I migliori chitarristi ritmici
Di Sergio Ariza
Quando abbiamo pensato di
scrivere questo speciale sui chitarristi ritmici avevamo in mente di elencarne
10 (o meglio, i nostri 10 preferiti), ma 10 nomi sarebbe stato troppo riduttivo.
Alla fine è venuta fuori una lista (visto che ci siamo, ve la diciamo: Pete Townshend, Keith Richards, Tony Iommi,
Nile Rodgers, Johnny Marr, Steve Cropper, Malcolm Young, Jimi Hendrix, Jimmy
Page, John Fogerty), ma non ci sembrava del tutto rappresentativa. Poi abbiamo
iniziato a pensarli in gruppo, a vedere quali cose avessero in comune con gli
altri e abbiamo pensato di raggrupparli in diversi ‘blocchi’ che avrebbero
potuto accogliere anche altri nomi illustri. Lungi dall'essere definitivi o
chiusi, questi sono quelli che ci sono venuti in mente, e sottolineiamo che molti
chitarristi potrebbero trovare il ‘loro’ posto in più di un gruppo allo stesso
tempo (ad esempio, Jimmy Page potrebbe stare negli ‘Acoustic Genius’ senza
problemi, Jimi Hendrix tra il 'Riffs Masters' o Keith Richards in 'Groove
Master'). Sicuramente ci saranno omissioni dolorose –non portateci rancore-, ma
crediamo di aver dato una visione abbastanza ampia dell’enorme importanza
della chitarra ritmica nella musica popolare e rock del XXº secolo, la base su
cui si è costruito tutto il resto.
The Riff Masters
La maggior parte delle
persone non ricorda un assolo intero ma un buon riff si marca a fuoco nella memoria.
Il rock è pieno di esempi di grandi riff, dalla fondamentale You Really Got Me dei Kinks a Seven Nation Army dei White
Stripes, la parte più popolare e ricordata di una canzone, oltre la melodia.
Scolpire un grande riff è uno dei grandi traguardi cui può aspirare un
chitarrista. È fortunato chi riesce a crearne uno o due, poi c'è una piccola lista
di eletti che ne ha diversi alle spalle, come Jimmy Page, Keith Richards, James Hetfield, Joe Perry o Marc Bolan, e poi c'è il Signore del
Riff, Tony Iommi su cui si è costruita l'intera cattedrale del Metal. La sua
Gibson SG ha dato riff che sembravano scolpiti nella pietra da Michelangelo, se fosse stato un
chitarrista invece di uno scultore. Solo il riff di Iron Man vale più di tutti gli assoli di Yngwie Malsteem insieme.
Principali esponenti:
Tony Iommi, Jimmy Page, Keith Richards, James Hetfield, Joe Perry, Marc Bolan...
The Funk Brothers
Non si può parlare di
ritmo e chitarre senza parlare dei maestri del funk, dal lavoro innovativo di Jimmy Nolen con James Brown, con esempi come Papa's Got A Brand New Bag o Give It Up Or Turn It
Loose, in cui la chitarra inizia
ad essere usato come strumento a percussione. Il suo sostituto nella band di
Brown, Catfish Collins, è uno dei
migliori esponenti di questo stile, con esempi come Sex Machine o Soul Power in
cui si marca il ritmo e il basso ha un ruolo molto più dominante. Possibilmente,
i due migliori esempi di questo tipo di chitarristi li troviamo in Leo Nocentelli della band funk di New
Orleans, The Meters, e Nile Rodgers, creatore degli Chic. Il primo è un’istituzione della
chitarra funk con una ES-335 come modello principale e diverse canzoni che sono
passate alla storia come Cissy Strut o Look-Ka Py Py dove si può
notare il suo stile sorprendente. Nel frattempo Rodgers mise il funk negli inni
da discoteca come Good Times, la
canzone su cui si è costruito l’hip hop, o Le
Freak, senza dimenticare le sue molteplici collaborazioni, come
l'imperdibile We Are Family (Sister Sledge) o più di recente, Get Lucky (Daft Punk).
Principali esponenti: Leo
Nocentelli, Nile Rodgers, Catfish Collins, Jimmy Nolen ...
The Jingle Jangles
Questa sezione ha una
chiara protagonista, la Rickenbacker. Dall’accordo iniziale di A Hard Day's Night della 360 a 12 corde di
George Harrison alle fioriture di Johnny Marr in The Headmaster Ritual, la Rickenbacker ha dato il tintinnio
caratteristico (jingle jangle) tanto associata a Roger McGuinn e ai suoi Byrds.
Il suo sound su canzoni come Mr
Tambourine Man o Turn! Turn! Turn!
fu ampiamente imitato e diede inizio a ciò che fu battezzato come folk rock. Lo
stesso Harrison (motivo per cui McGuinn comprò una Rickenbacker) cadde sotto la
sua influenza come si può ascoltare in If
I Needed Someone. Negli anni '80 ci sarebbe stata una rinascita di questo
suono particolare quando due delle band più importanti di quegli anni, The Smiths e R.E.M., con Marr e Peter
Buck orgogliosi delle loro luminose Ricks, fondarono il loro sound su quei
brillanti arpeggi. Abbiamo voluto aggiungere in questa sezione il sottovalutato
Dave Davies dei Kinks, pur essendo
meglio conosciuto per averci dato i riff di You
Really Got Me e All Day And All Of The Night (e non aver
toccato una Rickenbacker in vita sua), perché condivide con gli altri un gusto enorme
per abbellire una canzone con il suo modo di suonare. Nessuno può negare che la
melodia di suo fratello Ray in Waterloo
Sunset sia perfetta di per sé, ma senza la sua chitarra la canzone non
avrebbe la stessa magia.
Principali esponenti:
Roger McGuinn, George Harrison, Peter Buck, Johnny Marr, Dave Davies...
The Groove Masters
In questo gruppo mettiamo
quei chitarristi che sono capaci di portare avanti una band da soli, sono
quelli che danno carattere e un certo suono al gruppo stesso. Gente come Pete Townshend, uno che con un singolo
accordo può suonare come un'intera orchestra (vedi Won't Get Fooled Again), o Bo
Diddley, che con un unico accordo ti fa una canzone da ballarci su
all’infinito. È qui che mettiamo anche il rimpianto Malcolm Young (un altro che potrebbe apparire tra i maestri del
riff) perché il cuore degli AC/DC era il suo, Johnny Ramone che ha inventato un genere basato sulla velocità e
sugli accordi in barrè, o The Edge,
che ha definito il suono degli U2 in
tutte le sue reinvenzioni. E poi ci sono John
Fogerty o Paul Weller,
chitarristi dinamici e appassionati, che sanno portare il ritmo a un’altra
dimensione. Tutti loro sono i pilastri fondamentali su cui si è costruito tutto
il resto, l'elemento più distintivo del suono delle loro band, basato
principalmente su accordi.
Principali esponenti:
Chuck Berry, Bo Diddley, Don Everly, Malcolm Young, John Fogerty, Pete Townshend,
Johnny Ramone, Paul Weller, The Edge...
The Acoustic Genius
Non tutti i grandi
chitarristi ritmici hanno imbracciato un’elettrica. Questi, con le loro Martin
o Taylor, e le loro accordature speciali, non hanno avuto bisogno di molto di più
che una chitarra per comporre grandi canzoni. E non fatevi ingannare, molte
delle cose che suonano sono molto più complicate di alcuni degli assoli più
contorti. Dal mondo del folk, con alcuni accordi presi in prestito dal jazz,
tutti hanno fatto magia con le loro chitarre senza altro accompagnamento che la
loro stessa voce, con o senza altri musicisti. Dai britannici Bert Jansch, Nick Drake o John Renbourn
(qui potremmo includere anche la parte acustica di Jimmy Page) agli americani
come Lindsey Buckingham (un grande anche
con l’elettrica), Paul Simon o la canadese
Joni Mitchell, con le sue strane
accordature e accordi, qui troviamo alcuni dei maestri dell'acustica.
Principali esponenti:
Bert Jansch, Lindsey Buckingham, Nick Drake, Joni Mitchell, Paul Simon, John
Renbourn...
Rhythm & Soul
Le chitarre con più
anima, quelle che sanno accompagnare la voce meglio di chiunque altro, che
colorano gli spazi vuoti lasciati da questa senza cercare di rubarle
l’attenzione. Da uno dei padri fondatori del rock, Ike Turner, al più importante di tutti i tempi, Jimi Hendrix. Forse chi meglio
definisce questo stile è il grande Steve
Cropper, la chitarra del soul, con la sua Telecaster. Ma non dimentichiamo
persone come Curtis Mayfield, tanto
negli Impressions come da solo, che ebbe
un enorme impatto sullo stesso Hendrix. Quest’ultimo era in grado di suonare di
tutto e potrebbe apparire nelle diverse categorie di questo speciale, ma se lo
mettiamo qui è per il suono della sua chitarra in cose come Little Wing, The Wind Cries Mary, Castles
Made Of Sand o Bold As Love. Nessuno ha saputo dare più colore o ritmo a
una canzone come Hendrix nei suoi mezzi-tempi. Il miglior chitarrista solista
della storia, sì, ma diciamo che nessuno dei suoi assoli raggiunge la bellezza
del suo capolavoro a sei corde in Little
Wing...
Principali esponenti:
Jimi Hendrix, Steve Cropper, Curtis Mayfield, Ike
Turner...