In The Style Of Thurston Moore
Di Miguel Ángel Ariza
Se hai una band diversa da tutte le altre è più probabile
che otterrai un suono diverso dal resto usando un materiale non troppo comune.
Questo è esattamente ciò che fece il buon Thurston
Moore nei primi anni '80 con la sua band Sonic Youth, non sappiamo se a proposito o perché non riuscì a
trovare nient’altro. È per questo che finì per adottare come fiore
all'occhiello del suo suono quello che era allora il gioiello perduto della
corona Fender, la Jazzmaster.
Non è l'unica chitarra che ha suonato, ma è curiosa la sua
fissazione per chitarre con quella determinata forma allungata e più
arrotondata rispetto ai modelli più popolari della Fender. Nel corso degli anni
abbiamo visto un arsenale di Fender Jazzmaster e Jaguar, Teisco Mustang, Gibson Firebird e anche la sua Dearmond Jet Star. Se è vero che alla
fine ha adottato anche qualche modello Les
Paul o Telecaster sembra chiaro
il suo il gusto per quel tipo di estetica sempre vicino alla Jazzmaster, l’ha
resa la sua chitarra preferita di cui ne usò diversi modelli, incluso quello
che porta la sua firma, la Fender
Jazzmaster Thurston Moore.
Ma non possiamo dire che sia un chitarrista che sceglie le
sue chitarre solo per la sua estetica, conoscendo la quantità di suoni così
caratteristici che ha raggiunto durante la sua carriera. Quindi, questa volta
poniamo l'accento sul resto della sua strumentazione.
Inizieremo a parlare del Peavey Roadmaster. Questo amplificatore a valvole di 160 watt, ha
accompagnato Moore praticamente durante tutta la sua carriera, quasi sempre
collegato a cabinet 4x12 della Marshall.
Ma non è l'unico amplificatore che l’accompagna dal vivo
perché, anche se abbiamo lodato l'uso di un'attrezzatura non troppo comune, è
anche caduto nelle grinfie dell’onnipresente Fender Twin Reverb e, talvolta, in quelle di un Fender Deluxe Reverb.
Per quanto riguarda i suoi pedali possiamo notare che è un
tipo con qualche fissazione dal momento che la sua pedaliera, sebbene l’abbia
molto modificata nel corso degli anni, continua ad incorporare quasi sempre gli
stessi effetti. I suoi pedali preferiti, da cui tirò fuori il suo sound dal
vivo quasi sempre, sono il Proco Turbo
RAT, il Blue Box MXR, Big Muff o qualcuno più attuale come il
Dunlop Hendrix Octave Fuzz o il
leggendario MXR Phaser.
Questa è l’attrezzatura di un artista che raramente appare
come favorito nei colloqui tra chitarristi professionisti, quelli più
concentrati sulla tecnica o più studiosi della scena musicale, ma a causa della
"alternatizzazione" -se mi consentite il termine-, della musica degli
ultimi decenni di cui è uno dei leader principali, si è guadagnato un posto
d'onore in molte delle liste dei 'migliori chitarristi della storia' di
innumerevoli media musicali specializzati. Entreremo in questa discussione in
un'altra occasione; oggi siamo qui solo per parlare della sua strumentazione.