Le 10 domande che facciamo a tutti

Ruokangas Guitars - Finlandia

Nel 2015 Juha Ruokangas e la sua squadra celebrano il 20° anniversario della Ruokangas Guitars. Juha è uno dei pochissimi liutai finlandesi con un Master in Liuteria, e le sue chitarre sono considerate fra le più belle del mondo in vari libri, riviste e altre fonti indipendenti. Juha è anche co-fondatore e vice presidente della EGB (European Guitar Builders) e presidente della corporazione dei Liutai finlandesi.    
Abbiamo ammirato le sue chitarre durante la prima edizione de The Holy Grail Guitar Show e sarà duro aspettare fino al prossimo 31 ottobre, data prevista per la seconda edizione della fiera organizzata dalla EGB e da appuntare in agenda, per vedere le nuove creazioni di Ruokangas. Gli amanti di GibsonFenderPRS troveranno certa familiarità nelle forme delle sue chitarre, ma comunque passato attraverso il filtro della vecchia scuola di liuteria e della particolare visione, interpretazione ed evidente passione di Juha che, in fin dei conti, è l'essenza delle chitarre fatte a mano.


SEI CORDE…


1. 
GUITARS EXCHANGE: Come sei finito (o hai iniziato) a fare il liutaio?

Juha Ruokangas: Quando ero un ragazzino - 10 anni credo - e volevo iniziare a suonare la chitarra, mia madre mi comprò la copia più economica possibile di una Stratocaster, era di color nero, e la prima cosa (prima ancora di suonarla) che mi venne in mente fu di smontarla per vedere cosa c'era dentro. Dovevo saperlo!   Lentamente, ho imparato nozioni basiche di costruzione della chitarra da solo e dai libri che trovavo nella biblioteca locale. Questo è stato molto tempo prima che nascesse internet! La mia motivazione principale per imparare l'inglese a scuola è stata quella di essere in grado di leggere tutti i libri che trovavo su chitarre e musica. Per un po’ ho riparato chitarre per i miei amici e qualche volta ci riuscivo pure (la maggior parte delle volte). Dopo il liceo avevo deciso di smettere di lottare per una carriera da musicista, anche se ho avuto i miei momenti di gloria sulla scena locale con il mio trio di hard rock.  

Ho costruito la mia prima chitarra da zero quando avevo 19 anni - una chitarra abbastanza decente, tipo Strat, con corpo in mogano e manico in acero, tastiera in palissandro brasiliano, marcatori in abalone, due humbucker Seymour Duncan, tre mini interruttori, un volume e un controllo del tono, lacca nitro lucidata a mano e così via. Sono ancora molto orgoglioso di quella chitarra. Per me fu una prova: che ero effettivamente in grado di costruire nei minimi dettagli uno strumento piacevole da suonare. Ma in quel momento non mi era ancora venuto in mente che la liuteria potesse essere la mia professione. Tutto questo successe ben prima che nascesse Internet e nei miei circoli sociali nessuno aveva mai costruito chitarre o aveva conosciuto qualcuno che lo facesse.
 

Poi scoprii per caso (anche se credo esista una sorta di disegno divino su questo) una scuola in Finlandia che aveva una piccola classe dove si poteva studiare liuteria. Uno dei grandi vecchi della liuteria finlandese, Rauno Nieminen, aveva fondato questa scuola nel 1984, ma non ne avevo sentito parlare prima. Così provai a entrare e ci sono riuscii. Era il 1992. Questo è stato ciò che mi fece iniziare a pensare alla liuteria in modo più profondo. A quell’epoca avevo già letto probabilmente 50 o più testi sulla liuteria e riparazione di chitarre e ne sapevo molto (in teoria!). Era arrivata l’ora di mettersi all’opera sul serio.
 

2. 
GUITARS EXCHANGE: Che cosa ispira il disegno e la realizzazione di una nuova chitarra?

Juha Ruokangas: Per me il suono è sempre la prima ispirazione. Sono sempre pronto a sperimentare con nuovi materiali, costruzioni e approcci diversi per trovare il mio "Sacro Graal del Suono". Visivamente parlando, comunque, tendo ad essere piuttosto conservatore. Non mi sento di gravitare tanto intorno a forme ‘strane’ di chitarre. Per me il punto di partenza più divertente è sempre la figura della chitarra classica, che trae ispirazione dal corpo femminile - fianchi, girovita, pancia...(sorride) mi sforzo di portare la mia personale interpretazione visiva al visual design, ma lo faccio in modo molto sottile.   Mi piace progettare e realizzare chitarre alla vecchia maniera. Non mi piace usare i computer nella progettazione. Ho bisogno di mettere le mani sul legno. Uso un tavolo tradizionale da architetto, leggero, dove faccio un sacco di schizzi a matita. Non abbiamo CNC, laser o altri macchinari automatizzati. Non ho nulla di particolare contro macchinari moderni e so che molti liutai li usano con grandi risultati, ma per me è una questione filosofica. Sono in questo business perché mi piace lavorare con le chitarre. Lo stesso vale per i liutai che lavorano per me. E per "massimizzare il godimento" abbiamo deciso di nuotare controcorrente e rimanere fedeli alla vecchia scuola. Non ho interesse di produrre più chitarre, o farle più velocemente. Sono interessato solo a fare ogni chitarra perfetta e prendo il tempo necessario per farlo. Non abbiamo una produzione in serie. Un liutaio costruisce una chitarra, dall'inizio alla fine. Con la produzione in serie e un CNC potremmo probabilmente essere molto più efficienti, ma credo fermamente che il nostro "movimento lento" genera migliori chitarre (sorride).  

3. 
GUITARS EXCHANGE: Cerchi un determinato suono per qualche ragione precisa?

Juha Ruokangas: Mi sforzo di fare chitarre che siano, nei limiti del possibile, "senza limiti" per quanto riguarda il suono.   Il mio modo di "vedere" il suono è da due prospettive. Da un lato c’è la tradizione. Ognuno ha bisogno di un certo stile di suono per un certo tipo di musica. Così io ascolto quel suono e lavoro per trovarne l'essenza in ogni mia chitarra.  

Dall'altra parte semplicemente ascolto il mio cuore – so quando il suono è quello ‘giusto’: quel tono forte, naturale, sano, dinamico, aperto, musicale, piacevole, che può poi essere scolpito, filtrato, amplificato e trasportato a vari stili di musica dal resto della catena del segnale (cioè dai pickup, gli effetti, gli amplificatori e altoparlanti).  

4. 
GUITARS EXCHANGE: Scegli e spiega perché: soul, jazz, blues, rock, pop…o cosa?

Juha Ruokangas: La musica rock ha cambiato la mia vita quando avevo 8 anni. Quando passai dall’infanzia all’adolescenza, la musica rock ha dettato un sacco di scelte nella vita, e alla fine ha contribuito in modo profondo alla scelta di una carriera. Ascolto molta musica. È la musica - le bande, i concerti dal vivo, le canzoni – ciò che ricordo meglio delle diverse fasi della mia vita. Mi capita spesso di posizionare il resto dei miei ricordi in un certo "contesto musicale". Come capita ogni volta che ascolto The Number of the Beast degli Iron Maiden: vengo subito trasportato al 1982, quando è uscito l'album e ascoltare quelle canzoni mi fa ricordare un sacco di cose che mi sono successe quell'anno. Così come il vinile Delicate Sound of Thunder dei Pink Floyd mi riporta indietro al 1988, e posso immaginare gli eventi di quel periodo quasi come fossero fotografie. Riesco a vedere, ascoltare e sentire l’odore di Lahti, in Finlandia, e l'esperienza dei Pink Floyd dal vivo, la prima volta nella mia vita.  

5. 
GUITARS EXCHANGE: Sei un artista a commissione o un eremita solitario?

Juha Ruokangas: Beh, nessuno dei due esattamente. Se dovessi scegliere, direi che sono un artista solitario – anche se non lavoro da solo. Mia moglie lavora con me, e abbiamo anche quattro ragazzi che lavorano presso la nostra officina. Ognuno di noi è liutaio per educazione. Quindi siamo una sorta di confezione da sei artigiani non-così-tanto-solitari, immagino (sorride).  

6. 
GUITARS EXCHANGE: Qual è l’ultimo disco che hai comprato e qual è l’ultimo che hai ascoltato?

Juha Ruokangas: L’ultimo vinile che ho comprato è Head Down dei Rival Sons. L’ultimo che ho ascoltato (lo sto ascoltando proprio adesso) è Misplaced Childhood dei Marillion.  

…UN CORPO…
   

7. 
GUITARS EXCHANGE: Elettrico o acustico?

Juha Ruokangas: Quando Tommy Emmanuel comprò la mia Mojo Grande qualche anno fa, disse che era "la chitarra elettrica più acustica che avesse mai suonato". Mi piace come descrizione perché riassume bene il mio modo di fare chitarre ed è ciò che continuo a sentire ripetutamente da tanti altri clienti. I chitarristi non sono stupidi. Riconoscono una chitarra eccezionale. Le mie chitarre sono elettriche ma hanno bisogno di essere acusticamente eccellenti al fine di fornire il suono più ricco, vivace e caratteristico possibile quando amplificato.    

…UN MANICO…
 

8. 
GUITARS EXCHANGE: Qual è il segreto dei legni che usi?
Juha Ruokangas: Il manico deve avere grande forza e rigidità per evitare problematici picchi di frequenze di risonanza che causano punti morti in una chitarra. Amo il cedro spagnolo per i manici perché è molto leggero, ma incredibilmente rigido e stabile. Quando uso acero è sempre termo-trattato per migliorarne la rigidità e la stabilità. Il termo-trattamento è un'invenzione finlandese. Siamo stati la prima azienda al mondo a utilizzare legno termo-trattato nelle nostre elettriche. È da più di 15 anni che lo uso.    

…E DUE MANI.
 

9. 
GUITARS EXCHANGE: Perché una chitarra fatta da un liutaio costituisce un’alternativa rispetto a quelle dei grandi fabbricanti?

Juha Ruokangas: La rivoluzione culturale popolare ha svolto un ruolo centrale nel motivo per cui la chitarra elettrica è diventata un prodotto ‘top’. E quello della nascita della chitarra elettrica - è certamente un fenomeno interessante quando osservato in relazione a famiglie di strumenti musicali più antichi come la chitarra classica o il violino, per esempio.  

La chitarra elettrica è un giovane strumento musicale, che subito dopo la sua nascita venne reso popolare da aziende come Fender, Gibson e pochi altri. È evidente a tutti che i migliori violini sono realizzati da maestri liutai esperti, giusto? Tuttavia, quando si chiede a un chitarrista elettrico medio qual è la migliore chitarra, il parere non è più così evidente e univoco. Per la maggior parte dei chitarristi elettrici, la miglior chitarra resta Fender o Gibson (o di qualche altra fabbrica che produce in massa). Noi liutai siamo visti ancora come "underground" o "un’alternativa esotica", e la maggior parte dei chitarristi non ha neanche una idea propria.
 

La chitarra costruita da un liutaio è davvero una valida opzione in tutti i casi in cui si cerca l'individualità, la qualità di classe superiore, la sostenibilità, l’etica nel lavoro (senza produzioni in Cina!) e spesso anche il miglior rapporto qualità-prezzo, se lo si considera come un investimento a lungo termine.  

Il mondo sta cambiando lentamente ma in maniera inesorabile.  La comunità dei liutai sta sorgendo dall'ombra del settore per scolpire il proprio futuro. Sono entusiasta di essere proprio nel cuore di questo cambiamento attraverso l’associazione European Guitar Builders e il gruppo di lavoro de The Holy Grail Guitar Show.
 

10. 
GUITARS EXCHANGE: Chi suona le tue chitarre? Chi ti piacerebbe che le suonasse?

Juha Ruokangas: Le mie chitarre sono suonate ed apprezzate da chitarristi professionisti e dilettanti, appassionati e collezionisti di tutto il mondo. Molti musicisti famosi hanno acquistato chitarre da me - li potete trovare sul nostro sito. Per noi, invece, ogni cliente è uguale. La rock star compra la sua chitarra da noi come tutti gli altri. Non ci sono accordi di sponsorizzazione come nel caso delle grandi marche. Per noi è diverso. Ogni cliente può contare sul fatto che otterrà da noi la migliore chitarra possibile. Per come la vedo io, non possiamo permetterci di meno. Ogni chitarra conta. Ogni voce conta. È così che abbiamo raggiunto una grande reputazione, non solo per quanto riguarda la qualità delle chitarre, ma anche per quanto riguarda il modo in cui trattiamo i nostri clienti.  

Beh - Io sono un grande fan di Jeff Beck. Sarebbe fantastico se un giorno avessi la possibilità di mettere una delle mie chitarre nelle sue mani e sentire la sua opinione.
 




Pagina ufficiale dei Ruokangas Guitars: http://www.ruokangas.com   

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