La rinascita di una oscura fenice

Di Paul Rigg

Hai mai desiderato qualcosa davvero tanto ma quando finalmente ce l'hai fatta, all'improvviso, hai scoperto che non eri così sicuro di volerlo?   

Questa è in qualche modo la situazione in cui Robert Smith (nato il 21 aprile 1959) si è trovato con Disintegration (pubblicato nel maggio 1989). Voleva che The Cure realizzasse un disco leggendario - "una grande dichiarazione" - prima di compiere 30 anni, ma quando l'album fu un successo, generando diversi grandi single e la band iniziò a riempire gli stadi negli Stati Uniti, ne fu sopraffatto e si volle ritirare. "Nonostante i miei migliori sforzi, in realtà [la band è] diventata tutto ciò che non volevo che diventassimo [...] Ha raggiunto un punto in cui personalmente non posso farcela", disse,"non è mai stata nostra intenzione diventare così grandi".
   

Seguendo il successo di Kiss me, Kiss me, Kiss me (1987), Smith era voluto tornare alle radici oscure e gotiche del precedente periodo de The Cure di Pornography. Alcuni degli stati d'animo per Disintegration li creò deliberatamente isolandosi, assumendo droghe allucinogene e, stando alle fonti, cercando di creare un "ambiente sgradevole" cui abbinare l'atmosfera dell'album. D'altra parte, le tormente che arrivarono rimasero fuori dal suo controllo, come la fine della sua relazione con il suo amico d'infanzia e compagno di band Lol Tolhurst durante la registrazione e la pressione esercitata dalla compagnia discografica di The Cure, che considerò che l'album fosse un "suicidio commerciale" e voleva cambiarlo.
   

Forse, per caso, questi eventi da "maledizione di streghe" si riflettono nei testi delle ultime due tracce dell'album. Homesick racconta la storia di realizzare i tuoi sogni solo per vederli crollare: "Tutto ciò che vinci si trasforma in nulla oggi"; mentre Untitled ritorna al tema dell'inutilità del provare: "E ora il tempo è passato, un altro tempo inutile... Non perderò mai questo dolore, non ti sognerò più". Sarebbe stato facile essere un culto solo per le orecchie gotiche degli adolescenti inglesi, ma grazie al tocco speciale di The Cure, quest’album entrò nel mainstream, entrando di forza nel mercato americano e diventando un enorme successo globale.
   

 

I quattro grandi singoli estratti dall'album furono Lullaby, Pictures of You, Fascination Street Lovesong. Il primo si basava sulle storie che il padre di Smith gli raccontava prima di andare a letto; perversamente avevano sempre una fine oscura e inquietante. Pictures of You evoca i sentimenti che emergono dal guardare vecchie foto di qualcuno che amavi; la furiosa Fascination Street ha una meravigliosa linea di basso - forse il Gibson Thunderbird preferito da Simon Gallup, e il tocco di chitarra psichedelica dove Porl Thompson e Robert Smith, forse suonano una Fender Bass VI come in Pictures Of You- mentre l’ultima, e in un certo verso la più sorprendente dell'album, Lovesong, è un messaggio d’amore diretto alla donna che Smith stava per sposare.
   



Nel cuore oscuro dell'album troviamo Prayers for Rain, fantasticamente minacciosa, con una grande chitarra; Disintegration "entrambi sapevamo come sarebbe sempre stata la fine"; Closedown, che - nonostante si riferisca allo stato mentale deteriorato di Smith – inizia con una melodia di chitarra particolarmente orecchiabile; e il triste lamento di una relazione che sta annegando in The Same Deep Water as You.
   

Per certi versi, il grande brano di apertura, Plainsong, con i suoi campanelli eolici pieni di una forza un po’ sinistra, i sintetizzatori e un pesante chitarra ronzante, evoca perfettamente ciò che sta per arrivare.
 Disintegration rimane l'album più venduto de The Cure e per una buona ragione. Smith e i suoi compagni, a prescindere dai loro obiettivi, dai problemi personali e dalla confusione, produssero un capolavoro che merita sempre un ulteriore ascolto.


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