Le migliori collaborazioni di David Gilmour
Di Sergio Ariza
David Gilmour è meglio conosciuto
per la sua carriera nei Pink Floyd, ma la sua meravigliosa chitarra è apparsa
in innumerevoli canzoni di molti altri artisti, da album in studio a esibizioni
dal vivo. Da Guitars Exchange vogliamo celebrare il suo 73° compleanno
ricordando dieci sue collaborazioni tra le più interessanti.
Syd Barrett - Baby Lemonade (1970)
Non possiamo iniziare questo ripasso se non da qui: non possiamo
parlare di Gilmour senza menzionare la figura che sostituì nei Pink Floyd, il
suo amico Syd Barrett. Dopo che i suoi
problemi mentali forzarono la sua uscita dalla band, Syd scomparse per quasi un
anno, ma nel 1969 cominciò a farsi rivedere, con un aspetto migliore e un
appartamento di fronte a quello di Gilmour. Quando decise di tornare al mondo
della musica, David non esitò ad aiutarlo, prima con The Madcap Laughs, dove oltre a suonare il basso, fece da
produttore dell'album insieme a Roger Waters. Barrett non era nelle migliori
condizioni ed era difficile lavorare con lui ma, nonostante tutto, Gilmour si occupò
della produzione del suo secondo album, Barrett.
La canzone che apre il disco è Baby
Lemonade, un pezzo che inizia con Barrett alla chitarra elettrica, uno dei
momenti durante la registrazione in cui sembrava rilassato, Gilmour lo registrò
e poi si unì a questa grande canzone suonando anche il basso e un'acustica a 12
corde.
Unicorn - Sleep Song (1974)
Una delle collaborazioni più interessanti e dimenticate
della carriera di Gilmour. Il chitarrista conobbe questa band al matrimonio di
un amico. Alla fine fecero una jam e Gilmour disse loro di interpretare Heart of Gold di Neil Young commentando che amava il
country rock. Una settimana dopo, il chitarrista dei Pink Floyd li chiamò per
produrre un album nel suo studio appena messo su. Lavorarono fianco a fianco
nella creazione di Blue Pine Trees,
un album dove risalta questa Sleep Song
in cui Gilmour suona un Fender Pedal Steel, dimostrando la sua maestria con lo
strumento.
Roy Harper - The Game (1975)
Tra tutte le collaborazioni di Gilmour una delle più
notevoli è quella che lo unisce a Roy
Harper, eccellente cantautore inglese. Il rapporto risale alla metà degli
anni '70, quando i Pink Floyd stavano registrando Wish You Were Here in uno degli studi di Abbey Road mentre Harper registrava
HQ in un altro. Fu quest'ultimo a
proporre a Gilmour di registrare con lui The
Game, la canzone che apre l'album. Era il pezzo più rock che avesse
registrato fino ad allora, iniziando con un riff alla Who, interpretato da Gilmour. Per completare il cerchio, il
bassista era John Paul Jones, dei Led Zeppelin, un gruppo che aveva già
registrato il suo personale tributo al cantante, intitolato Hats Off To (Roy) Harper. L’assolo
finale è di Chris Spedding, che lo incise
in meno di 20 minuti, mentre Gilmour sta colorando la parte più acustica del
mezzo. Il fatto è che quando i Pink Floyd si arenarono con la registrazione di Have A Cigar, Gilmour non esitò a
raccomandare Harper come cantante e fu così che la collaborazione tra entrambi prese
forma. Da allora rimasero amici e Gilmour prese parte in diversi lavori di
Harper come The Unknown Soldier
(1980) o Once (1990), oltre ad aver
composto diverse canzoni insieme.
Pete Townshend - White City Fighting (1985)
Nel 1984, con i Pink Floyd a pezzi, David Gilmour decise di
riprendere la carriera da solista. Il suo spirito competitivo –anche Roger Waters stava preparando un album- lo portò
ad avere i migliori musicisti possibili, gente come Steve Winwood, Pino
Palladino, Jon Lord e Jeff Porcaro, oltre a chiamare il suo
amico e collega, trattandosi di un altro Dio della chitarra, Pete Townshend per fargli mettere i
testi a tre delle sue canzoni, All Lovers
Are Deranged, Love on the Air e
una terza che fu respinta, White City
Lotta, al non sentirsi identificato con i testi, ma che Townshend ripescò per
un proprio album solista l’ anno dopo, White
City: A Novel, che inoltre contò con l'eccellente chitarra di Gilmour per
l'intero disco, principalmente la Fender Stratocaster '57 Reissue rossa del
1984. La cosa strana è che prima ancora Gilmour chiese a Roy Harper un altro
testo, e questo gli mandò Hope, ma a Gilmour
non piacque, così Harper la registrò nel 1985, con Jimmy Page alla chitarra.
Bryan Ferry - Is Your Love Strong Enough (1985)
Un altro nome con cui Gilmour ha collaborato regolarmente è
stato il leader dei Roxy Music, Bryan
Ferry. La prima cosa che fecero insieme fu Boys And Girls, pubblicato nel 1985, poi uscì Is Your Love Strong Enough, una canzone che è apparsa nella colonna
sonora di Legend of Ridley Scott e dove si può sentire il
caratteristico suono di Gilmour dell’epoca in un notevole assolo. Quello stesso
anno Gilmour andò con Ferry al leggendario Live
Aid.
Warren Zevon - Run Straight Down (1989)
Transverse City,
il settimo album del creatore di Werewolves
Of London, deve essere una delle opere con più collaboratori famosi della
storia, un disco in cui compaiono Neil
Young, Jerry Garcia, Chick Corea, Mike Campbell, Jorma Kaukonen e il nostro protagonista, David Gilmour che brilla
in Run Straight Down. Anche se è
probabile che in studio abbia usato la Strato rossa o la Steinberger nera, quelle
che usava di più in quel momento, oltre a un Hiwatt e alla pedaliera di Pete
Cornish, nel video appare con una chitarra insolita per lui, una Gretsch White
Penguin.
Kate Bush - Love and Anger (1989)
A David Gilmour dobbiamo molte cose, ma una che non gli è
spesso riconosciuta è la sua importanza nel far conoscere quella rara
meraviglia di Kate Bush. Fu il
chitarrista dei Pink Floyd che, dopo essere stato abbagliato dal talento della
ragazzina di 16 anni, pagò per farle fare una demo professionale e così farla
contrattare da una casa discografica. Da allora non ha esitato un momento per
aiutare Bush sempre e quando lo chiedesse, sia con la produzione di un paio di
canzoni per il suo primo album, cantando Pull
Out The Pin de The Dreaming (1982)
o suonando la chitarra in canzoni come Passing
Through Air o questa Love and Anger,
appartenente a uno dei più grandi lavori di Bush, The Sensual World, pubblicato nel 1989. Come potete vedere nel
video riutilizza ancora la Gretsch Penguin bianca.
B.B. King - Eyesight To The Blind (1997)
Quando ascolti i Pink Floyd di solito non ti viene in mente B.B. King ma se si ascolta con attenzione uno qualsiasi degli
assoli di David Gilmour, come quello di Shine
On You Crazy Diamond si ritrova l'enorme influenza del più leggendario
chitarrista blues di tutti i tempi. Quindi non è sorprendente che l'ultimo dell’anno
del 1997, David Gilmour fu onorato di suonare insieme al gigante nel programma
di Jools Holland, con il
presentatore al pianoforte, in una versione di Eyesight To The Blind. Nessuno suona con più emozione di King, ma
Gilmour non è da meno con la sua Strato rossa, davanti allo sguardo di
approvazione del maestro.
Paul McCartney - I Saw Her Standing There (1999)
L'ammirazione di Gilmour per i Beatles è riassunta perfettamente da una dichiarazione che fece nel
2006: "Mi sarebbe piaciuto far parte
dei Beatles, sono sempre stato un grande fan. Mi hanno insegnato a suonare la
chitarra, ho imparato tutto con loro...basso, chitarra solista, ritmo, tutto,
erano fantastici." Non sorprende quindi che Gilmour sia sempre stato
disposto a collaborare con Paul
McCartney...ma può anche essere che abbia sempre avuto un debole per i
bassisti che sappiano anche cantare e comporre. La prima collaborazione tra i
due risale al 1979, quando Gilmour parteciò al pezzo Rockestra Theme de Wings Back
to the Egg e continuò con il successo No
More Lonely Nights e l’album Flowers
In The Dirt. Ma può essere che per un fan sfegatato come Gilmour il momento
migliore sia arrivato nel 1999, quando, dopo la morte di Linda McCartney, Paul decise di tornare alle radici e registrare un
album di rock & roll e rockabilly chiamato Run Devil Run. Per presentarlo non trovò idea migliore che farlo il
14 dicembre 1999 ritornando al mitico Cavern
di Liverpool per suonarlo dal vivo. Per l'occasione Gilmour prese la sua Fender
Esquire del ‘55, conosciuta come 'The Workmate' per il suo aspetto consumato, e
suonò e cantò insieme a McCartney, oltre che a Ian Paice dei Deep Purple
alla batteria, in cover di Eddie Cochran, Gene Vincent, Elvis o Ricky
Nelson, oltre a un paio di pezzi originali di McCartney. Naturalmente, può
essere che uno dei migliori momenti sia stato quello di suonare uno dei primi
successi dei Beatles, I Saw Her Standing
There, e di sentirsi finalmente come uno dei 'Fab Four'.
David Bowie - Arnold Layne (2006)
Vogliamo chiudere il cerchio: se abbiamo aperto questa
selezione con Gilmour che aiutando l'uomo che sostituì in Pink Floyd, lo
chiuderemo con Gilmour rendendogli omaggio nel miglior modo possibile, suonando
una delle sue canzoni con una delle più grandi stelle, e uno dei più grandi
ammiratori di Syd Barrett del pianeta, David Bowie. Era maggio del 2006
alla Royal Albert Hall di Londra, Gilmour aveva appena pubblicato On An Island e celebrò il suo successo
con tre serate nella leggendaria sede britannica, facendo un ripasso della sua
carriera in cui non mancò l'ultimo tributo a Barrett, con una delle sue canzoni
più iconiche, Arnold Layne, il primo
singolo dei Pink Floyd. Gilmour, accompagnato da Richard Wright, che lo
registrò nel 1967 insieme a Barrett, Phil Manzanera e lo stesso Bowie, rese
omaggio al genio che diede inizio a tutto e, senza volerlo, lo salutò per
sempre e nel migliore dei modi visto che Syd morì poco meno di due mesi dopo,
il 7 luglio 2006.