In The Style Of Brian Setzer
Di Miguel Ángel Ariza
Oggi parliamo di un chitarrista di una specie unica o per dirla in un altro modo, appartenente a un club cui pochissimi chitarristi sono invitati a entrare: il club dell'unanimità totale da parte della comunità chitarristica quando si tratta di lodarne le virtù, che sia da parte del rock, del jazz, del pop o quasi del classico. Parliamo di Brian Setzer, che riceve queste lodi sulla base delle sue qualità, abilità e tecnica –che pochissimi hanno- al servizio della chitarra elettrica.
Ovviamente parliamo dell'uomo che detiene la bandiera del rockabilly dagli anni '80, anche se etichettarlo solo come chitarrista di quel genere limiterebbe molto la sua figura. Se diciamo sempre che Hendrix sia il colpevole se noi tutti abbiamo sognato una Stratocaster a un certo punto della nostra vita, il chitarrista di New York è senz’ombra di dubbio il responsabile del ritorno della Gretsch alla fine degli anni '80, e del fatto che, nel subconscio collettivo, se vuoi che la tua chitarra suoni agli anni '50 devi comprare una Gretsch come quella di Brian Setzer.
Come abbiamo accennato nell’articolo sui chitarristi di una sola chitarra, non usa solo un unico strumento, ma si può parlare di una chitarra assolutamente iconica nella sua carriera, la sua Grescth 6120 del 1959, nota come 'Stray cat' perché è la chitarra che usò principalmente durante il suo tempo con gli Stray Cats negli anni '80 e che, dopo averla abbandonata per diversi anni, tornò sulla strada con lui nel XXI° secolo. Come curiosità, riuscì ad acquistare quella meravigliosa Gretsch quando aveva solo 17 anni, rispondendo a una pubblicità sul giornale che, più o meno, diceva così "Si vende Gretsch. Colore arancione. 100 dollari”... Era breve ma solo con la prima frase il ragazzo aveva già venduto la chitarra.
Indubbiamente questa è la chitarra che più di tutte ha lasciato l’impronta nel sound e nel tono di Brian Setzer ed è per questo che le diverse signature del marchio, che è ora proprietà della Fender, sono modelli 6120, a immagine e somiglianza di quelli disegnati negli anni ‘50 da Chet Atkins ma con le diverse varianti che l'uomo dal ciuffo biondo e la stessa Gretsch hanno deciso d’introdurre nel corso degli anni. Nello specifico lui è piuttosto fedele pickup TV Jones che la Gretsch monta sui suoi modelli dagli anni '90 ma, come abbiamo detto, anche se il suo modello più comune è la 6120, nella sua carriera l’abbiamo visto suonare altri mitici modelli del marchio come la 6129 Silver Jet o la White Falcon.
Per quanto riguarda il suo amplificatore preferito, vale la pena menzionare il Fender Bassman, sia in formato combo (di solito ne usa uno del 1963) o nel formato di una testata con un diffusore a due coni. Ovviamente presta attenzione -fino al più piccolo dettaglio- al tono che esce dalle sue chitarre, e ancor più a fondo se si tratta degli amplificatori, cambiandone gli altoparlanti, che di solito sono i Celestion Vintage 30, con cavi più spessi e di maggior qualità rispetto a quelli di serie.
Per completare il ripasso su come ottenere un tono simile a quello di Brian Setzer, non possiamo non menzionare il Tape Echo che usa per emulare quell’effetto slapback così caratteristico del buon vecchio rockabilly che piace tanto a noi, che non è altro che un Roland RE 301.
Questo è un breve riassunto dell’equipaggiamento che abbiamo sentito in molte canzoni degli Stray Cats o del proprio Brian Setzer, un chitarrista alieno a tutti i topici e alle critiche che spesso si lanciano i chitarristi, studiosi e non tanto, amanti della tecnica su tutto o della visceralità più rabbiosa, 'shredders' incalliti o 'Slowhands', amanti del vintage e della modernità... Brian Setzer è riuscito a superare tutto questo miscuglio di accuse e da quel trono continua a deliziarci e a piacere a tutti in modo uguale perché ciò che fa è semplicemente unico, irripetibile e, soprattutto, di una qualità che lascia a bocca aperta.