Come trasformare la vulnerabilità in forza
Di Paul Rigg
C'è qualcosa di molto accattivante in una donna che da un lato è una sensibile scrittrice di testi e una compositrice di grande talento, ma dall'altro è rilassata, fa tutto alle sue condizioni, e riesce a trasmettere una grande forza mentre parla delle sue vulnerabilità. Insomma, l'australiana Courtney Barnett (nata il 3 novembre 1987) è una donna dei nostri tempi.
In un mondo pieno di insicurezza e confusione, si è forse un po' tentati di correre a trasformarla in un'eroina e cercare la saggezza in ogni sua parola, ma Barnett è già sagacemente e piacevolmente un passo avanti. "Non so niente!", grida nel brano intitolato Crippling Self-Doubt and a General Lack of Confidence (che per inciso vede anche la partecipazione di Kim Deal dei The Breeder).
Il secondo album di Barnett, Tell Me How You Really Feel, uscito il 18 maggio 2018, è più deciso e intimo del suo debutto, ma contiene la stessa abile fusione di testi intensi e umoristici, nonché grandi riff di chitarra e melodie accattivanti.
Nell'eccezionale primo singolo dell'album, Nameless, Faceless, uscito il 15 febbraio 2018, la Barnett fa riferimento a un troll che le aveva mandato un messaggio dicendo: "Potrei mangiare una ciotola di zuppa d'alfabeto e sputare parole migliori delle tue"; la sua risposta è di includere il suo testo nella sua canzone e rispondere dicendo: "ma non l'hai fatto [...] ti stai prendendo in giro". Poi dà allo scambio un contesto molto più ampio e nitido cantando cupamente insieme a una melodia allegra: "gli uomini hanno paura che le donne ridano di loro", ma "le donne hanno paura che gli uomini le uccidano".
Il secondo singolo Need a Little Time fu presto seguito dal fantastico City Looks Pretty, pubblicato il 19 aprile. Qui, al ronzio di alcune chitarre, Barnett affronta di petto le sfide della fama: "La città sembra bella quando sei stato al chiuso, per 23 giorni ho ignorato tutte le tue telefonate" e "Gli amici ti trattano come un estraneo, e gli estranei ti trattano come il loro migliore amico, oh beh".
Il brano I'm Not Your Mother, I'm Not Your Bitch potrebbe essere letto come una diretta critica femminista; forse particolarmente indirizzata ai rapper misogini. Ma poi con l'aggiunta delle parole: "Ti sento mormorare sottovoce", la canzone assume una dimensione completamente nuova; e l'abilità di Barnett come paroliere a più livelli diventa evidente.
Con Charity Barnett sembra dare conforto a un amico: "Non devi far finta di non avere paura, tutti gli altri sono terrorizzati quanto te" accompagnato da un suono caotico di chitarra con la sua Fender Jaguar.
L'ultimo brano dell'album, Sunday Roast, è un'altra sentita canzone di supporto ad un amico: "continua a tenere duro, sai che non sei solo", canta accompagnata da alcuni passaggi circolari di chitarra.
Questo messaggio si lega al brano di apertura Hopefulessness, dove Barnett canta: "Prendi il tuo cuore spezzato, trasformalo in arte [...] la tua vulnerabilità [è] più forte di quanto sembri". Nonostante le sue esplicite proteste al contrario, i fan della Barnett stanno trovando sia conforto che saggezza nelle sue parole, e di conseguenza - con buona ragione - la sua stella continua a crescere.