Steve Vai, gli assoli di un genio

Di Tom MacIntosh

Nel mondo della chitarra elettrica sono in pochi a non considerare Steve Vai come il virtuoso preminente dei nostri tempi; una leggenda ambulante alimentata da una forza interiore di creatività e abilità di cui solo pochi mortali godono. A 12 anni stava imparando la tecnica da un certo Joe Satriani, a 20 anni entrò nel gruppo di Frank Zappa, dove divenne un musicista seriamente disciplinato, e i suoi successivi passi sia con gli Alcatrazz che con i Whitesnake gli mostrarono il modo di trovare la propria strada e la propria identità.  

Oggi a Guitars Exchange ci soffermeremo su alcuni dei suoi momenti più belli, alcuni dei suoi migliori lavori da solista, (in nessun ordine particolare).  
 

For The Love Of God
(Passion And Welfare, 1990)
 

La sua performance qui potrebbe essere la migliore dei suoi primi tempi. Pare che digiunò per 10 giorni e lo incise il 4° giorno, dice francamente: "Questo è Jimi Hendrix che incontra Gesù Cristo in una festa che Ben Hur ha organizzato per Mel Blanc". E suona certamente come Dio con le sue chitarre Ibanez JEM e Universe e poi la chitarra Charvel Green Meanie, tutte collegate al suo amplificatore Marshall JCM900. Vai mostra il suo amore per l'intimità mentre riesce a connettere magistralmente alle masse.
 

   

Tender Surrender
(Alien Love Secrets EP, 1995)
 

Questo è uno dei suoi pezzi più popolari, costruito intorno alla stessa struttura e sul ritmo di alcuni classici di Hendrix, come il Villanova Junction Blues che suonò a Woodstock. La tecnica fluida è più umorale e atmosferica, ma mai robotica. Il tocco pieno di soul del suo assolo è così sexy come solo può essere in una canzone d'amore strumentale.
 

 

Whispering A Prayer
(Alive in an Ultra World, 2001)
 

Vai fa cantare la sua Ibanez Jem Flo in questo pezzo senza tempo con il suo abile uso della barra del tremolo che spazza giù e fino alla perfezione sonora. In questa canzone Vai sfodera tutti i suoi trucchi, tapping, legato, sostenuto da Chris Frazier alla batteria ed Eric Goldberg alle tastiere, creando un'odissea dal nulla che si costruisce in un assordante ululato di feedback che ti farà venire i brividi sulla schiena.
 

 

Lotus Feet
(Real Illusions: Reflections, 2005)
 

Questa canzone, vincitrice di un Grammy come ‘Best Rock Instrumental Performance’, è un altro viaggio spirituale basato sul 'loto' che, nella filosofia, religione e cultura orientale, cerca sviluppo spirituale, creazione, purezza e rinascita. L'esecuzione più nota di questo meraviglioso pezzo è con la Holland Metropole Orchestra, diretta da Dick Bakker con ospiti speciali come Bryan Beller al basso e Chris Opperman al pianoforte. Vai spiega: "Suonare questa melodia solleva il mio spirito. Quando non penso alle note o al tono o al bla bla bla bla bla, e prego umilmente Dio con ogni nota, è allora che poter suonare diventa il più grande dono del mondo".
 

   

I Know You’re Here
(DVD G3 Live In Denver, 2003)
 

Suonata con uno strumento straordinario, l'Ibanez Triple Neck con 12 corde nel manico superiore, un normale sistema Floyd Rose elettrico al centro, e un manico inferiore fretless. Vai doma la bestia con prodezza e senza sforzo, la destrezza delle sue dita è sensazionale, e lo pone ancora una volta in un un mondo e un livello tutto suo. Il suo spettacolo al Fillmore Auditorium di Denver ha 72 milioni di follower su YouTube, dal DVD G3 Live in Denver, accanto a The Breed: con Billy Sheehan/basso, Tony MacAlpine/chitarra e tastiere, Jeremy Colson/batteria e Dave Weiner/chitarra a 7 corde. Sempre a bordo per questo incredibile spettacolo, gli altri due che formano il trio sono Joe Satriani e Yngwie Malmsteen. Vai ci mette anche la voce solista in questa bellezza prog-rock.
   

   

Bad Horsie
(Alien Love Secrets EP, 1995)
 

Questo è puro rock pirotecnico! Vai brucia il palcoscenico con i suoi riff corposi e aggressivi su un grande muro di basso e batteria in piena espansione, e il suo uso esperto del tremolo con il pedale Morley VAI-2 Bad Horsie 2 Contour wah spinto ad altezze vertiginose. Può far suonare questa cosa esattamente come un cavallo che piagnucola tra gli altri effetti stravaganti. Basta dare un'occhiata allo sguardo sul suo viso, si può vedere che questo è quello che ha sempre voluto fare: essere un rock 'n roller.  

   

Building The Church
(Real Illusions: Reflections, 2005)
 

Un'altra roboante introduzione di batteria lascia il posto ad una tecnica di tapping rapido che Vai chiama 'Upanishads', "La tecnica consiste nel mettere la mano sinistra sul manico e battere con il primo e il secondo dito sulle corde D e B, e poi alternando quella con la mano destra sul manico con 3 dita. Si ottiene questo effetto computerizzato". Le sue performance dal vivo sono sempre ipnotizzanti e questo pezzo lo dimostra; il suo corpo si ritorce ad ogni nota in questo pezzo. La sua chitarra principale per questa canzone è la Ibanez Floral Jem con un Roland GK-2A che dà vita a quell'effetto a cascata. È semplicemente una impressionante 
dimostrazione del lavoro alla chitarra elettrica che solo lui può realizzare con tale facilità.    

     

Non possiamo lasciarvi andare senza menzionare la sua performance nel film Crossroads (1986), in cui interpreta Jack Butler, chitarrista dei Devil, nella scena finale 'all’ultimo sangue' sfidando il personaggio di Ralph Macchio, Eugene 'Lightning' Martone, in un duello di virtuosi su una canzone intitolata Eugene's Trick Bag, basata sul Capriccio #5 di Niccolò Paganini. Tutte le magie chitarristiche qui sono registrate da Vai ad eccezione della slide guitar, opera eseguita dolcemente da Ry Cooder. Questo è un film classico da "guitar hero" che nessun aspirante chitarrista dovrebbe perdersi.
 

Questo è il nostro breve riassunto di alcuni dei suoi assoli e delle sue performance più incredibili e non abbiamo nemmeno menzionato i suoi Grammy per gli impressionanti assoli che fece in diverse collaborazioni come nel 1993, come Best Rock Instrumental Performance in Sofa da Zappa's Universe, nel 2002 per il Best Pop Instrumental Album, No Substitutions: Live in Osaka, e nel 2008, Best Rock Instrumental Performance, per Peaches in Regalia, un singolo dal tour Zappa Plays Zappa. È stato selezionato dalla rivista Guitar World come il decimo miglior chitarrista della storia e ha venduto decine di milioni di copie.
 

Speriamo che vi piaccia la selezione del materiale, che a noi piace definire "guitar events" riservati solo alla créme de la créme, come Steve Vai.
 

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