Amori estivi…

Di Paul Rigg

Steven Van Zandt è un tipo fiducioso.  

Vede il mondo in uno stato disastroso: "È incredibile ciò che sta succedendo; siamo in una guerra civile qui"- così decide di fare un album, Summer of Sorcery (3 maggio 2019, Wicked Cool/UME), più celebrativo e solare che mai. E poi organizza un grande tour mondiale per rallegrarci tutti! Alcuni hanno detto che il suo suono anni '60 è andato un po' troppo oltre, ma riesce a raggiungere il suo obiettivo; quest’album suona alla grande, è pieno di riff pop contagiosi e dal vivo sarà una vera esplosione da godersi dall’inizio alla fine.
   

"Con questo disco volevo davvero tornare indietro in un momento in cui la vita era eccitante, quando c'erano possibilità illimitate ogni giorno", afferma Van Zandt. "Quella era la sensazione negli anni '60, il brivido dell'imprevisto che avevi addosso: camminavi a sei centimetri da terra tutto il tempo, c'era qualcosa che manteneva il tuo spirito vivo. Ho cercato di catturare quella sensazione [...] un po’ di quella fantasia romantica dell'estate, quella sensazione giovanile di innocenza e ottimismo."
 

   

Van Zandt fa tutto ciò senza risparmiare un centesimo e facendo affidamento su ciò che sa. Apparentemente ritorna alla sua fidata Fender Stratocaster del 1999 e a fargli da spalla ci sono 14 membri della sua band dal vivo (tra cui Lowell 'Banana' Levinger al piano, Jack Daley al basso, Rich Mercurio alla batteria) e cinque fiati (tra cui Stan Harrison al sax tenore, Ron Tooley e Ravi Best alla tromba e Clark Gayton al trombone). "Ho anche aggiunto tre cantanti in sottofondo perché pensavo che fosse l'unica cosa che non avevo mai fatto prima e sarebbe stato un nuovo elemento per la mia musica. Sono cresciuto amando The Shirelles, The Chiffons e Darlene Love. È un genere a sé stante", dice.
  Poi ha portato a bordo i produttori Marc Ribler e Geoff Sanoff e i suoi colleghi di lunga data Bob Clearmountain e Bob Ludwig al mixer per rendere omaggio ad artisti come Van Morrison, James Brown e ai Beach Boys. Impiega le sonorità alla Phil Spector su diversi pezzi e attraversa svariati generi come Blues, Latin, classic rock e Blaxploitation su 12 brani: "Volevo fare dodici piccoli film e essere un personaggio diverso in ognuno", dice.    

L'album prende il via con la travolgente Communion, che Van Zandt dice porta un messaggio chiave dell'intero album: armonia, unità, comunione. "Ho provato ad aprire l'album con un pezzo che riassumesse da solo tutto ciò che stai per sperimentare", dice. La segue Love Again, che mette in mostra i tre cantanti di supporto in pieno ‘mood’ anni '60, ed è descritto come un tributo a Sam Cooke.
   

Poi è il turno di armonie femminili che arrivano con l'ottimista A World of Our Own, che evoca quell'innocente sentimento degli amori estivi, in stile Olivia Newton-John e John Travolta.
 

 

Per fortuna Van Zandt non può lasciar andare via completamente le sue radici politiche. La sua canzone Gravity lamenta lo stato degli Stati Uniti ("Duecento anni di muscoli, Hai rovinato tutto cercando di essere il capo"); mentre la sua rielaborazione della sua canzone Education elogia gli insegnanti. "Gli insegnanti devono essere sostenuti, c'è bisogno di più finanziamenti", dice in un'intervista, e sostiene il suo impegno con grande stile, dicendo che tutti gli insegnanti, con un accompagnante, possono assistere ai suoi concerti dal vivo gratuitamente.
   

L'album si chiude con l'epica Summer of Sorcery, che torna nuovamente al tema del romanticismo. "L'intero tema dell'album è riassunto in quella miscela magica dell’innamoramento estivo", dice Van Zandt.
   

Sì, Van Zandt evoca spudoratamente il potere dell'amore, del sole e del suono degli anni '60, e non è al di là delle critiche; ma se prendi questo approccio e lo prendi troppo sul serio, ti perderai il divertimento. "Ho raggiunto quello che avevo deciso di fare", dice. "Ho creato una collezione di film di finzione che sembrano estate; e ne sono orgoglioso!"
   

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