In The Style of Matt Bellamy

Di Miguel Ángel Ariza

Il dettaglio; senza dubbio ai chitarristi “classici” ci piace il dettaglio. Ecco perché possiamo scioglierci, discutere, ascoltare all’infinito e parlare per ore di una o due note di Albert King e ignorare, sottovalutando la quantità delle cose incredibili che fa in ogni canzone che suona, un ragazzo come Matt Bellamy che, a proposito, quella stessa canzone la canta pure, a un livello ancora più alto delle sue abilità con le sei corde...per non parlare poi di come padroneggia anche le tastiere e ignorando che è il principale compositore dei Muse, una delle band più gigantesche e idi successo del XXI° secolo. Per questo oggi centriamo l’attenzione su un vero superdotato di cui non si parla tanto quanto si dovrebbe nei mezzi di comunicazione specializzati in chitarre ed eroi delle sei corde. Guitars Exchange cerca di porre rimedio a a tutto ciò, considerandoci anche fortunati in questa sezione dal mmomento che il nostro Matt ha usato e usa un autentico arsenale come equipaggiamento, che cercheremo di riassumere in poche righe.      

La prima cosa che faremo è parlare delle sue chitarre. Ne ha usate a centinaia, tanto in studio come dal vivo, iniziando dalla fine del secolo scorso con una Gibson SG Standard o, incluso, con qualche altra chitarra dal taglio classico, come la Fender Telecaster o Stratocaster. Mano a mano che la sua band si è ingrandita, la sua collezione di chitarre in tour sembra aver percorso lo stesso cammino, questo sì, la maggior parte di strumenti di provenienza dal marchio Manson dietro il quale troviamo il liutaio inglese Hugh Manson, che gli ha fornito diverse chitarre tra cui alcune diventate già leggendarie come la DL1, la Metal Bomber o anche il suo modello Double neck. Su Guitars Exchange abbiamo già parlato della Cort MBC1 Matt Bellamy Signature Guitar che è una replica ufficiale "low cost" di questi modelli più esclusivi.
     

Per quanto riguarda i suoi amplificatori possiamo vedere immagini dal vivo di qualche anno fa, in cui si vedono come il suo sound sia basato su testate mitiche tipo un Vox AC30 degli anni ‘60 e un Marshall 1959 Superlead insieme a un’altra testata, ancor più ‘forece’, come il Diezel VH4. Ma anche la sua ammirazione per gli amplificatori boutique della Dickinson è cosa nota. Tuttavia, è vero che negli ultimi anni la sua evoluzione è stata più mirata all'utilizzo di sistemi di emulazione come il Fractal Audio System Ax-FX e il Kemper Profiling Amp. Sembra logico che le band che cercano nuovi sound li trovino in attrezzature di ultima generazione prima che negli amplificatori valvolari degli anni ‘60. Il rock classico non è tutto in questa vita...
     

Ed è arrivata l’ora di parlare dei suoi effetti ma la verità è che non possiamo contare troppo su vecchie foto della sua pedaliera sul palco dal momento che le cose sono cambiate molto, soprattutto perché la maggior parte degli effetti li controlla dalla sua chitarra con un controller MIDI o con effetti stessi onboard sulla chitarra di turno. Ma possiamo dirvi alcuni fra quelli che ha usato e quasi certamente ancora utilizza come il Digitech Whammy, il Keeley Fuzz Head o il ZVEX Fuzz Factory, il Line 6 DL4 o il DOD Equalizer tra molti altri pedali che possiamo sentire in una delle le bande che più colori e sfumature basate sugli effetti aggiungono in ciascuno dei loro pezzi.      

Scrivendo su Mr. Matt Bellamy, sapevamo che le linee sarebbero andate sciolte abbastanza facilmente, ma la cosa importante -come abbiamo detto all'inizio- è parlarne e dedicargli un angolo in questo spazio di grandi chitarristi perché lo è e se lo merita. E anche se i più classici continueremo a parlare di quei piccoli dettagli che sembrano (e sono) così grandi e fondamentali in tutto questo circo che è il mondo della chitarra, a volte è sano essere sopraffatti dalla bravura travolgente e dal potentissimo modo di suonare, cantare e comporre di questo nuovo genio del XXI° secolo.    

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