Joe Bonamassa - Live At The Royal Albert Hall (2022)
Di Eva Garcia de la Fuente
Indovinello: collezionista, super prolifico ed è il suo compleanno, chi è?
Il 5 maggio 2022 Joe Bonamassa ha suonato alla Royal Albert Hall di Londra nell'ambito dell'Europe Spring Tour, con concerti programmati quasi ogni giorno a partire dal 20 aprile. Dopo una pausa in giugno e luglio, tornerà all'attacco in agosto negli Stati Uniti per il Summer Tour.
Esattamente 13 anni fa, Joe Bonamassa ha suonato per la prima volta alla Royal Albert Hall con un ospite d'eccezione, il suo eroe, Eric Clapton. Da allora la sua crescita professionale è stata impressionante.
Joe ha un'immensa e ammirevole capacità di lavoro. È in grado di tenere concerti altamente tecnici e intensi senza pause per due ore e mezza. E non porta mai un artista d'apertura... che senso ha se può suonare da solo? Bonamassa è uno dei chitarristi più prolifici in circolazione e pubblica nuovi album quasi ogni anno. E speriamo di poter continuare a godercelo e a celebrarlo per molti anni a venire. Buon compleanno Joe! “Thank you very much!".
È un uomo di poche parole e forse di poca grazia nel parlare, non ne ha bisogno. Comunica al meglio attraverso le sue chitarre. Il pubblico lo capisce e gli risponde, ognuno a modo suo. Joe Bonamassa è in grado di esprimere tutti i sentimenti possibili in un unico brano: rabbia, nostalgia, gioia, tristezza, dolore, amore... Interessanti incroci filosofici: il pregio di suonare come lui o il piacere di sentirlo suonare. È un talento accademico degno di ammirazione.
Abbiamo il piacere di ascoltare un'ampia varietà di stili: funky, blues, blues rock, rock and roll, plugged, unplugged, solo o accompagnato, e persino un cenno alla chitarra spagnola. Bonamassa cambia chitarra quasi ad ogni canzone.
Gioca con il tempo e inizia con un brano recente, Evil Mama, passa a Dust Bowl, Midnight Blues (una cover di Gary Moore) e Love Ain't a Love Song, tutti di una decina d'anni fa; torna ad album recenti con The Heart That Never Waits, I Didn't Think She Would Do It, e ancora viaggia indietro nel tempo con le molto sentimentali Pain and Sorrow e Lonely Boy tra le altre, per finire con la migliore di tutte, Sloe Gin.
Il tutto accompagnato da Steve Mackey (basso), Josh Smith (chitarra) che ha avuto diverse occasioni di assolo in cui si notava il rispetto che Bonamassa ha per lui quasi danzando con la sua chitarra a ritmo di musica; Greg Morrow (batteria), Jade MacRae e Dani de Andrea (cori) e Reese Wynans alle tastiere, che merita una cronaca a parte e solo per lui, semplicemente straordinario.
Ancora una volta, Bonamassa ha fatto della Royal Albert Hall la sua casa, ed è stato un piacere vederlo "scaldare" quelle vecchie tavole di legno su cui, tra un paio di giorni, tornerà a camminare il dio Clapton. E noi ci saremo: invidia?