I migliori momenti di George Harrison con lo slide

Di Sergio Ariza

George Harrison è stato il chitarrista principale della più grande band di tutti i tempi, cosa che lo rende uno dei chitarristi più importanti di sempre. Ma la cosa curiosa è che il suo sound più caratteristico non ha iniziato a usarlo fino a dopo la rottura dei Beatles. Harrison imparò a suonare lo slide mentre si trovava in tour con Delaney and Bonney alla fine del 1969. Presto quel sound sarebbe diventato l'elemento più distintivo della sua carriera da solista, riuscendo a suonarlo come nessun altro, con uno stile molto più melodico, di solito suonando una sola corda, evitando i luoghi comuni, e riuscendo a suonare quasi sempre con un’accordatura normale e non aperta come la maggior parte dei chitarristi di slide.    

Isn’t It A Pity (1970)
 

Quando ebbe luogo la separazione definitiva dei Beatles, George Harrison si ritrovò con un enorme sacco pieno di canzoni ‘scartate’ dai suoi ex colleghi e una nuova arma da aggiungere alla sua enorme musicalità, il suo modo particolare di suonare lo slide. Non c'è da stupirsi che All Things Must Pass sia considerato da molti il ​​miglior album solista di un ex Beatles. Qui ci sono molte delle migliori canzoni della sua carriera e molti dei suoi migliori momenti come musicista. Un esempio che unisce questi due aspetti è la prima versione di Isn’t It A Pity, una canzone che John Lennon aveva rifiutato per la prima volta nel 1966 e una seconda, durante le sessioni Let It Be. Non si capisce bene il perché, visto che si tratta di una grande canzone, con la solita malinconia di Harrison e un'eccellente coda finale in cui il suo assolo con slide brilla con forza, registrato, probabilmente, con la sua Fender Sonic Blue Stratocaster del ‘61, meglio conosciuta come Rocky, la stessa chitarra con cui l’avevamo visto in Magical Mystery Tour. Ma questa epica è solo la punta dell'iceberg di All Thins Must Pass, il suo slide riappare in molte delle canzoni che compongono il suo capolavoro come My Sweet Lord, Beware Of Darkness, Wah Wah, I Dig Love o l'irresistibile What Is Life.
 

    

How Do You Sleep? (1971)
 

Come in ogni relazione duratura, la separazione dei Beatles aprì enormi ferite tra i suoi membri. La controversia più importante fu tra John Lennon e Paul McCartney che si scambiarono rimproveri e insulti in alcune canzoni, essendo la più famosa How Do You Sleep? in cui Lennon aggredisce senza pietà il suo ex compagno. Anche se forse l'offesa più importante sia proprio la presenza di un George Harrison imperiale con lo slide.
 

  

Day After Day (1971)
 

Badfinger
fu il primo gruppo che contrattò la Apple (la compagnia creata dai Beatles) nel 1968, il loro primo successo fu una canzone di McCartney intitolata Come And Get It. Nel 1970 pubblicarono il loro primo grande album, No Dice, oltre a collaborare con Harrison in All Things Must Pass, dove registrarono la maggior parte delle chitarre acustiche dell'album. Il loto rapporto con Harrison continuò quando fu lui a produrre lo splendido Straight Up, un album che conteneva questa gemma di Pete Ham con tanto di doppio slide di Harrison e Ham in cui è possibile notare chiaramente la mano dell'autore di Something. Naturalmente, il rapporto tra Harrison e la band fu molto stretto, tutti i membri suonarono al Concert For Bangladesh, di cui vale la pena riordare il duetto tra Harrison e Pete Ham in Here Comes The Sun. Anche se forse il collegamento più significativo fra i due sia il fatto che a Ham sia rimasta la leggendaria Gibson SG Standard del 1964 di Harrison ai tempi dei Beatles, a cui diede buon uso in classici come No Matter What, Baby Blue o la stessa Day After Day.
 

    

Back Off Boogaloo (1972)
 

George Harrison, a differenza di Lennon e McCartney, ha sempre trovato il tempo per dare una mano a Ringo Starr con le sue canzoni e, quando si separarono, fu il principale alleato del batterista, regalandogli la splendida Don’t Come Easy o aiutandolo con Back Off Boogaloo che Ringo aveva composto influenzato dalla sua amicizia con il grande Marc Bolan, in piena esplosione del "glam" e della sua band, T. Rex. Il brano fu uno dei più grandi successi della carriera di Starr e ha come argomento principale un enorme slide di Harrison, uno dei piu 'blues' della sua carriera.
   

Give Me Love (Give Me Peace on Earth) (1973)
 

Solo ascoltando le prime note del suo slide in questa canzone, si possono trovare tutti gli elementi essenziali che ha, come fosse un'estensione della sua personalità, spirituale, felice e triste allo stesso tempo, come un soffio di vita fatto musica. È un brano di musica sublime e, possibilmente, quello che meglio riflette il suo peculiare e unico sound allo slide, un riflesso della sua anima.    

This Guitar (Can't Keep From Crying) (1975)
 

Una sorta di seconda parte di While My Guitar Gently Weeps in cui il protagonista, al posto di Clapton, è il suo modo di suonare lo slide. Extra Texture, l'album in cui è inclusa questa canzone, è ben lungi dall'essere il migliore della sua discografia da solista, ma da sola è più che sufficiente a evitare il ​​disastro di cui parlarono i critici del tempo.
 

       

Someplace Else (1987)
 

Negli anni '80 l'amara separazione dei Beatles era ormai alle spalle ed era tempo di guardare indietro senza rabbia. Cloud Nine fu l'album che fece esattamente questo, partendo dalla copertina, in cui ricompare la mitica Gretsch Duo Jet 6128, la stessa che suonò nei primi giorni della 'Beatlemania', al bel auto-tributo When We Was Fab. Per non parlare poi dello spazio che diede nuovamente a 'Rocky', la sua Fender Stratocaster Sonic Blu del 61, soprattutto nelle parti slide, che in questa canzone, ancora una volta, piange dolcemente come ai vecchi tempi.
 

    

Leave A Light On (1989)
 

Per usare le sue stesse parole (in un'intervista del 1992) questo è "il miglior assolo di slide che abbia mai suonato". Grandi parole. La sua collaborazione con l'ex Go-Go’s Belinda Carlisle arrivò nell'album della cantante del 1989, Runaway Horses. Non è una canzone particolarmente memorabile ma, a partire dal minuto 3:03, sale verso il cielo con un assolo che lo stesso Harrison descrisse così: "Aveva una sua melodia che era legata alla melodia cantata da Belinda, ma è anche una piccola composizione in se stessa, di cui sono molto fiero".
   

Free As A Bird (1995)
 

Anche se fosse solo per avere una canzone dei Beatles con lo slide di Harrison in primo piano, la riunione dei tre membri viventi per lavorare su una demo di Lennon, valse la pena. Ci sono molte persone che non pensano che sia una grande canzone, ma entusiasma a chi scrive queste linee, ed ha a che fare con l'eccellente lavoro di George con, non potrebbe essere altrimenti, la sua 'Rocky'.  

      

Marwa Blues (2002)
 

Il dodicesimo e ultimo disco di Harrison, Brainwashed, uscì nel novembre 2002, quasi un anno dopo la sua morte, anche se iniziò a registrarlo più di un decennio prima che la sua pubblicazione fosse finalizzata da suo figlio Dhani e dal suo amico (e Traveling Wilbury) Jeff Lynne dopo la sua morte. Una delle sue scoperte più importanti fu l'incredibile Marwa Blues in cui troviamo due diverse tracce di slide registrate da Harrison che costituiscono una perfetta sintesi della sua carriera, con richiami alla musica indiana e al sitar. Un'opera d'arte per chiudere la nostra breve recensione di uno dei geni dello slide, che trovò una nuova voce e seppe come perfezionarla fino alla fine.
 



(Immagini: ©CordonPress)

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