2015, la rivista Rolling Stone gli diede il 15º posto
nella sua lista dei "100 album di
metal più grandi di tutti i tempi". A oggi ha venduto più di 3 milioni
di copie: triplo disco di platino. Subito dopo la sua uscita, iniziarono un
tour, ma realizzarono solo tre concerti a causa della pessima salute mentale e
fisica di Ozzy.
Tornarono dopo poco e iniziarono un tour negli Stati Uniti,
riempiendo gli stadi di tutto il paese con uno spettacolo assai elaborato che implicò
anche il maltratto animale. In una presentazione, pare che Osbourne tagliò la
testa di un pipistrello suscitando le proteste della S.P.C.A. tra gli altri.
Osbourne scherzò: "Mi feci iniezioni
di antirabica per aver morso la testa di un pipistrello, ma va bene così, il
pipistrello dovette ricevere iniezioni di Ozzy". Nonostante vendessero
6.000 album di Blizzard alla
settimana, i loro concerti furono boicottati e gli sponsor iniziarono a
preoccuparsi. Con tutta quella confusione intorno a lui, Rhoads si dedicò alla pratica
della chitarra classica, disconnettendosi completamente. Si dice che a un certo
punto Osbourne gli diede un pugno in faccia per "dargli un po' di buonsenso". Tuttavia, fu premiato con il
"Best New Talent Award" dalla rivista Guitar Player e con il
"Best New Guitarist" dalla rivista Sounds del Regno Unito.
L'ultimo concerto di Randy Rhoads fu il 18 marzo 1982 a
Knoxville. Dopo lo spettacolo, la band salì sul bus e si diresse verso Orlando.
Sulla strada, l’aria condizionata del bus si ruppe, e si fermnarono a Leesburg,
in Florida. Si fermarono a riparare il bus vicino a un piccolo aeroporto. Il il
conducente dell’autobus e un pilota privato requisirono un piccolo aereo (senza
permesso) e portarono un paio di persone del team a Orlando. Rhoads salì a
bordo con la responsabile del makeup, Rachel
Youngblood, sul secondo viaggio ma invece di partire subito verso Orlando,
pensarono di fare un passaggio a volo radente sull’autobus per spaventare il
resto del gruppo, i primi due tentativi finirono in una risata, ma il terzo no.
L'ala dell'aereo toccò l'autobus e il velivolo iniziò una spirale in aria per
schiantarsi finalmente contro una casa vicina. I tre corpi carbonizzati furono erano
irriconoscibili. Fu davvero uno dei finali più tragici nella lista di morti
simili tra altre rockstar.
Così rapidamente arrivò e se ne andò uno dei migliori
chitarristi rock della storia. Fu un'influenza per molti, tra cui Dimebag Darrell, John Petrucci, Buckethead o George
Lynch, solo per citarne alcuni. Come tributo alla leggenda, Marshall
Amplification produsse un 1959RR che presentò durante il
NAMM del 2008 (National Association of Music Merchants), Jackson Guitars realizzò
una replica della sua Flying V White, e Gibson una Rhoads Les Paul Custom 1974.
Nel gennaio 2017, Randy Rhoads fu inserito nella Heavy Metal Hall of Fame.
Un gran finale per un virtuoso la cui vita e lascito hanno
illuminato l'intero universo della chitarra solo per un attimo; veloce come una
stella cadente.