La cima del Southern Rock
Di Sergio Ariza
Nel 1972 Al Kooper scoprì i Lynyrd
Skynyrd in concerto e non dubitò: firmò con loro un contratto per la sua
casa discografica e gli produsse il loro primo disco, Pronounced 'Lĕh-'nérd 'Skin-'nérd. Fu il culmine di ciò si conosce
come Southern Rock; gli Allman Brothers
ci arrivarono prima ma la loro musica era a un altro livello, con il blues e il
jazz come elementi tanto importanti quanto lo fosse il rock, in
quell’equazione. I Lynyrd Skynyrd erano rock puro al 100%, nella musica e nel
comportamento. Ronnie Van Zant e
compagnia erano capaci di tenere testa agli Who dal vivo (Pete Townshend
non ci pensò su e li volle come artisti invitati ai loro concerti dopo aver
ascoltato questo disco) o di eclissare gli stessi Stones. La stessa energia dei loro concerti si vede riflessa in
questo disco, dai lenti emozionanti di Van Zant, Tuesday’s Gone o Simple Man,
fino ai pezzi più potenti come I Ain’t
The One o Gimme Three Steps. Poi, in un posto magico, troviamo Free Bird, la CANZONE in lettere
maiuscole, della loro carriera (si, più in alto della Sweet Home Alabama che
sarebbe arrivata nel disco successivo), un traguardo assoluto per la chitarra
rock in cui vediamo Allen Collins
posseduto dallo spirito di Duane
Allman, mentre ci regala uno dei due o tre migliori assoli della storia.
Visto che ci occupiamo della
passione per la chitarra elettrica, dobbiamo aprire una parentesi su questa
canzone: Collins aveva composto gli accordi della prima parte due anni prima ma
Van Zant pensava ci fossero troppi cambi per creare una melodia, fino a che
Allen li suonò ancora e Ronnie disse “Bella
questa, suonala ancora”. In pochi minuti crearono la melodia e il testo
–meno l’iconica prima frase “if I leave
here tomorrow, will you still remember me?” cosa che un giorno domandò la
ragazza (poi moglie) di Collins al suo compagno-. Questa prima parte, senza il
lungo assolo finale, si incise nel 1972 ma il cantante chiese ai chitarristi
che si inventassero qualcosa per il finale, soprattutto nei concerti, per
dargli il tempo di riposarsi e riprendere fiato. Fu così che Gary Rossington ci mise gli accordi
finali su cui Collins trovò il terreno perfetto per dare il meglio di sé e
della sua iconica Firebird (la Explorer del ’58 non sarebbe comparsa fino al
1976). Per renderla ‘perfetta’, uno dei tecnici della band, Billy Powell, compose un’introduzione
al piano, cosa che lo fece diventare automaticamente membro fisso del gruppo.
La canzone inizia con Kooper
all’organo e un assolo di Rossington con un languido slide sulla sua SG –la sua
mitica ‘Bernice’ Les Paul la utilizza come ritmica- mentre Collins suona
l’acustica, poi entra la voce di Van Zant per dare inizio a una magnifica
ballata fino a che –fra il quarto e quinto minuto- il tempo aumenta, Van Zant
grida “Lord, help me I can chaaaaaaange”
e inizia così un’altra canzone che è gloria pura del rock che perde ogni freno
quando Collins decide che è arrivato il momento di passare alla storia con un
assolo veramente spettacolare. Era il 3 aprile del 1973 e normalmente, nei
concerti, Rossington partecipava attivamente ma, quel giorno, vide che Collins
era letteralmente in fiamme, come posseduto dallo spirito di Duane Allman (cui
dedicavano sempre la canzone durante i live)
e lo lasciò fare e…la storia della chitarra elettrica si ingigantì grazie a uno
dei suoi grandi monumenti.